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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Siegfried (ITA) - Cementoacciaio
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( 4012 letture )
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Nell'epoca della dematerializzazione della musica dove ormai pare esistano solamente mp3, YouTube e iTunes, esce il secondo lavoro dei modenesi Siegfried che, in barba alle ultime tendenze, si presenta in una confezione a dir poco lussuosa: maxi digipack della dimensione 18 x 18 con 3 pannelli richiudibili e booklet di 24 pagine a colori, il tutto corredato da uno splendido artwork realizzato da Simone Poletti, in arte Dinamo Innesco Rivoluzione. Il sound dei Siegfried parte da una solida base di post-punk sulla quale vengono sapientemente innestate influenze neo-folk, rock, wave e non ultime una buona dose di cantautorato italiano di pregevolissima estrazione, da cui fuoriesce un interessantissimo distillato sonoro.
Ogni singolo episodio di questo lavoro meriterebbe di essere descritto nel dettaglio, essendo ciascun brano ugualmente interessante, ma al fine di non tediare i lettori passerò in rapida carrellata questo Cementoacciaio in modo che ognuno di voi possa farsi un'opinione globale. Si parte subito in grande stile con un'intro dalle sonorità epiche confezionata dalle sapienti mani di Renato "mercy" Carpaneto e Francesco La Rosa degli Ianva, per passare velocemente alla ottima Ribolle il Sangue, opening track dalle tematiche guerresche che mette l'attenzione sulle vocals calde ed avvolgenti di Giovanni Leonardo su un brano in bilico tra wave, punk e rock cadenzato. Sulla stessa falsariga si muove anche la successiva I Duellanti, mentre con Florilegio le atmosfere si fanno decisamente più raffinate ed introspettive sfoderando influenze importanti come Angelo Branduardi ed il Fabrizio De André del periodo più malinconico per un brano che si candida come uno dei migliori dell'intero lavoro. Mano a mano che ci si addentra nell'ascolto delle 13 songs, con lo scorrere dei minuti vengono fuori sempre nuove influenze ed ecco che con Il Potere dei Segni spuntano fuori prepotentemente le influenze wave con dei synth dal classico sound vintage a farla da padrone. Un brano energico che si stampa nella mente al primo ascolto! La bellezza dei brani dei Siegfried sta proprio nella loro semplicità e nella loro capacità di imprimersi subito nella mente, pur non trattandosi delle classiche canzoncine neo-folk con 3 accordi ripetuti all'infinito o, men che meno, di un patetico punk da quattro soldi. Dunque brani semplici, ben arrangiati, scorrevoli e dannatamente diretti; ne è una prova Appunti di Volo, il cui ritornello è uno di quelli che difficilmente si cancellano dalla memoria. Si va avanti con Dragone Scelto e tornano a dominare le influenze neo-folk più raffinate, per intenderci quelle più vicine a band come Egida Aurea, gli Argine più elettrici e gli Ianva, rispetto ai quali però possono vantare un lirismo meno arzigogolato ma decisamente più concreto ed interessante. Proprio l'aspetto lirico è una delle componenti più interessanti dei Siegfried, spesso alle prese con testi che rasentano la pura poesia, senza però scadere in stucchevoli termini che è ormai possibile leggere solo nei verbali dei Carabinieri e nelle composizioni di qualche romanticone d'annata. Con Un Gentile le atmosfere si fanno più leggere per un brano abbastanza scanzonato e godibile, mentre con la successiva Inquietudine è la scuola italiana del post-punk a farla da padrone, con chiare citazione ai padri putativi del genere. Ci si avvia verso la fine dell'album ma i nostri hanno ancora parecchie cartucce da sparare e con le splendide Cemento e Acciaio e L'Ora Scarlatta ci impallinano con una doppietta veramente eccelsa, da menzionare sicuramente tra gli episodi più rappresentativi dell'album. La prima mette in chiara evidenza le influenze dei CCCP, sapientemente amalgamate con il loro stile wave per un risultato davvero altissimo, mentre sulla seconda cambiano totalmente le atmosfere e ci si imbatte in un brano lento ed atmosferico, incentrato su un giro di synth molto avvolgente che nei momenti più lenti sfiora picchi quasi sacrali, su cui è possibile ascoltare un testo degno del miglior cantautorato italiano. Forse il momento più profondo dell'intero album. La conclusione di questo lavoro è affidato a due brani dedicati al triste tema del terremoto in Emilia del 2012, con la voce di Dario Parisini dei Disciplinatha su Isola Felice che in una sorta di reading denuncia la caduta del mito della romagna, mentre con Tramonto d'Emilia si riprende lo stesso tema - come lascia intendere anche il titolo - ma con una buona dose di beffardo sarcasmo.
Le conclusioni sono decisamente positive, c'è tantissima carne al fuoco e tutta di ottima qualità, dunque affrettatevi a far vostro questo piccolo gioiello made in Italy.
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5
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Confermo il voto: 92. Arrivano un po' fuori tempo massimo quanto a tematiche e sonorità, ma la qualità del songwriting è indiscutibile: riescono ad avere un'ottima varietà e a proporre brani ricchi di atmosfera e significato. La confezione è splendida!! Devo capire dove infilarla, nel mio porta cd Ikea neanche piegato in 4.... |
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4
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Comprato adesso, sulla fiducia, dopo aver ascoltato 2 brani. Ispirevole e meritorio, rischiamocela, va`! |
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3
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Ho ascoltato tre pezzi sul tubo e mi ha positivamente impressionato. Ad essere sinceri siamo un po' distanti dal Post-punk di matrice Dark che piace al sottoscritto, ma la qualità è indubbiamente alta e probabilmente lo comprerò. |
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2
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91 è un voto impegnativo, ma quel poco che ho ascoltato mi sembra ottimo e l'ho messo in ordine, anche perchè il disco è uscito in 500 copie e fra qualche mese sarà sold-out. Complimenti per la confezione, queste band di area neo-folk/industrial/post-punk sono imbattibili (vedere i sempre splendidi artwork di IANVA e Egida Aurea). Ottima recensione. |
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1
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Complimenti per la rece, mi ha davvero incuriosito!  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Fronte Occidentale 2. Ribolle il Sangue 3. I Duellanti 4. Florilegio 5. Il Potere dei Segni 6. Appunti sul Volo 7. Dragone Scelto 8. Un Gentile 9. Inquietudine 10. Cemento e Acciaio 11. L'Ora Scarlatta 12. Isola Felice 13. Tramonto d'Emilia
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Line Up
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Giovanni Leonardo /voce, chitarra acustica, vintage synth) Fabrizio Forghieri (chitarra) Gigi Napodano (basso) Lucia Vicenzi (tastiere e sintetizzatori) Massimo Fontana (batteria)
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RECENSIONI |
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