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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Ephel Duath - Pain Necessary To Know
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( 5476 letture )
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"La pazzia ha assunto un ruolo predominante nel mondo dell'arte. Non tanto la malattia mentale in sé, quanto uno stato di cose che lega l'artista all'immaginario di pazzo, irrazionale, non-normale, non-comune"
L'irrazionale prende vita e si ricrea. Follia…struggente baratro in grado di far convivere piu' menti, degne o indegne che siano. La follia va vissuta e ognuno la vive a modo suo.
Secondo gli italianissimi Ephel Duath, ad esempio, è strettamente legata al rapporto fra il crepuscolo "minimale" del metal estremo ed elevate alterazioni dissonanti post-jazz. Pain necessary to know e' l'opera definitiva del combo nostrano (e vantiamoci, ogni tanto…). Un concentrato di follia a tratti inpercettibile, fusioni radioattive, stacchi jazz e metal del piu' serrato. Avete capito bene. Un John Zorn che gioca con il black metal industriale, limite visivo di icone come gli Anaal Nathrakh di Domine Non Es Dignus e Aborym. Uno screaming che tanto screaming non è. Fusione di voci schizzatissime e bollenti, laceranti e morenti nello spazio\tempo più oscuro e tedioso. Il sound è corrotto e agonizzante. Si passa dal black piu' crudo a sterzate acid jazz (qualcosa potrebbe ricordare il nuovo Cryptospy, Once Was Not). Pazzia, genio, quella sottile linea rossa che vive e cresce nel mezzo e decide se l'alterazione riscontrata è al di fuori delle possibilità dell'orecchio umano. Noise e melodia estrema, ma anche crudeltà sonora e pericoloso equilibrio. Di certo non sarà un album apprezzato da tutti. Anzi, la maggior parte storcerà non poco il naso di fronte a questa creazione insolita, un roccioso "ginepraio" musicale. Un mix che, dopo molti ascolti, saprà però dare i frutti richiesti. Perché le dissonanze isteriche non visibili, vengono, a poco a poco, rese note all'occhio umano senza più nebbia o offuscamenti. La capacità di gestione del pezzo è davvero soprendente. Nessuna distrazione, alchimie sonore dalla resa perfetta, un evidente superamento stilistico di The Painter's Palette, che già aveva stupito per lesioni definitive al cervello. Stacchi acustici vicini al puro delirio si alternano ad atmosfere rarefatte (giunte ormai al limite quasi irritante, del virtuoso). Insomma, un universo ramificato su alienazioni d'ogni genere e forma. Non ci credete? Il chitarrista Davide Tiso, autore di musiche e testi, ha una forte radice black metal, il batterista Davide Piovesan (attualmente sostituito in sede live dall’ex-Infernal Poetry, Andrea Rabui) ha avuto importanti esperienze jazz e funky e Fabio Fecchio è un bassista jazz. Il vocalist Luciano Lorusso, tanto per gradire, è invece un cantante post-hardcore. Chiaro il quadro?
Diciamo quindi addio a strofe, riff che rimangono inchiodati in testa e ritornelli. Chirurgico ed anarchico nella sua essenza, Pain Necessary to Know sprigiona la propria anima con l’opener New Disorder. Aggressione estrema e chiara. Un vuoto cosmico pronto a riempirsi di malsano e acidissimo black sperimentale. Vector, Third Movement urla e ritira la voce. L’ansia che traspara dall’ugula corrotta di Luciano Lorusso preme e chiede spazio fra le sofisticate linee sonore. Few Stars, No Refrain and a Cigarette è un refrain isterico strumentale, irto di sentieri tortuosi e sperimentali. Esplosioni alla Naked City si materializzano su Cristalline Whirl, pezzo stoppato ed esplosivo, i Dillinger Escape Plan che giocano con dissonanze di jazz estremo. Un isterico Luciano Lorusso scorda la propria ugula in favore di un brutale black. I Killed Rebecca ricorda gli incredibili Mr Bungle di Mike Patton, mentre Vector, Second Movement (che segue la stralunata Vector) è rumoroso silenzio, anch’esso strumentale e solitario. Solitudine che serve a Imploding per rendersi fin troppo sprezzante e lucente. Metal, pulsazioni elettriche e tanto disarmonia ragionata.
Se per voi la pazzia vive nel loro malsano crepuscolo, allora fatelo vostro e assorbitelo.
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6
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Complimenti... hai trovato un bug del 2006 ora correggo, grazie mille!!!! |
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5
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Avete invertito tracklist e Line up. |
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4
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Grande band italiana di avantguarde metal.disco fantastico! |
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1
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Secondo me inferiore al precedente capolavoro. Si sono spinti ancora oltre e ciò non è un necessariamente un male. Ma la destrutturazione delle canzoni rende l'ascolto troppo difficile e diomogeneo. Alla fine del disco si rischia di non ricordare una singola successione di note e questo è per me un grosso limite. Geniali sì, ma non devono dimenticarsi che cos'è la musica. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. New Disorder 2. Vector, Third Movement 3. Pleonasm 4. Few Stars, No Refrain And A Cigarette 5. Cristalline Whirl 6. I Killed Rebecca 7. Vector 8. Vector, Second Movement 9. Imploding
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Line Up
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Luciano Lorusso George (Voce) Davide Tiso (Chitarra) Riccardo Pasini (Sintetizzatore) Fabio Fecchio (Basso) Davide Piovesan (Batteria)
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