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Taunted - 9 Sins
( 2340 letture )
Band minore della scena americana, i Taunted provengono da San Josè e sono sorti nel lontano 1992: nonostante tutti questi anni di attività, non sono mai saliti davvero alla ribalta e difatti il disco d’esordio è uscito soltanto nel 2006 (Zero), seguito nel 2009 dal migliorato Bleeding Black ed ora dal qui presente 9 Sins, che -come vedremo- non finirà di certo tra le uscite imprescindibili dell’annata. I cinque statunitensi offrono il solito heavy metal potente e quadrato, ma terribilmente fine a sé stesso: drumwork assai corposo, certo, ma pezzi incapaci di comunicare emozioni significative, anche a causa di riff e assoli discreti solo a sprazzi. Il vocalism di Jaques Serrano deriva dal classico sound ottantiano, talvolta si spinge ad un’imitazione halfordiana, ma, nel complesso, non presenta grossi picchi di esaltazione; anche le chitarre vanno spesso a rispolverare la lezione priestiana, pur senza rinunciare ad una chiave di lettura modernistica e al passo coi tempi (il che non è per forza un bene). Qualche idea valida c’è, senza ombra di dubbio, ma questo non basta a creare canzoni esaltanti o quantomeno gradevoli e spesso si resta in un limbo, senza nessuna traccia capace di risultare efficace in tutta la sua interezza.

Il disco si apre col mid-tempo 7 Colors, roccioso e dal refrain evocativo; un pezzo discreto ma non eccezionale, incalzato dal riff più affilato e convincente di Laceration, in cui la batteria picchia con forza e velocità e il risultato è positivo. Chaos Theory è un altro passaggio assai ruvido e grezzo, ma privo del quid necessario a renderlo trascinante; denso di groove è invece il riffato di Dead Doll, tra i momenti migliori del lotto: aspra, dura e decisa, la canzone si fa ascoltare con piacere. Il corpo centrale del disco concentra i risvolti più ispirati, se è vero come è vero che Room 237 va dritta al sodo con alcune accelerazioni elettrizzanti; al tempo stesso, però, il disco zoppica parecchio in coincidenza di Tower of Hellions, dal refrain noioso e skippabile. L’aggettivo “noioso” è ideale anche per definire Sinner’s Language, pesante e ripetitiva, o Written in the Flames, ancora più indigeribile. La sagra è conclusa dal riff più catchy di Taunted 2, che però si rivela il solito brano senza capo né coda, ben dieci minuti che se fossero stati tre non si sarebbe lamentato nessuno, anzi. Arrivare alla fine della tracklist è impresa veramente complicata, anche per le orecchie più ferrate in materia.

Il prodotto è dunque sotto la media, anzi, fatica a raggiungere la sufficienza vista la sua banalità. Ben fatto, sicuramente, suonato in maniera ineccepibile, ma senza squilli. Si predilige il mid-tempo, anche se non mancano accelerate notevoli; personalità e originalità sono però assenti ingiustificate e il tutto suona nel complesso scialbo. Anche la lunghezza dei brani è a volte eccessiva. A Tower of Hellions spetta la poco invidiabile palma di chorus peggiore, davvero inascoltabile. Scontati, prevedibili, evitabili. Se questi Taunted fossero il termometro per misurare lo stato di forma del metal contemporaneo ci sarebbe da piangere.



VOTO RECENSORE
55
VOTO LETTORI
0 su 0 voti [ VOTA]
Fabio II
Giovedì 4 Aprile 2013, 20.58.59
5
Ok, grazie, a ma piacevano i Dark wizard, tra gli altri; pensa te! Dacci sotto! Ciao!!
Undercover
Giovedì 4 Aprile 2013, 20.54.37
4
@ciao Fabio se parliamo della stessa Mausoleum sì, è quella belga che produsse i Wolf (inglesi).
Fabio II
Giovedì 4 Aprile 2013, 20.40.01
3
Under ciao,sei tu che guidi la 'baracca' nel mare magnum odierno, oltre ai recensori. Di Rino comunque mi fido, forged in fire. Mai sentiti nominare. Ma e' la stessa Mausoleum di una volta?
Undercover
Giovedì 4 Aprile 2013, 20.20.52
2
Io ho solo "Bleeding Black" che non mi era dispiaciuto affatto, cos'è han fatto harakiri di botto? Fosse così peccato, perché fra richiami Annihilator e Priest il precedente era caruccio, non un discone, ma quanto meno piacevole.
jek
Giovedì 4 Aprile 2013, 20.16.39
1
Vista la recensione , disco da evitare, Proverò a sentire qualcosa sul tubo ma di solito Rino non sbaglia. Leggendo i nomi 3 su 5 dichiarano origine italiane, non c'è molto da gioire però.
INFORMAZIONI
2013
Mausoleum Records
Heavy
Tracklist
1. 7 Colors
2. Laceration
3. Chaos Theory
4. Dead Doll
5. Room 237
6. Tower of Hellions
7. Sinner’s Language
8. Written in the Flames
9. Taunted 2
Line Up
Jaques Serrano (Voce)
Joey Genoni (Chitarra)
Matt Gower (Chitarra)
Elena Repetto (Basso)
Larry Howe (Batteria)
 
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