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 27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Stormtrooper - Armies of the Night
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( 1306 letture )
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Gli Stormtrooper rappresentano uno dei tanti gruppi che nel mondo musicale hanno brillato di luce propria per un lasso di tempo brevissimo, lasciando, tuttavia, un segno ben tangibile del loro passaggio. Formatisi a Los Angeles nel 1984 e fautori di un heavy metal deciso, i cinque hanno all’attivo un solo EP, intitolato Armies of the Night, registrato tra aprile e maggio 1984 ed uscito l’anno successivo, col quale hanno dimostrato fin da subito di possedere le potenzialità per centrare l’obiettivo dell’agognato successo. Purtroppo la band non ha saputo sfruttare la discreta popolarità scaturita dal primo lavoro che rimarrà di fatto -ahimè- anche l’ultimo. Peccato, davvero peccato, perché ascoltando i cinque pezzi che compongono l’EP si rimane piacevolmente colpiti dalla qualità dei riff e degli assoli di chitarra del duo Mick Sweda e Tommy Lee Stryder, dalla potenza della sezione ritmica e dall’ugola di Damien Black. Parti aggressive si alternano sapientemente a linee orecchiabili e accattivanti in un caleidoscopio sonoro che include anche momenti darkeggianti, derivati direttamente dai Black Sabbath, che diversificano la proposta del combo americano.
La strumentale opener The Reaper è un'intro piuttosto lungo che mette letteralmente i brividi, un pezzo sinistro con tanto di pioggia, vento, campane e una voce che sembra provenire dall'oltretomba. Con la title track si entra nella quintessenza della filosofia musicale degli Stormtrooper, una canzone heavy al 100%, strutturata su di un trascinante mid tempo e caratterizzata da un valido assolo di chitarra centrale; ma non si tratta della composizione migliore, pur rimanendo nel complesso valida. Si prosegue con la veloce Steamroller, munita di un riffing arcigno e di un refrain elettrizzante che ti si stampa nel cervello per non andare più via, una canzone che mette maggiormente in risalto le doti vocali del singer. La dinamica e lineare Search and Destroy pone in evidenza anche la sezione ritmica che diventa protagonista grazie ad improvvise accelerazioni, davvero una grande song condita da piacevoli assolo alla sei corde. Tornano le atmosfere umbratili in The Beast Within, ma dopo l’urlo di Black si torna al metal più viscerale e affascinante con ancora un gradevole ritornello: ascoltando questa traccia non puoi che iniziare un furioso headbanging (povera la mia cervicale!).
Armies of the Night è destinato ai nostalgici dell’heavy metal più puro (quello dei Saxon, Judas Priest e Iron Maiden per intenderci), un EP interessante e scevro di momenti deboli che a distanza di tanti anni è perfettamente in grado di soddisfare ancora le esigenze degli amanti del genere. L’EP è stato ristampato nel 1994 su CD accompagnato da un libretto a colori, rare fotografie, liriche e varie bonus tracks, nel 2012 è stato remixato e rimasterizzato. Gli Stormtrooper risultano ancora in attività: qualcosa vorrà pur dire. Dategli un ascolto.
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4
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@ The Nightcomer: il mio accostamento ai gruppi citati nella recensione è destinato a tutti coloro che hanno curiosità nell'ascoltare questo lavoro semisconosciuto; se mi fossi limitato a citare i gruppi da te menzionati non avrei raggiunto lo scopo trattandosi di formazioni poco note. |
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3
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Altro che un ascolto, l'ho praticamente divorato questo disco! E' uno dei miei preferiti dell'US metal, assime a Ample Destruction (Jag Panzer), Guilty as Charged (Culprit), Flight of the Griffin (Griffin), The Awakening (Powerlord) e Surface Tension (Upper Echelon). Secondo me la proposta musicale degli Stormtrooper è più accostabile a quella dei gruppi succitati piuttosto che a quelli europei indicati nella recensione. Questo lavoro è un autentico pugno in faccia, violento ed aggressivo, nella vena tipicamente americana di transizione tra l'heavy classico ed il thrash. Voto 85. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Reaper
2. Armies of the Night
3. Steamroller
4. Search and Destroy
5. The Beast Within
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Line Up
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Damien Black (Voce)
Mick Sweda (Chitarra)
Tommy Lee Stryder (Chitarra)
Jim Fox (Basso)
Rob Nelson (Batteria)
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RECENSIONI |
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