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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 2433 letture )
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In un mercato sempre più grande con una quantità di prodotti praticamente sterminata, diventa molto più difficile tentare di proporre qualcosa che alla fine non risulti una sterile imitazione di lavori altrui o che rischi di incorrere in composizioni pregne di stereotipate banalità; anche il pubblico si fa decisamente più attento nelle scelte, imponendo così agli artisti di tentare di infondere nelle proprie fatiche piccoli barlumi di originalità ed uno stile ben inquadrabile nella personalità dell'esecutore.
In quest'ultima situazione, troviamo anche il primo album degli italiani Carved, dediti ad un death metal con inserti melodici, giunti alla prima pubblicazione grazie all'attenta Bakerteam Records.
Subito da chiarire il fatto che la band, nonostante il recente esordio, è riuscita a mettere immediatamente in mostra le proprie qualità, non a caso è stata scelta da tali Necrodeath per l'apertura del loro tour europeo.
Dies Irae è un lavoro per certi versi interessante ed originale, che nel dipanarsi delle sue sette tracce ( escludendo intro ed outro) offre un gruppo affiatato, melodie ben curate grazie alla valida prova di Nuti alle tastiere, ed un riffing discretamente vario ed ammaliante partorito dalla coppia Terzoni-Rossano.
Il tutto scandito dalla potenza della batteria di Assente, unitamente al basso di Nicoli ed una buona prova dietro al microfono di Guzzon.
Il suono che infine scaturisce dalle qualità dei singoli elementi, risulta a tratti personale e variegato, mentre gli arrangiamenti ed il lavoro pulito e possente eseguito nei finlandesi Chartmakers Studio aumentano esponenzialmente la cura ed il valore dell'uscita.
Inoltre va ben valutata la ricerca di soluzioni alternative, evitando così la pedissequa ripetizione di forme e stili ampiamente abusati da gruppi simili.
Sfortunatamente tutta la grande bontà della release viene intaccata da un songwriting non sempre costante ed ancora alla ricerca di una forma definitiva, peccando in più parti di un minutaggio troppo prolisso, che provoca qualche calo di attenzione ed un po' di noia; inoltre nonostante l'impegno e le qualità evidenziabili nel cantato, Guzzon rimane un po' troppo “ingessato” e monotematico, laddove una prova un po' più varia meglio si sarebbe integrata nelle trame espresse nelle composizioni.
Nonostante tutto ciò, Dies Irae regala momenti di ottima musica, come il delicato connubio tra melodia e potenza di Echo of My Cinderella, la carica malinconica di The Perfect Storm o la camaleontica At The Gates Of Ice. Anche Ashes Of A Scar ed Enter The Silence ben figurano, non raggiungendo la qualità delle tracce sopracitate per i difetti già elencati, ma risultando comunque apprezzabili nel computo totale del disco.
Il prodotto finale è in ogni caso di buonissima fattura, e sicuramente si sarebbero raggiunte vette insperabili per un debut con un lavoro compositivo più efficace che sicuramente è alla portata dei Carved, date le innegabili capacità insite nel gruppo spezzino.
Non resta quindi che augurare alla band di proseguire con determinazione verso il raffinamento della propria vena creativa, sicuri che le potenzialità fin qui espresse siano un ottimo viatico per risultati molto importanti.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dies Irae (Praeludium) 2. Echo of My Cinderella (The Final Symphony) 3. Enter the Silence 4. Scripta Manent (Bullshit) 5. The Perfect Storm 6. At the Gates of Ice 7. Ashes of a Scar 8. Black Lily of Chaos 9. A New World (Postludium)
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Line Up
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Cristian Guzzon (Voce) Alessio Rossano (Chitarra) Damiano Terzoni (Chitarra) Mattia Nuti (Tastiere) Lorenzo Nicoli (Basso) Giulio Assente (Batteria)
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RECENSIONI |
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