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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Lecherous Nocturne - Beyond Almighty Doctrine
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( 1952 letture )
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Oggigiorno, suonare brutal è proprio una brutta gatta da pelare se si vuole risultare un minimo originali. Il mondo di questo particolare sottogenere di death è circoscritto a pochi gruppi che riescono a produrre qualcosa di originale mentre il resto delle band si limita a ricalcare quanto fatto aggiungendo un pizzico di novità. Il discorso diventa più ampio quando si parla di technical brutal death metal, un genere che mischia sapiente virtuosismo a una tormenta di note dissonanti, scream, growl e pig squeal gettati quasi a casaccio e una batteria talmente incasinata che non si capisce mai cosa faccia. Perlomeno, questa è la mia personale interpretazione del genere quando ascolto band come Beneath the Massacre, Ion Dissonance o Lykathea Aflame. E mi piacciono, sia chiaro. Però siamo sempre lì: mischi tempi composti, riff di chitarra allucinanti e impossibili da scrivere su una partitura, una voce bella potente e una batteria che non fa solo da sfondo ma da protagonista principale. Il technical brutal metal in sostanza è questo. O perlomeno, è quello che credevo io prima di ascoltare Beyond Almighty Doctrine, l’ultimo full length dei Lacherous Nocturne.
Le undici tracce di questo prezioso album (nove se togliamo i due intro e una traccia strumentale a pianoforte) sono tutte frenetiche e taglienti come la lama di una motosega. Veloci ma non confusionarie, adatte a una mente che di questo genere ne capisce ma spoglie di virtuosismi eccessivi, di sweep-picking inarrivabili o scale di basso che fanno gelare il sangue nelle vene. Assieme alla potenza distruttiva e lacerante, alla velocità, l’elemento portante di questo quintetto del Sud Carolina sta nella composizione complessa di ogni riff e nei tempi composti degni del miglior progressive che riescono a sfruttare saggiamente, alternandole a parti regolari. E poi la voce, che combo letale di scream e growl, un urlato ricolmo di rabbia viscerale che diventa il protagonista assoluto di ogni canzone, rendendo capolavori tracce come Ouroboros Chains, Archeopteryx, Judgements and Curses, Creation Continuum.
I Lacherous Nocturne. abbandonano le atmosfere meno eccitanti di Adoration of the Blade e migliorano quanto fatto nel successivo The Age of Miracle Has Passed, abbandonando l’eccessivo uso di tracce veloci e forsennate, fermandosi a riflettere sull’utilità di riff più lenti e cadenzati e sulla quantità di potenza che questi riescano ad infondere nell’ascoltatore. Quando un amante del brutal death metal tecnico si trova davanti un’esecuzione impeccabile che non trascura quasi ogni dettaglio non può fare a meno di ascoltare fino in fondo l’album e dichiarare “complimenti”.
Il suono è curato, hanno avuto una produzione coi fiocchi e non mi stupisce che abbiano alle spalle una casa discografica come la Unique Leader Records, affermata globalmente grazie alle ottime uscite degli ultimi tempi. Se c’è proprio da trovare qualche difetto, direi la copertina (quella di The Age of Miracles Has Passed è dieci volte migliore) e aggiungerei qualche parte cantata, in cui a causa dell’eccessivo numero di parole Chris Lollis sembra quasi fuori tempo. Ma mi riferisco solo a qualche sporadica parte. Per il resto, un lavoro da gustare.
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Un appunto: il nome della band non è Lacherous Nocturne, bensì LEcherous Nocturne. Bella recensione, li dovrò proprio ascoltare! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro 2. Ouroboros Chains 3. Bring the Void 4. Archeopteryx 5. Those Having Been Hidden Away 6. Prelude #2 7. Judgments and Curses 8. Lesions from Vicious Plague 9. Caustic Vertigo 10. Creation Continuum 11. Outro
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Line Up
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Chris Lollis (Voce) Kreishloff (Chitarra) Ethan Lane (Chitarra) James O’Neal (Basso) Alex Lancia (Batteria)
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RECENSIONI |
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