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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 1844 letture )
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Ci sono stati musicisti che hanno avuto una carriera artistica brevissima, ma che sono comunque riusciti a lasciare un segno tangibile del loro passaggio. E’ questo il caso degli americani Granicus formatisi agli inizi dei seventies e che, dopo aver sottoscritto un contratto discografico con la RCA Records, sfornarono nel marzo 1973 l’omonimo debut album per poi inopinatamente sparire nell’oblio più assoluto. La promettente band era originaria di Cleveland nell’Ohio e seguiva una direttrice artistica che abbracciava l’amato trend del momento con riferimenti al rock granitico del Led Zeppelin, al progressive e alla psichedelia. Un sound, quindi, in perfetta sintonia con quell’irripetibile periodo storico propinato con la giusta energia e pregno di un’apprezzabile ispirazione compositiva. La qualità di Granicus, infatti, è da giudicare medio alta e probabilmente se la carriera del gruppo non si fosse arenata così improvvisamente si sarebbero concretizzate possibilità per poter aspirare al successo. Questa è la netta impressione che si percepisce ascoltando un disco ridondante di sonorità che non possono che catapultarti piacevolmente nel glorioso passato del rutilante mondo del rock.
Si parte alla grande con la graffiante ritmica di You're In America dove già emerge palese l’affinità con Page e compagni, di spicco le parti di basso e i vocalizzi di Leffel; l’eccellente Bad Talk -singolo tratto dal platter- dispone di un intrigante tema portante e di un travolgente assolo alla sei corde; una vena oscura e malinconica contraddistingue la strumentale onirica Twilight; la melodia prevale nella lunga (oltre undici minuti) e stucchevole Prayer dove a dominare è la chitarra acustica ed il finale è in crescendo; molto meglio la cavalcata rock di Cleveland Ohio con una buona prestazione del batterista Joe Battaglia, mentre è il progressive a farla da padrone nell’interessante Nightmare: munita di bei arpeggi, cori e con un quasi solenne Leffel alla voce, il pezzo cresce di intensità dalla parte centrale in poi con sugli scudi il lavoro delle chitarre ed è suggestivo anche il pacato finale (da menzionare anche la partecipazione del produttore Martin Last al mellotron); la zeppeliniana When You're Movin' ci riporta all’hard rock puro e, a chiudere, la ritmica affascinante di Paradise che dispone di un riff portante azzeccato con le tre chitarre poi ad intrecciarsi in un boogie frenetico.
Il lavoro alla sei corde sciorinato dal trio Leffel/Anderson/Pinelli, efficace specie nella parti più movimentante, e il vocalism inciviso e potente di Woody Leffel, a tratti mi ha ricordato quello di Geddy Lee dei Rush e di David Surkamp dei Pavlov's Dog, rappresentano la quintessenza della filosofia musicale dei Granicus.
Un full lenght da rispolverare, gradevole, con pochi difetti e tanti pregi; dateci un ascolto, merita ve lo assicuro. Peccato che i Granicus non abbiano avuto l’opportunità di riconfermarsi se non dopo tantissimi anni con la reunion del 2009 e la pubblicazione l’anno seguente del secondo album Thieves, Liars, & Traitors…beh meglio tardi che mai!
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2
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Dalle recensioni che lessi a suo tempo francamente mi aspettavo di più. 75 |
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1
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From The Past!!!!!!!!!!!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. You're In America 2. Bad Talk 3. Twilight 4. Prayer 5. Cleveland Ohio 6. Nightmare 7. When You're Movin' 8. Paradise
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Line Up
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Woody Leffel (Voce, Chitarra) Wayne Anderson (Chitarra) Allen Pinell (Chitarra ritmica) Dale Bedford (Basso) Joe Battaglia (Batteria)
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RECENSIONI |
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