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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Partono teoricamente svantaggiati i Metatrone, a causa di due handicap potenziali che potrebbero ostacolare la diffusione della loro musica. Il primo riguarda il genere di appartenenza in sé, dato che il melodic power è un dei generi più in difficoltà dal punto di vista della longevità della proposta e della freschezza delle idee. Il secondo attiene al sottogenere trattato, una branca del metal da sempre posta all’ombra dei grandi generi, spesso mal sopportata a causa delle tematiche affrontate, frequentemente vissute dalla grande maggioranza degli ascoltatori come estranee alla filosofia dell’heavy: il white metal, il metal a sfondo cristiano. In questo caso con tanto di prete in formazione, autore di tutte le musiche e le orchestrazioni assieme al chitarrista Stefano Calvagno. Anche se posso già immaginare molti di voi con un’espressione anzichenò perplessa dipinta sul volto, il tutto non produce affatto un album smielato, tutto coretti ed invocazioni al cielo, ma anzi un lavoro deciso e potente in rapporto al genere, venato da qualche apertura AOR e prog, molto attento alla struttura melodica dei brani, ma alla fine coinvolgente e “cazzuto”, anche se probabilmente quest’ultima definizione mal si attaglia alle tematiche affrontate. Riguardo a questo argomento è necessario fare qualche riflessione chiarificatrice. Dal punto di vista degli argomenti non intendo entrare in polemica con nessuno, limitandomi a sottolineare come chiunque ritenga di avere qualcosa da dire deve avere la possibilità di farlo. In questo senso, più che criticare i contenuti, credo sia corretto affrontare l’argomento riferendomi più alla qualità delle liriche che al loro contenuto. Gli stessi potranno risultare accettabili in toto ad un fervente seguace del cattolicesimo, ma alcuni passaggi più “dottrinali” potrebbero delinearsi addirittura come irritanti per i non credenti. L’uso dell’italiano, peraltro bene inserito metricamente nella struttura musicale del disco, non fa che enfatizzare i pro ed i contro della questione.
Andando ad analizzare l’aspetto prettamente musicale di Paradigma, quello che incontriamo è un power sì melodico, ma tutt’altro che sdolcinato e/o rivolto ad un innocuo ascetismo mistico-religioso. Al contrario, ad essere veicolato da una sezione ritmica rocciosa, da tastiere decise che non si limitano a fare da mesto riempitivo, sconfinando spesso nel solismo, da una chitarra precisa ed attenta a non eccedere in protagonismi inutili e da una eccellente voce solista che pare tagliata con l’accetta per il genere, è un metal che passa con naturalezza da momenti di ottima sintesi potenza/musicalità come Uomo, Padre e In Spe Resurrectionis (in quest’ultima Don Davide si esibisce in un dignitoso growl), ad altri piacevolmente vicini all’AOR come Credo, una simil-ballad come Santi e Beati ed episodi più tipicamente power come Cuore di Donna e Sanctus 3. A proposito di quest’ultima, si tratta di un trascinante brano da musical rock eseguito con l’ausilio della corale Vox Militiae Christi, la quale però, probabilmente a causa della sua estrazione, “attacca” poco il pezzo, mentre un’interpretazione più aggressiva sarebbe stata maggiormente efficace. A completare l’album Stay, pezzo in inglese, Hombre, versione in spagnolo di Uomo e Reborn in Christ, versione in inglese di Rinascere.
La fruibilità finale di Paradigma è fortemente connessa con il messaggio veicolato e con l’uso della lingua italiana. Va detto che se i testi fossero stati scritti e cantati in inglese, pochi si sarebbero accorti degli argomenti affrontati, mentre così in alcuni passaggi (“Con gli Arcangeli e la Vergine schiaccio Satana”) solo un fervente cristiano potrebbe evitare di storcere il muso. Aggiungo comunque che traducendo sistematicamente i testi delle band che normalmente ascoltiamo ed accettiamo senza far caso a quello che cantano, spesso avremmo delle sorprese negative sia per il tipo di tematiche affrontate sia per il modo di farlo, più di una volta elementare e scontato. Se proprio non riuscite a scindere il significato dei testi dalla musica, valutate bene l’opportunità di avvicinarvi a Paradigma, se invece siete in grado di vagliare la musica per quello che è ed i testi per la loro musicalità a prescindere dal loro significato, oppure siete indifferenti o d’accordo col messaggio veicolato, potrete valutare l’opera per quella che è: un buon disco power.
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4
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Paradigma è bellissimo! |
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3
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Una bella disamina, ed è proprio per quello che hai scritto che per me sia testi che musica sono unici, con decisione ed orgoglio di essere se stessi. Opinione personalissima, aspetto i loro brani proprio per quello che dicono, parole che In pochi diciamo, ma che in tanti sentiamo e desideriamo dire. Grandi ragazzi! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Credo 2. Uomo 3. Eterno Amore 4. Padre 5. In Spe Resurrectionis 6. Rinascere 7. Santi e Beati 8. Cuore di Donna 9. Sanctus 3 10. Passione (instrumental) 11. Stay 12. Hombre 13. Reborn in Christ
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Line Up
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Jo Lombardo (Voce, Cori) Stefano Calvagno (Chitarre, Cori) Don Davide Bruno (Tastiere, Growl, Cori) Virgilio Ragazzi (Basso, Cori) Tony Zappa (Batteria, Percussioni)
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