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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Noein - Infection - Erasure - Replacement
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( 2182 letture )
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Ogni tanto dal vasto sottobosco metallico esce una qualche band che suona estrema all’inverosimile con tematiche futuristiche e una buona dose di samplers… Qualcuno ha detto Strapping Young Lad? Esatto. Ci hanno provato in tanti, molti ancora ci proveranno; la verità nuda e cruda è che ancora nel 2013 quella precisa sonorità del 1997 risulta impossibile da ricreare per qualsiasi persona che non si chiami Devin Townsend. Tutte le pietre miliari del metal a livello tecnico sono state imitate, riproposte, evolute, rivoltate come calzini e addirittura superate (almeno a livello tecnico, quello emozionale è soggettivo); quel tipo di suono no, il mondo ancora non ce la fa.
Questo copione si addice perfettamente anche ai francesi Noein, qui al loro primo full length in seguito dell’EP The Initial Tale. Come suona questa band? Come un tritacarne impazzito con una sezione ritmica allucinante. Il problema sta nel riffing e nelle soluzioni proposte: se il primo è trito, ritrito e ancora trito, le seconde sono talvolta lucide e per la maggior parte del minutaggio banali come poche. Siamo su un sottile filo che separa il thrash death impregnato di groove dal metalcore più pacchiano e ormai inascoltabile. Come detto prima, il paragone coi Syl è fuorviante; la band ne uscirebbe sconfitta anche in un raffronto coi primi meravigliosi dischi degli Hatesphere. La voce infatti fa decisamente il verso del Jacob Bredahl di quel periodo, uscendo fatta a pezzi sotto tutti i punti di vista: dall’impatto, alla fantasia, alla credibilità. I Noein pestano sì come degli ossessi, ma è un pestare talmente legnoso che ci si annoia più o meno a metà del disco e il tasto skip diventerà il vostro migliore amico. Cosa possiamo salvare da questo Infection - Erasure - Replacement? Poca roba. Innanzitutto la produzione, che è veramente potentissima e accentua tantissimo il massacro proposto dalla band; poi? Alcuni sporadicissimi inserti prog che fanno pensare al perché non si sia incentrato il tutto su quella linea e un batterista veramente sugli scudi. Nient’altro da segnalare: il disco scorre senza colpo ferire nonostante la sua estrema pesantezza. Al giorno d’oggi per emergere davvero si può e si deve fare di più, specialmente in un genere come questo che richiede un’elevata personalità anche a discapito del songwriting nudo e crudo. È assolutamente discutibile la linea vocale di The Hand che è la stessa del gorgheggio do, re, mi, fa, sol, la, si, do che c’è nella cover di Roots dei Sepultura cantata da un tenore che si spaccia per Pavarotti (capolavoro).
Detto questo, passate oltre, ma passate oltre veramente! Ci sono molte altre band che suonano meglio e risultano più cattive e potenti di questi Noein, i nomi li abbiamo già fatti prima; qui qualche potenzialità si intravede, ma il lavoro per poter far quadrare il cerchio è ancora tanto.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. I-E-R 2. Liars Dream 3. Born To Resist 4. Infection 5. The Hand 6. Human Update 7. Erasure 8. D-Mox 9. Destroyed By Fear 10. Will Live 11. Replacement 12. Nick Of Time 13. The End
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Line Up
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Jenni (Voce) Adrien (Chitarra) Nicolas (Chitarra) Cindy (Basso) Sylvestre (Batteria, Campionamenti)
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RECENSIONI |
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