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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Hyades - Abuse Your Illusion
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( 3304 letture )
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Dopo nove lunghi anni fra gavetta, metal classico, epicità e testi storico-battaglieri, il combo nostrano sforna finalmente quello che a tutti gli effetti può essere considerato il primo full-length. E lo sforna senza remore alcuna. Non sbaglio affatto nel dire che Abuse your Illusion è quanto di meglio il panorama italiano thrash aspettava. Un salto nel passato con mani e piedi legati. Anthrax di Among the Living, Exodus, i primi e pungenti Testament, Sacred Reich, Tankard e i mostri sacri Metallica (Kill 'Em All) e Slayer (per la verità poche tracce riscontrabili). Avrete capito che ci troviamo di fonte ad una band che ha fermato il tempo come meglio credeva e desiderava. Dalla Battaglia di Legnano, Lovecraft e Nietzche, tematiche utilizzate nelle precedenti demo-release, a tematiche politico-sociologico, che hanno come base la demonizzazione degli Stati Uniti, la guerra in Iraq e la distorsione dell’informazione. La musica, come già accennato, si rifà al thrash ottantiano, quello -tanto per intenderci- odorante di pump, boxer colorati come peggio non si poteva e magliette di Anthrax ed Exodus. Ok, l’originalità viene lasciata nel cassetto, ma mai come in questo caso il tutto assume un sapore migliore e nostalgico. Un riffing preciso e tagliente (gli ottimi Negonda e Testa), una sezione ritmica formata dal bassista Orlando e da un drumming ordinato, potente e costante (Mauro, nel frattempo sostituito da Rodolfo, già con i Subliminal Crasher e S.R.L.), per finire con un cantato che non troverà vie di mezzo sul suo percorso. Marco Colombo farà alterare o verrà amato: simile ad un certo tipo di screaming, come se un giovane Belladonna si mescolasse al giovane Hetflied e a Steve Souza.
Si parte con No Man’s Land, brano ispirato dall’omonimo film di Danis Tanovic sulla guerra in Jugoslavia- ed è subito attacco politico e sociale. La seguente Smart Bombs, Dumb War, ispirata dalla guerra in Iraq, è un manifesto thrash anni 80 riversato negli anni 2000; sicuramente la più instransigente del lotto, arrogante e tesa. Liars si rifà alle ormai tristemente famose WMD (Weapons of Mass Destruction), pretesto per una guerra inutile. La politica segue il suo percorso con Blameless In The Deathrow, brano che vuole ricordare il gesto (l’ultimo…) del governatore George Ryan che commutò 167 condanne a morte in ergastoli e denunciò il sistema di corruzione in USA, e con la nervosissima September, 11 che ci ricorda di quando Salvador Allende venne assassinato nel colpo di stato a palazzo La Moneda; pezzo potente e malsano, nella migliore tradizione metal anni '80. Tanta politica dunque, mista ad un thrash sempre sui nervi e in grado di far riassaporare vecchie emozioni. E’ il caso della straordinaria cover Fight For Your Right dei mitici Beastie Boys (fra l’atro, su quel disco suonò un assolo il buon Kerry King… il pezzo era No Sleep Till Brooklin e l’album Licensed To Ill).
Un esordio (era ora) spaventoso, per songwriting e sincerità compositiva. Un tuffo all’indietro che riporterà sicuramente avanti il movimento metal italiano. Come scritto sul retro: THRASH NOW, WORK LATER.
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3
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...volevo dire "dal vivo"...mi sto toccando quel che resta tra le mie gambe.... |
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2
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Forse il loro disco che preferisco, molto Exodus, anche un po' Xentrix, oltre alle bands citate nella rece, comunque buon gruppo, divertenti anche da vivo. Come ha fatto a sfuggire al recensore il plagio -volontario sicuramente- agli Artillery , in Picture of a world???? |
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1
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Bel disco!!!! La migliore band Thrash italiana a mio avviso!!! Grandissimi. Questo, And The Worst Is Yet To Come e The Roots of Trash sono i migliori album dei Hyades. Bravissimi!!! Voto 88 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. No Man's Land 2. Smart Bombs, Dumb War 3. Hyades 4. Liars 5. Picture Of A World 6. Blameless In The Deathrow 7. September, 11 8. Shut The Fuck Up 9. Abuse Your Illusions 10. Fight For Your Right (To Party) -[Beastie Boys cover]
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Line Up
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Marco Colombo (vocals) Lorenzo Testa (guitars) Marco Negonda (guitar) Roberto Orlando (bass) Mauro De Brasi (drums)
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