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 27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Darkall Slaves - Abysses of Seclusion
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( 1761 letture )
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I Darkall Slaves, dopo qualche anno di attività, si affacciano sulla scena brutal death con questo nuovo EP, Abysses of Seclusion, contenente solo un paio di tracce, anche se queste riescono piuttosto facilmente a inquadrare lo stile e le influnze di questa giovane formazione francese.
Vi si possono riconoscere influenze provenienti dal brutal death classico, nello stile di Gorgasm, Deeds of Flesh, Defeated Sanity o Disavowed, come si può evincere dallo stile di riff intricato, ricco di cambi di tempo, stacchi netti e strutture dei pezzi piuttosto complesse, nonché la totale assenza di melodia, sacrificata totalmente in impietosi passaggi carichi di dissonanze e brutalità. Più evidenti invece nel cantato e nella struttura del drumming le influenze più moderne in ambito death metal, dal death grind fino allo slam, a seconda di alcuni passaggi: sono infatti le linee vocali a cercare soluzioni musicali più intellegibili sul tappeto strumentale dei Darkall Slaves, unendosi anche al groove, che alternandosi agli immancabili blast, costituiscono la concretizzazione di influenze più recenti, con riferimenti a gruppi come Aborted, Benighted o gli stessi Dying Fetus. La voce mantiene tonalità molto gutturali e''pastose'', benché non manchi di sfociare anche in growl più graffianti o squeal bassissimi, in un’alternanza interessante ed energica. Dopo un’intro piuttosto sinistra con una tape vocale, il primo pezzo, Mindless Damnation, è quello che lascia più spazio a cambi di tempo, alcuni ben sviluppati breakdown e linee vocali accattivanti e personali. La successiva Abysses of Seclusion ha caratteristiche invece più identificabili nelle influenze classiche del gruppo, velocissima e completamente dissonante, priva di riferimenti melodici e dedita alla più libera brutalità.
L’ambito di provenienza dei Darkall Slaves è facilmente riconoscibile; ciò nonostante riescono a integrare elementi di più scuole di brutal death, dimostrandosi coerenti e personali, nonché abili nell’amministrare uno stile musicale di questo tipo. Certamente si tratta di ottimi musicisti e con le idee piuttosto chiare, che spero potranno portare avanti questo progetto e definire al meglio le sue linee già abbastanza manifeste in questo EP; due pezzi sono tuttavia insufficienti per esprimere un voto (al di là dell’opinione positiva che si evince dalla mia disamina) e il giudizio è rimandato al prossimo full-length di debutto, che spero realizzeranno presto.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro
2. Mindless Damnation
3. Abysses of Seclusion
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Line Up
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Markus (Voce)
Moots (Voce)
Gaut (Chitarra)
Alex (Basso)
Mupps (Batteria)
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RECENSIONI |
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