|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Devil I Know - Devil I Know
|
( 2612 letture )
|
Quattro ragazzi finlandesi alla ribalta. Un gruppo nuovo di pacca, ancora incellophanato. Ottime notizie non solo per partito preso ma anche per ciò che contiene questo debutto ad alto wattaggio e senza risparmio di energia. La band si muove su sonorità, secondo il comunicato stampa della label, influenzate da Hardcore Superstar, Avenged Sevenfold e Black Label Society, ma sono tante altre le sfumature che si possono rinvenire in questo nuovo Devil I Know. Senza mancare di sottolineare che questi ragazzi finnici sono tutt’altro che dei cloni. Chitarre un briciolo noisy ma con la giusta distorsione, una voce che sa calibrare e leggere buone armonie contrapposte alla vigoria e a parti rauche e potenti, una sezione ritmica pulsante e fremente. Un combo che possiede personalità e lo mostra da subito, con song che hanno spina dorsale fortemente hard rock non disdegnando di impastare l’agglomerato con melodie azzeccate. Unica nota negativa, le pochissime note biografiche e i dettagli centellinati con contagocce farmaceutico dall’etichetta. Se dovete lanciare un nuovo prodotto, fatelo con dovizia di particolari, e che cavolo. Per non parlare della copertina, per la quale qualcosa di meglio si poteva e doveva fare.
In ogni caso, sin dall’apertura di Scream and Shout assistiamo ad un melting pot autorevole: qui le chitarre menano come ossesse, con una vocalità vicina ad Alice Cooper dei tempi di Poison, e la track scivola via, forte della sua rocciosità strumentale; bel colpo. One Last Dance assomiglia agli ultimi Bon Jovi come atmosfere, mentre una seconda voce filtrata fornisce profondità, poi un break acustico apre la visuale per veicolare il pezzo su un nervosissimo ritmo che attrae e che incorona Matias Melleri per la duttilità delle sue vocalità: altro bel pezzo, decisamente. Open Your Eyes appare strutturata in una classica scansione hard rock, rinforzata da sonorità indubbiamente più moderniste con aperture melodiche impensabili, mentre Bells of Death è più cupa ma detta sensazioni benefiche come i precedenti frammenti, innervata da un chorus ad anthem con vocione dilatato e dove mettono il capino anche i connazionali Him per ispirazione latente, diciamo così. Chitarre lancinanti in fase di solo, anche in dissonanza, mentre suonano le allegre “campane della morte!”. Blow Me si nutre delle fasi precedenti al chorus, lineari e chiare, mentre il ritornello è un gioiellino per ricezione immediata, ma tutt’altro che già sentito o spudoratamente commerciale, laddove un honky tonky piano ci da dentro in sottofondo: questi ragazzi sono bravi nel costruire ed architettare soluzioni e arrangiamenti coinvolgenti. Insomnia è un mid tempo graffiante come le sei corde che lo trapanano, forse un po’ troppo addentro con certi clichè alla Hardcore Superstar, buono sviluppo ma poco originale, Overrated parte come una metal track alla Judas, serratissima, e con cori molto macho, poi si trasforma in un incandescente spina tipica del metal-rock nordico con cori, alternanze e uno status del già sentito. Not Anymore, penultima traccia, appare altalenante tra flavour horrorifici, guitar al cemento armato e sensazioni durissime senza farsi mancare un bel ritornello stile Bon Jovi ultima decade, mischiato con vocalità estreme, ottimo il solo della sei corde che sfida velocità e effluvi post industrial, poi giunge la chiusura del platter con Other Side. Ballad docile che si eleva su tonalità, talvolta rabbiose, per poi tornare a planare sul cuore con frequenze gustose e ficcanti; non attendetevi una lagna perchè questo poker di musicisti non è quasi mai banale.
Un disco molto buono, con composizioni pregiate, gusto eccellente e capacità di mixare vecchie e nuove sensazioni, i Devil I Know non mi fanno impazzire quando si accodano al carrozzone del già sentito o si adagiano su stilemi facili per raggiungere la massa, ma questa prima release in carriera, dimostra il loro talento. Spero per loro che la casa discografica lavori meglio in promozione e marketing rispetto a quanto fatto con le poche note a seguito del lancio. Da ascoltare.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2
|
E' che oramai i nomi ad effetto, personali ed intelligenti sono già proprietà di tutte quelle bands che avevano qualcosa da dire, quindi quando leggo nomi così (e poi incuriosito ne ascolto la proposta) rimango puntualmente deluso. Io l'album l'ho comprato e non mi ha veramente detto nulla, purtroppo. Vengono citati nomi come Cooper e Bon Jovi riguardo ad alcuni elementi del suono ma giusto quello perchè i Devil I Know della classe di Alice e Jon non hanno veramente nulla. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Ma Cristo onnipotente, ma come si fa a chiamarsi Devil i know?!! poi boh, sarò fissato io magari.... |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Scream And Shout 2. One Last Dance 3. Open Your Eyes 4. Bells of Death 5. Blow Me 6. Insomnia 7. Overrated 8. Not Anymore 9. Other Side
|
|
Line Up
|
Matias Melleri (Voce, Chitarra) Roni Seppänen (Chitarra) Jani Aaltonen (Basso) Olli Vartiainen (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|