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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Craving Terror - Colony Collapse Disorder
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( 2783 letture )
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Colony Collapse Disorder è il primo full length dei Craving Terror, formazione italiana di Padova. Ascoltandoli, non posso che reputarmi sempre più orgoglioso di appartenere a questo paese, perlomeno a livello musicale. Il gruppo cresce in simbiosi con l’esordiente Jetglow Recordings, già all’opera con la prima e unica demo di questa stessa band, Get Out From Me, risalente al 2010.
La componente dominante è quella groove, riscontrata nei tantissimi riff massicci di chitarra, incalzanti e coinvolgenti, mai ripetitivi, progressive. Basso e batteria accompagnano con precisione chirurgica le musicalità portanti, senza mai essere di sottofondo e monotone. C’è anche un filo di tastiera, molte volte funge da intro mentre durante le canzoni si mantiene viva con suoni distorti e confusi che mi ricordano i primi Slipknot e Marylin Manson. La prova di Mattia Zambon si dimostra dalle prime strofe subito impeccabile. E’ un cantante versatile che passa con saggia tecnica dal growl (suo timbro principale) a sfumature più basse o più grind ma anche a scream acuti, (rari) pig squeal e clean vocal.
Le dodici tracce di Colony Collapse Disorder sono orientate tutte verso il massacro mentale dell’ascoltatore. Vi capiterà inevitabilmente di accompagnare il groove dei Craving Terror muovendo la testa, se non addirittura sbattendola da qualche parte. E’ questa la loro intenzione primaria: scatenare il caos, istigare la violenza (in senso buono), indurre la gente a saltare o ballare in quel modo malsano che tutti noi conosciamo come pogo, tornando a casa con le spalle, e non solo, distrutte. Assisterei volentieri ad un loro concerto (previe misure di sicurezza). Ciò che mi favorevolmente colpito è sicuramente la variabilità del songwriting. In un groove deathcore come questo orientato, come già ribadito in precedenza, sulla violenza dei riff di chitarra e sulla potenza della voce, è difficilissimo creare canzoni con una propria identità. Invece i Craving Terror ci sono riusciti, variando tutto ciò che potevano, passando dalle "pure" Touching the Void e Parasite Burner, alle sperimentali Tony’s Trip o King of Impostors, senza però perdere il loro personale tocco che permea tutto l’album.
Ottimo esordio per questi nostri conterranei. Sanno fare musica, sanno sperimentare senza annoiare. Non hanno creato nulla di nuovo ma hanno imparato bene la lezione di band già affermate come Lamb of God e Chimaira, l’hanno assorbita e ne hanno tirato fuori qualcosa di personale e indubbiamente originale. I quaranta minuti scarsi di questo primo album sono trascorsi in maniera gradevole, ho apprezzato tutte le tracce, anche quelle più libresche come Smile of My Face e Get Out From Me. Lentamente ci si abitua alla musica dei Craving Terror, alla loro capacità sorprendente di variare una traccia senza sfociare nella banalità. Per non parlare del fatto che mi ritrovo improvvisamente con la stanza sottosopra; non fateli ascoltare a persone suscettibili o donne gravide. I Craving Terror vi coinvolgeranno nel loro groove deathcore e vi verrà voglia di ascoltare Colony Collapse Disorder ancora e ancora. Di certo sono fra i più rappresentativi del loro genere e, tra parentesi, la copertina dell’album è bellissima. Vivamente consigliati.
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4
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Devo essere sincero la recensione mi ha incuriosito,sto scaricando quello che ho trovato ma credo che rimarrò soddisfatto. Ps.Che Artwork! |
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3
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ascoltati su spotfy.. Niente male, tante nuove idee anche se non mi piace molto il genere di solito |
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2
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Ho acquistato il cd basandomni su questa recensione. Lo sto ascoltando in questo momento e devo dire non sono affatto deluso! Voto straconfermato! |
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1
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Pensandoci é la prima volta che vedo una recensione deathcore positiva, specie se di un esordio... Ascolterò senz'altro, lo scritto invoglia davvero. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. XIII 2. Touching the Void 3. Wrong Epilogue 4. Tony's Trip 5. Transmission 6. Parasite Burner 7. King of Impostors 8. Under My Skin 9. Smile of My Face 10. Get Out from Me 11. Seed of Pestilence 12 Skybreaker
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Line Up
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Mattia Zambon (Voce) Gaetano Bettella (Chitarre) Francesco Zagato (Chitarre) Paolo Passalacqua (Tastiere) Marcello Monetti (Basso) Enrico Santato (Batteria)
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