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Siegfried (ITA) - Salmo Delle Tempeste
( 4769 letture )
Tornano i Siegfried a distanza di un anno dal fenomenale Cementoacciaio, con 9 nuovi brani racchiusi sotto il misterioso titolo di Salmo delle Tempeste. L'album esce in edizione CD ordinario ed in edizione deluxe limitata a 250 copie in formato 22,5 x 22,5 con poster, booklet a 24 pagine e T-shirt, il tutto curato dalle sapienti mani di Simone Poletti aka Dinamo Innesco Rivoluzione, tra l'altro autore di buona parte dei testi.
C'erano grandi aspettative intorno al terzo album dei Siegfried e la band non le ha minimamente disattese confermando quanto di buono fatto in passato e portando il loro stile ad un livello ancor più alto e personale, lontano dai soliti paragoni istituzionali. Non si parla più di semplice post punk, wave, neo-folk o generi che possano porre limiti alla creatività, i Siegfried del 2014 sono una band matura, personale ed ormai pronta per fare il grande salto di qualità. Chi conosce già la band sa bene che si tratta di un gruppo che non lascia nulla al caso, curando meticolosamente ogni singolo aspetto inerente la musica, i testi, la produzione, la comunicazione e quanto necessario per rendere ogni lavoro un piccolo capolavoro.

La bellezza del nuovo Salmo delle Tempeste sta nella ricchezza e nella varietà delle canzoni che lo compongono, ognuna delle quali meritevole di essere descritta singolarmente, dunque addentriamoci nell'ascolto.
Si parte con Orazione Frontale che, più che un intro, ha il sapore di un manifesto d'intenti, con la tuonante voce di Giovanni Leo Leonardi che declama fermamente un inno contro il pensiero unico, tema molto caro alla band che in più occasioni si trova ad affrontare.
Salta subito alle orecchie un sound rinnovato, decisamente più pulsante rispetto al passato, grazie anche alla produzione di Cristiano Santini (Disciplinatha) che mette in evidenza le numerose parti elettroniche presenti sul nuovo album enfatizzando l'effetto dirompente dei brani.
Con Notturno D'Ypres scopriamo il lato più romantico della band, alle prese con una vera e propria canzone d'amore che si farà ricordare per le splendide lyrics di Poletti, capaci di rendere il racconto di una normalissima notte d'amore, qualcosa di unico e personalissimo.
Proseguiamo con Il Crespuscolo degli Idoli (non degli Dei come il famoso dramma) e ci si imbatte in un bellicoso brano che fa rivivere cartoline (rigorosamente in bianco e nero) di un passato lontano ma mai dimenticato, mentre con la successiva Nero d'ossa le atmosfere si fanno più pacate, terreno fertilissimo per i Siegfried, che si destreggiano senza fatica alcuna in quest'ambiente sonoro.
Il brano è lento e cadenzato, contraddistinto da una tensione quasi tangibile, finché non giunge il ritornello che esplode in tutta la sua potenza. Ancora una volta sono le lyrics a svolgere un ruolo primario nell'economia dei brani, cosicchè le parole suonano come armi affilatissime e su tutte si staglia categorico l'ordine: Trasforma il gregge in branco!
Avevamo avuto modo di parlare della bellezza delle loro lyrics in occasione del precedente Cementoacciaio, ed oggi non possiamo che confermare quanto questo aspetto ritenuto spesso marginale, in realtà concorra a rendere uniche le loro canzoni.
Tornando a parlare di musica, il brano si conclude con una evoluzione strumentale di krautiana memoria che non può che aggiungere valore ad un lavoro già molto interessante e che mi ha portato alla mente le recenti divagazioni sonore dei Der Blutharsch.
Con la title track giungiamo finalmente all'apice della tempesta che rappresenta appieno i Siegfried odierni, con un brano perfettamente bilanciato tra rock ed elettronica, sul quale il buon Leo ipnotizza gli ascoltatore con il tono della sua voce calda e ferma.
Prosegiuamo l'ascolto con la splendida Nella Nebbia che, a mio modesto parere, rappresenta uno dei momenti più interessanti di questo Salmo delle Tempeste. Alle dolci melodie della canzone fanno da controaltare le dure lyrics che narrano una vile strage del dopoguerra descritta con la consueta poetica che li contraddistingue.

Nonostante il genere di riferimento possa essere accostato al macrocosmo post punk, trovo che i Siegfried diano il loro meglio nei momenti più introspettivi, quando le atmosfere si fanno più meste e la voce di Leo si cala in interpretazioni molto suggestive e teatrali.

Dopo questa breve parentesi atmosferica si prosegue con 21 ottobre 1942, che racconta la guerra vista attraverso gli occhi di un ventenne che scrive alla madre dal fronte russo.
L'irruenza e la spensieratezza della giovinezza restituite in una traccia dall'andamento allegro e scanzonato, che lascia tuttavia intravedere sullo sfondo tutta la tristezza di un cuor di madre costretta a separarsi dal figlio il quale deve fare i conti col proprio destino.
Eumeswil è l'ennesimo proclamo nel tentativo di destare l'ascoltatore dal pensiero unico imperante, incentrando la parte sonora su un pattern ciclico abbastanza ipnotico, mentre la voce di Leo assume un tono monocorde e ripete incessantemente un mantra come a voler esorcizzare il diffondersi di questo morbo dilagante.
Il viaggio si conclude con la splendida Pece, forse il brano più wave dell'intero lavoro, caratterizzata da un giro di basso tipicamente anni 80 che ha colpito subito la mia attenzione.
Strutturalmente si tratta di uno dei brani più compiuti dell'album, sintetizzando in sé tutti gli aspetti più importanti del Siegfried's sound, mentre a livello di atmosfere è probabilmente, uno dei brani maggiormente malinconici dell'album, descrivendo la tristezza di un commiato nella sua violenza più manifesta.

Tirando le somme, penso di poter affermare tranquillamente che siamo di fronte alla definitiva consacrazione dei Siegfried che già col precedente Cementoacciaio avevano destato l'attenzione del grande pubblico, nonostante le perplessità di qualcuno che oggi è costretto a confutare l'enorme potenzialità di questa band. Consigliato!



VOTO RECENSORE
90
VOTO LETTORI
82.82 su 29 voti [ VOTA]
Pete over the world
Mercoledì 6 Dicembre 2023, 13.19.21
4
Album scoperto ora. Incredibile, non immaginavo ci fossero band del genere in Italia (Non vivo in Italia da 20 anni siate comprensivi).
Vecchio Sunko
Domenica 15 Marzo 2015, 8.39.49
3
Un discone, più vario e complesso rispetto all'ottimo cementoacciaio. 92
FURIO
Giovedì 23 Ottobre 2014, 16.09.34
2
Cos'è questa confidenza?? Mi sa che siamo di fronte all'ennesimo leone della tastiera...
pino
Giovedì 23 Ottobre 2014, 13.01.29
1
ti droghi'?
INFORMAZIONI
2014
Blücher Rec.
Post Punk
Tracklist
1. Orazione Frontale
2. Notturno D'Ypres
3. Il crepuscolo degli Idoli
4. Nero d'ossa
5. Salmo delle tempeste
6. Nella nebbia
7. 21 Ottobre 1942
8. Eumeswil
9. Pece
Line Up
Giovanni "Leo" Leonardi (voce, chitarra, elettronica)
Fabrizio "Fofy" Forghieri (chitarra)
Lucia Vicenzi (sintetizzatore)
Yari Ugolini (batteria)
 
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