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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Essence - Last Night of Solace
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( 1336 letture )
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Li avevamo lasciati nel 2011 i danesi Essence, forti del sorprendente debut album Lost In Violence che aveva aperto loro le porte del giro che conta, suonando praticamente ovunque in Europa e aprendo alcune date in esclusiva persino per gli In Flames. Consci delle proprie potenzialità e dell’aver intrapreso la strada giusta i ragazzi di Nordjylland, orfani purtroppo del bassista originale Nefer, nel 2013 si chiudono in studio sotto la supervisione del guru Peter Tägtgren (non vi sto nemmeno a dire chi è, giusto?) e della sempre attenta NoiseArt Records e sfornano un’altra gemma thrash dal titolo Last Night of Solace, davvero meritevole di essere riscoperta perché certifica l’ottimo stato di salute dei danesi ma soprattutto l’evoluzione stilistica del songwriting. Rimasti quindi in tre, il mastermind Lasse Skov in studio di registrazione decide di imbracciare pure il basso e di spararci una dietro l’altra dieci mitragliate mortali che abbatterebbero un dinosauro in corsa.
Dopo una Intro che si presenta come una breve ma efficace dichiarazione d’intenti si scatena tutta la furia cieca di Final Eclipse, traccia ricca di melodica adrenalina che non lascia respiro alcuno tanto incalza l’ascoltatore, ricordando nel suo complesso una fusione stellare tra Kreator, Death e Forbidden: la voce di Lasse Skov rispetto al precedente album si è fatta più acida, un mefitico connubio tra Mille Petrozza e Chuck Schuldiner ma altamente personale nella timbrica, la chitarra solista del geniale Mark Drastrup esplode letteralmente di scale cromatiche talmente variegate da riportare alla mente i migliori assoli del forbiddeniano LoCicero, il tutto sapientemente cementato da un Martin Haumann davvero in stato di grazia. Si prosegue immediatamente con Arachnida, in cui l’influenza kreatoriana di fondo ben si sposa con un gusto tipicamente death, soprattutto nei controtempi e nei tappeti di doppia cassa. La produzione è davvero stellare, ogni suono è al posto giusto e nonostante questa apparente e fredda perfezione sonora ogni brano suona di una freschezza travolgente, risultando coinvolgente e di assoluto livello. For The Fallen è indubbiamente un tributo dei danesi ai Kreator, in senso positivo sia chiaro, perché questo brano è così perfetto e ha un chorus talmente ben assemblato che sembra provenire direttamente dalle sessions di Violent Revolution, tanto da risultare uno degli highlights dell’intero album. Children of Rwanda mantiene vivo il ricordo della band tedesca di riferimento e ci dimostra tutta la violenza sonora di cui siano capaci gli Essence: “tupa-tupa” serratissimi alternati a controtempi impossibili, voce al vetriolo e stacchi melodici armonizzati alla perfezione, tanto che la successiva Gemstones (mai titolo fu più azzeccato per definire la qualità di un brano), di chiara matrice schuldineriana, continua a far scapocciare l’ascoltatore aggiungendo anche inaspettate partiture puramente heavy. L’oppressiva e violenta Dark Matter è talmente incalzante che sembra essere uscita da Individual Thought Patterns, senza paura di esagerare con questa citazione, perché in una composizione di più di sei minuti i danesi riescono a non stancare mai ma anzi tengono altissima l’attenzione mostrando una perizia tecnica e un gusto estremo davvero secondi a nessuno. Fa notizia che la title-track, nonostante risulti la più lunga e complessa, scivoli via con una facilità disarmante ma ci mostri l’anima più thrash dei nordeuropei (con cambi di tempo e assoli che rimandano ai tempi d’oro dei Metallica) sapientemente fusa con un martellante death americano di altissimo livello. Opium conclude ufficialmente questo esplosivo album ma in verità risulta essere la miccia accesa che porta all’esplosione della ciliegina sulla torta di commiato, ossia la bonus-track Fractured Dimensions, un brano in puro stile Master of Puppets in cui i ragazzi si avvalgono dello stesso Peter Tägtgren al basso.
La grafica curata dall’affermato Eliran Kantor (Testament, Sodom, Atheist, Hatebreed) non fa altro che dare l’ultimo tocco di classe a un prodotto di pregevole fattura, specialmente con una cover art tanto semplice quanto efficace come un pugno in faccia. Da recenti notizie si sa che Haumann ha lasciato la band ed è stato rimpiazzato dietro le pelli dall’altrettanto talentuoso Nikolaj Kjærgaard, che le redini del basso sono state prese in mano da Rasmus Kalke e infine che la band è pronta a rilasciare il nuovo album a settembre 2015, forte di un contratto mondiale da poco siglato con la blasonata Spinefarm/Universal. Nell’attesa di un possibile top album di fine anno date più di un attento ascolto a questo Last Night of Solace e ne rimarrete folgorati. Esaltante.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro 2. Final Eclipse 3. Arachnida 4. For The Fallen 5. Children Of Rwanda 6. Gemstones 7. Dark Matter 8. Last Night Of Solace 9. Opium 10. Fractured Dimensions
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Line Up
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Lasse Skov (Voce, Chitarra, Basso) Mark Drastrup (Chitarra solista e acustica) Martin Haumann (Batteria)
Musicisti Ospiti Peter Tägtgren (Basso sulla traccia 10)
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RECENSIONI |
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