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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Necrophagist - Onset of Putrefaction
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( 5669 letture )
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Correva l'anno 1999, quando un ventiquattrenne tedesco di origine turche, tale Muhammed Suiçmez, registrò e pubblicò Onset Of Putrefaction, primo full lenght dei suoi Necrophagist, occupandosi praticamente da solo di produzione, composizione ed esecuzione di ogni pezzo. A ben tredici anni di distanza, è possibile affermare senza alcun timore di smentita che si trattò del principio di una leggenda. Non sto riferendomi esclusivamente alla leggenda dei Necrophagist, band che nella propria storia ha dato alle stampe solamente due acclamatissimi album, il successore dei quali si aspetta ancora - forse invano; Onset Of Putrefaction è leggendario perché costituisce un archetipo del technical death metal moderno, a cui si sono rifatte un'infinità di altre band. Obscura, Spawn Of Possession, The Faceless, Psycroptic e Gorod, per citarne solo una manciata, sono tutti gruppi che, nella loro eccellenza e nella loro comunque sviluppata personalità, pescano a piene mani dal geniale operato di Suiçmez, all'epoca decisamente originale, nonostante ovvie influenze come i seminali Death post-Human, e direi quasi rivoluzionario.
Il disco è infatti un esplosivo concentrato di raffinato virtuosismo strumentale, al più completo servizio del geniale songwriting di Suiçmez. Diversamente da molte band techno death attualmente in circolazione - e anche dagli stessi Necrophagist del successivo lavoro Epitaph - però, Onset Of Putrefaction non perde un grammo di quella ferocia primitiva che è poi una caratteristica distintiva del genere. Si tratta di un punto di perfetto equilibrio tra potenza, eleganza e complessità. Non una fredda dimostrazione della propria abilità, quindi, bensì un prodotto carico di impatto ed anche di emotività, parecchio tecnico ma anche incontestabilmente aggressivo, death appunto. Muhammed ha ottenuto questo risultato sviscerando, analizzando e ricostruendo il riffing death metal in base alle sue capacità ed idee, incorporando le più varie tecniche chitarristiche (sweep picking, tapping e tremolo, ad esempio) e adottando elementi appartenenti ad altri tipi di musica (basti pensare agli splendidi assoli in stile neoclassico). Nonostante l'intricatezza del guitar work, questo ha facile presa sull'ascoltatore sin da subito, prestandosi contemporaneamente a farsi ascoltare attentamente più volte e rivelando ogni volta nuove sorprese e nuovi tocchi di classe.
Naturalmente, questo lavoro titanico e minuzioso per quanto riguarda le chitarre non ha impedito a Suiçmez di concentrarsi anche sul resto della strumentazione, al fine di creare un'opera equilibrata. Vocalmente, si è scelto di adottare un growl alquanto profondo e personale, quasi di matrice brutal ma ciononostante intelligibile per un orecchio allenato, il cui unico difetto sta nell'essere alquanto monocorde ma pur sempre di livello più che consono alla media del genere. I testi sono nel più puro stile death metal, trattando principalmente di gore e affini, tuttavia piacevoli alla lettura perché scritti con un lessico sufficientemente ricco ed interessante; in ogni caso, passano immediatamente in secondo piano rispetto alla parte più strettamente musicale del platter. Veniamo ora alla sezione ritmica: il basso, suonato da Muhammed stesso, è piuttosto intrigante, al contrario di come normalmente ci si aspetterebbe da un lavoro concepito da un chitarrista. Questo perché Suiçmez, qui e nell'album successivo (dove la stesura delle linee di basso sarà effettuata assieme a Stefan Fimmers, ma principalmente dal solo Muhammed), è in grado di pensare come un buon bassista. Lo strumento qui non segue sempre e comunque la chitarra, essendo presente solo "perché in un album death metal deve esserci", bensì sa essere indipendente ed arricchisce la struttura delle canzoni. Chiariamoci, se state pensando ad un lavoro di basso alla Jeroen Paul Thesseling siete chiaramente fuori strada, ma basta ascoltare i primissimi secondi di Extreme Unction o la sezione centrale di To Breathe In A Casket per rendersi conto di trovarsi di fronte a partiture scritte quantomeno con una discreta competenza. Infine, la batteria programmata: anche qui siamo di fronte ad un lavoro egregio, vario e interessante, che adotta tecniche diverse e scandisce ottimamente le tempistiche complesse, non suona eccessivamente artificioso e completa alla grande il quadro generale del disco.
Una volta inserito Onset Of Putrefaction nel lettore, non si può fare altro che ascoltare meravigliati, passando attraverso poco più di 35 minuti di cattiveria sonora ottimamente congegnata. L'opener Foul Body Autopsy, nella sua brevità, è un riassunto di tutto il platter. Qui troviamo tutti gli elementi fondamentali, a partire da un riffing assolutamente coinvolgente fino ad arrivare ad un ottimo solo di chitarra, il tutto sparato nelle orecchie dell'ascoltatore con la forza di una bastonata. Il viaggio continua in un susseguirsi di splendidi episodi e di fantastici momenti: indimenticabile il riffing letale di To Breathe In A Casket, così come il refrain di Mutilate The Stillborn e l'incedere cadenzato e potente di Extreme Unction. Nel corso dell'opera troviamo dei pregevoli assoli, dall'alto tasso tecnico e la cui genialità sul versante melodico ha fatto scuola - reminiscenze del lavoro solistico di questo album si possono riscontrare, ad esempio, nello stile del celebre Christian Muezner, che sarà poi membro proprio dei Necrophagist e parteciperà alle registrazioni di Epitaph, nei canadesi First Fragment e anche in band assolutamente giovani come i nostrani Dire Necro Cerberus - ma ciononostante il meglio viene tenuto da parte per la sesta e l'ottava traccia. Advanced Corpse Tumor e Fermented Offal Discharge, oltre a presentarsi come le canzoni globalmente più riuscite dell'opera, presentano due tra i migliori assoli di chitarra mai scritti nel genere. Entrambi sbigottiscono l'ascoltatore con una ricercatezza e una cura tecnico/melodica assolutamente fuori dal comune, facendo letteralmente sbiadire i già ottimi assoli ascoltati in precedenza. Nonostante la pronunciata matrice neoclassica di fondo, si tratta di composizioni assolutamente personali ed emozionanti, sicuramente i momenti migliori del disco.
Il debutto dei Necrophagist è un'opera dalla qualità assolutamente spiazzante. Un lavoro eccellente, che godrebbe di elevata considerazione anche senza tener conto di due fatti a dir poco fondamentali: innanzitutto, è stato concepito da un solo uomo e, in secondo luogo, che piaccia o no, ha messo mano alle coordinate di un certo tipo di technical death metal e le ha spostate più in là, dove sono seguite da una moltitudine infinita di band, da cloni senza identità e musicisti talentuosi in ugual misura. Non avrà rivoluzionato un intero genere, ma ha prepotentemente contribuito a plasmare l'attuale identità di un sotto-genere tra i migliori che vi siano. E scusate se è poco.
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Gran discone. Lavoro che ha portato il death metal versante tecnico dei primi anni 90 in una nuova dimensione. \"Onset Of Putrefaction\" è una sorta di \"step-up\" di quello che facevano i Death del secondo periodo e gli Atheist (le loro influenze sono evidentissime lungo tutto l\'arco del disco), con un livello di ricercatezza e intensità davvero sbalorditivo. Tecnica a profusione ma senza mai stancare, anzi, l\'album consta di otto tracce una più coinvolgente dell\'altra, dove il lavoro di chitarre la fa ovviamente da padrona (i soli neoclassici di \"Intestinal Incubation\", \"Culinary Hyperversity\" e \"Advanced Corpse Tumor\" sono un qualcosa di eccezionale), dove brutalità e raffinatezza si sposano in maniera eccelsa (vedasi brani come \"To Breathe In A Casket\", \"Mutilate The Stillborn\" e \"Extreme Unction\", per me le migliori). Un piccolo gioiellino che ebbe un certo impatto sul finire dello scorso millennio, e per quanto mi riguarda l\'unico che mi piace dei Necrophagist (il seguente è fin troppo ricercato e arzigogolato, per me... non mi lascia nulla). |
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Dicone . Voto 90 , Un Pilastro Del Tech Death . |
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necrophadeath mi fai pena, i tuoi ragionamenti sono il motivo per cui detesto la community del metal. |
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Un disco mostruoso, e non venitemi ap arlare della drum machine, perchè magari poi avete i cynic nella vostra discografia, che tralaltro io giustifico con la stessa giustificazione dei Suicmez &co. : se suona bene, se suona metal, e se ci sta dello sforzo umano dietro...si può accettare. ( se suona come qualche canzone dei Celtic Frost nel secondo album no ). Bisognerebbe ricalobrare la battaglia tra tecnologia e strumento, perchè infondo il metal senza le chitarre elettriche quando sarebbe potuto esistere. La musica elettronica fa pena perchè non è un sincro di sforzi compositivi, è puro suono creato dal nulla (o male che va campionato e distorto) che finisce nel nulla, perchè della musica elettronica puoi prendere solo le emozioni e dire "zio spacca" .Qua , per quanto riguarda la prima edizione del 1999 è molto meccanica ma garagistica (sembra di ascoltare il migliore Hoglan) mentre la versione rimasterizzata ha i campionamenti di grossmann fatti pezzo pezzo, canzone per canzone (e alcuni forse ipotizzano che possa esserci grossmann anche dietro la prima produzione) quindi è praticamente grossmann alla batteria, mixato con il resto della produzione. Alla luce di questo, sapendo che tutta lamusica è fatta di mix e produzione, chi critica la drum machine( almeno in questo album) dovrebbe cancellare tutti i remastered della sua discografia e conservarsi la prima pubblicazione, che se è degli anni 70 80 90 ha qualcosa di più originale della priduzione digitale post 2000.
Per disolvere questo dilemma interiore dovrebbero essere più chiare nelle descrizioni (perchè magari non lo dicono ma accellerano la parte registrata (o anche la migliorano e in sede live fanno schifo o non la suonano) dicendo apertamente "mixato e MODIFICATO da tizio/caio"
Alla luce di questo io rimarrò sempre attaccato a un qualcosa di metal che suona metal e che ha uno sforzo umano dietro- anche se odio l'industrial-
Onset of putrefaction si ama o si odia ( o si ama Epitaph) |
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Indeciso tra questo è il successivo... una grandissima band innovativa che ha sfornato due capolavori... questo disco è un massacro voto 101 |
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Disco mostruoso! Da avere assolutamente! Un vero peccato che una band del genere sia svanita nel nulla... Voto non sotto il 90 |
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Adoro tutto di questo disco, voce, batteria, chitarra, basso, i riff, il missaggio, è perfetto, ed ha un tasso tecnico e una varietà di influenze...spettacolare. 99, punto e stop. |
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Io tra questo ed Epitaph faccio fatica a decidere, comunque ottimo disco e precursore dell'attuale scuola technical |
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Grandissimo disco, senza senso. Epitaph è molto bello, per carità, ma questo secondo me è un gradino più su. |
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Tanto per essere chiari: parlo della riedizione del 2004. |
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Grandissimo disco, avrà anche la drum machine, ma secondo me è nettamente superiore ad Epitaph. |
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@Tommi: don't feed the troll . |
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da dove esce questo prestige.... |
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Avevo le scarpe pulite, e la camicia fresca di bucato....poi questa merda ho ascoltato...e tutto è andato sprecato!! voto 45! |
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ha avuto 89, non 62...e cmq i voti lasciano il tempo che trovano, la musica resta |
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boh...se non dai 100 all'album più rivoluzionario del technical brutal death metall.... a cosa lo dai? |
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Assolutamente concorde con il post di @enry, nient'altro da aggiungere. |
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Drum Machine o No, Onset of Putrefaction rimane un buon disco, anche se a mio parere inferiore all'ottimo Epitaph, posso inoltre confermare che dal vivo Suiçmez e compagno sono davvero tosti "Batterista compreso"...voto : 85 |
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E io cosa ho detto? E inutile accanirsi....abbiamo capito che la machine non vi piace..... nei live cmq c era un tizio che suonava dietro le pelli.... |
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Non mi sembra davvero il caso di far polemica per così poco, e il "avete rotto il cazzo" potete pure tenervelo, senza offesa. Non ho mai asserito che non sopporto la drum machine. Semplicemente, come Lambrusco, sono del parere che in un disco del genere un batterista in carne e ossa sarebbe stato decisamente meglio, ma vista la qualità del lavoro si può tranquillamente chiudere un occhio su questo aspetto piuttosto secondario. Soprattutto tenendo conto che Suicmez è stato costretto ad optare per la drum machine, quindi pazienza, come ho scritto poc'anzi il disco è godibilissimo ugualmente. |
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Ma di cosa cazzo ti scusi Enry? La prossima volta dammi pure del coglionazzo, tipo Fantozzi quando gioca al biliardo.....poi col voto che gli ho dato sfogatevi su di me..... |
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a volte lo metto su.. però finisce sempre nello stesso modo: pausa-stop- eject-epitaph-play.... goduria.... |
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Va bè mi scuso con Lambru per la risposta 'piccata', ma questo disco con la drum machine per me vale di più di tutte le bands citate, Gorod a parte forse. Ma qui son gusti. |
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L'ho riascoltato e gli do la sufficienza, 60 va bene per me, 90 al maestro per la sua bravura, ma 30 per l'utilizzo di quella cosa che non nomino più...e tutti legnate al povero lambrino.... |
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Quoto in toto il commento di Kriegsphilosophie, ma ritengo Epitaph un pelo superiore. |
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Ma i Metallica, non potrebbero prendere il nostro Maomettino come programmatore al posto di quel salterino di Ulrich? Credo farebbe più bella figura....in questo caso preferirei la drum machine, hehe.... |
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Ragazzi avete rotto il cazzo con sta drum machine....la leggenda narra che Maometto era stato abbandonato da tutti prima di registrare l album....cosa diavolo poteva fare di meglio???? Ok si sembra in effetti artificiale e fredda....ma almeno ha un senso....non come certe band (vedi Aborym) che la usano semplicemente per stordire....... Questo per me e da 100 perche e stato punto di riferimento per tutte le nand che attualmente sfornano capolavori (Arkaik Obscura Spawn..... THE Faceless... Gorod...........lista lunghissima) Epitaph e da 99......chi gli ha dato 78 ha bisogno di amplifon..... |
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Si ok, stai tranquillo, che la tua opinione vale come quella degli altri, e cosa mi devo ascoltare me lo scelgo da solo. Grazie. |
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A morte le drum machines, 1000 volte meglio un batterista vero che una stupida macchina,troppa tecnologia rovina la musica, per me il metal, il punk o il rock in generale SI SUONA E NON SI PROGRAMMA, se no sentitevi la techno, poi ripeto che il disco suona bene e mi è sempre piaciuto. |
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Due grandi dischi, della drum machine se programmata come si deve non mi importa nulla, non scelgo tra i due, ma di sicuro li preferisco a tanto death tecnico degli ultimi anni. Ottimi. |
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Bello, ma per me Epitaph è nettamente superiore a questo! |
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Amo i Necrophagist, e amo questo disco, splendido. Tra i due forse è il mio preferito, ma scegliere è troppo difficile. Ho perso le speranze per un nuovo album, ormai sono non fanno sapere più nulla. E pensare che il materiale era già pronto... Boh... |
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Preferisco Epitaph (che è stato recensito con un 78/100, blasfemia!) ma anche qui siamo oltre la soglia dell'eccellenza. Concordo con Lambrusco, peccato per la drum machine... |
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Peccato per la drum machine, che odio sempre e comunque (chissà quanti la usano e non me ne sono accorto), comunque grande album, come il suo successore. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Foul Body Autopsy 2. To Breathe In A Casket 3. Mutilate The Stillborn 4. Intestinal Incubation 5. Culinary Hyperversity 6. Advanced Corpse Tumor 7. Extreme Unction 8. Fermented Offal Discharge
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Line Up
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Muhammed Suiçmez (Voce, Chitarre, Basso, Batteria Programmata)
Musicisti Ospiti: Björn Vollmer (Chitarra su traccia 7) Jochen Bittmann (Basso)
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RECENSIONI |
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