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Spiritual Beggars - Earth Blues
( 6118 letture )
Otto album in 19 anni, il ritorno degli Spiritual Beggars era atteso alla prova del nove dopo gli ultimi avvicendamenti in seno alla band, andati in scena dal penultimo lavoro targato 2010.
La crescita rispetto al lavoro sopracitato è stata notevole nel corso di questi tre anni, soprattutto nella qualità dei pezzi e degli arrangiamenti. Apollo è riuscito a tir fuori una prova vocale da applausi e ascoltando suonare Micheal Amott non si capisce come il nostro eroe perda ancora tempo con gli spompatissimi Arch Enemy.
Hard rock e stoner, da qui si riparte e iniziando l'ascolto dell'opener Wise as a Serpent si capisce subito cosa dovremmo aspettarci per tutta la durata dell'album: il pezzo infatti mette subito le cose in chiaro con i suoi due minuti e mezzo di tiratissimo hard rock settantiano, con un Peter Wiberg in grande spolvero ed una band dall'ispirazione maestosa.
Il singolone Turn The Tide mantiene le stesse coordinate ma con un ritmo meno forsennato e più ragionato rispetto al pezzo precedente. Non c'è una nota fuori posto, era da On Fire , da cui fra l'altro quest'album sembra trarre molta ispirazione, che non si sentiva un album dei nostri così completo.
Non ci sono filler lungo le dodici tracce che compongono il lavoro, Hello Sorrow è un rock 'n' roll con tanto di piano, che fa molto anni 50, nello stupendo ritornello. L'intro funk di One Man's Curse nasconde un hard rock arcigno e di grande presa, la giusta introduzione alla stupenda ballata Dreamer, in cui Apollo dà il meglio di se con una prova da brividi tanto espressiva ed emozionante. Sweet Magic Pain si fa apprezzare per un sound che alterna pieni e vuoti di grande effetto; Kingmaker è uno dei pezzi più riusciti dell'album, un ritornello che si attacca subito in testa e le tastiere di Wiberg ancora in grande spolvero.
Amott è un macchina da riff impressionante che trasforma in oro tutto ciò che luccica, sentite la bellissima End To End per credere, anche gli assoli sono tutti di grande fattura ed anche se spesso brevi risultano decisamente incisivi.
Freedom Song mantiene la scia delle precedenti tracce, mentra la finale Legends Collapse rallenta decisamente i ritmi andando a pescare a piene mani dai ritmi sabbathiani senza per questo risultare scollegata dal resto del lavoro (anzi, tutt'altro).

Tirando le somme Earth Blues risulta un lavoro devastante per bellezza e qualità dei pezzi, uno dei migliori nel suo genere usciti in questo primo scorcio di 2013. È ora che qualcuno tiri le orecchie al buon Amott facendogli capire quale dovrebbe essere in questo momento la sua vera priorità... Bellissimo e sontuoso, da comprare a scatola chiusa.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
86.78 su 14 voti [ VOTA]
Rob Fleming
Domenica 7 Febbraio 2016, 18.44.22
18
L'ho letteralmente consumato. Una delle migliori uscite in ambito hard rock del 2013 se non la migliore in assoluto. Di perle ce ne sono a bizzeffe, ma voglio segnalare Dreamer. E' una cover, ma non conosco l'originale (ma la versione di Etta James è da brividi). E' stata scritta nel '74. E' a tratti identica a Mistreated. Chi arrivò prima? Voto 80
krendur
Giovedì 11 Settembre 2014, 13.40.35
17
ma solo io in "hello sorrow" nella melodia di chitarra (basta prendere l'inizio del brano...) ci sento un pò di note o.O simili a "it's a sin" dei Pet Shop Boys?!?
VomitSelf
Martedì 21 Gennaio 2014, 21.17.12
16
nonostante nutro gran rispetto per questa band, non mi hanno mai conquistato del tutto. L'unico loro album che davvero mi piacque fu il debutto del 1994, forse grazie alle sue atmosfere più sulfuree e psichedeliche. mah, comunque, una grande band.
Steelminded
Giovedì 8 Agosto 2013, 22.55.44
15
Davvero un bel disco pieno di influenze seventies. Il primo che apprezzo davvero di questa band, e dello stoner in generale (un genere che devo ancora scoprire e soprattutto capire pienamente). Stoner poi, sarà poi auesto stoner vero e proprio a me sembra un gran bell'album di hard rock, con qualche leggerissima psichedelia anni 70 tutt'al più... Etichette a parte veramente un bel lavoro, voto 85; Dedicateci un ascolto, ne vale la pena. Evviva!
Arrraya
Lunedì 24 Giugno 2013, 1.29.22
14
Mi ha deluso abbastanza. Non sto a scrivere i motivi, ma per me quest' otto nel voto della rece e dei lettori è fin troppo generoso.
Remedy
Venerdì 21 Giugno 2013, 19.56.41
13
bel disco, vi consiglio anche earth rocker dei clutch !
il vichingo
Mercoledì 19 Giugno 2013, 10.17.08
12
Il commento n.10 è pura verità.
Arrraya
Martedì 18 Giugno 2013, 17.10.02
11
Bene, vedrò di ascoltarlo al piu presto
pelvio
Martedì 18 Giugno 2013, 14.03.39
10
Con gli Spiritual Beggars Amott da sfogo alla sua creativita'. Con gli Arch Enemy ci mangia.
brainfucker
Martedì 18 Giugno 2013, 13.22.59
9
ridateci spice!!anche se dubito voglia riavere a che fare con mr.simpatia michael amott
gianmarco
Martedì 18 Giugno 2013, 12.45.08
8
fà piacere sentire amott in gran spolvero
Punto Omega (ex piggod)
Martedì 18 Giugno 2013, 11.11.45
7
Mi sto riferendo alla pubblicazione di nuove date, dato che le attuali sono pochissime.
Punto Omega (ex piggod)
Martedì 18 Giugno 2013, 11.10.13
6
Gran disco e ora speriamo in un tour con parecchie date.
forbiddenevil
Martedì 18 Giugno 2013, 10.34.19
5
Gran disco.....eccezionali...!!!! 85!!!
Dardo
Martedì 18 Giugno 2013, 10.13.18
4
Se mi bombassi Angela Gossow, anche io non lascerei perdere il progetto Arch Enemy (se ancora di progetto si può parlare)
Slow
Martedì 18 Giugno 2013, 8.48.01
3
Avete già detto tutto quello che volevo dire Non perdetevelo! 80
Andy '71 vecchio
Martedì 18 Giugno 2013, 7.54.51
2
Concordo!Disco molto bello,con forti richiami ai Deep Purple degli anni'70,complimenti!
waste of air
Lunedì 17 Giugno 2013, 21.20.18
1
Disco strepitoso, non ce n'è una brutta!
INFORMAZIONI
2013
Inside Out Music
Stoner
Tracklist
1. Wise as a Serpent
2. Turn the Tide
3. Sweet Magic Pain
4. Hello Sorrow
5. One Man's Curs
6. Dreamer
7. Too Old to Die Young
8. Kingmaker
9. Road to Madness
10. Dead End Town
11. Freedom Song
12. Legends Collapse
Line Up
Apollo Papathanasio (voce)
Michael Amott (chitarra)
Per Wiberg (tastiere)
Sharlee D'Angelo (basso)
Ludwig Witt (batteria)
 
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