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27/04/24
CRASHDÏET
VHS - RETRÒ CLUB, VIA IV NOVEMBRE 13 - SCANDICCI (FI)
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Eden`s Curse - Live with the Curse
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( 1658 letture )
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Un live album, per una band, rappresenta certamente un punto di arrivo e partenza al tempo stesso: si tratta di un sunto della propria carriera fino a quel momento, un modo sia per mostrare agli ascoltatori il meglio prodotto in anni di sudore e fatica, sia per guardarsi alle spalle e contemplare ciò che si è realizzato. Al tempo stesso, deve essere la base da cui partire per migliorare sempre le proprie abilità compositive e non, oltre che, magari, per affinare eventuali difetti emersi proprio in sede live. Infine, logicamente, un live album è il modo perfetto, per una label, per produrre un nuovo oggetto vendibile in luogo di un album di inediti che necessita per forza di cose maggior tempo per esser rilasciato. Nel caso degli i Eden’s Curse, il live album qui presente, registrato a fine novembre 2014 a Glasgow, rappresenta un po’ tutto ciò che abbiamo appena detto: il gruppo, nato nove anni fa e caratterizzato dalla presenza di musicisti da ogni parte del mondo, ha pubblicato finora quattro album ed è nel proprio zenit, nonostante uno stile tutt’altro che originale. Un live, dunque, costituisce una mossa quasi dovuta, per quanto indubbiamente, dopo soli quattro lavori in studio, sia forse un po’ eccessivo, dal momento che pesca quasi metà di tutte le tracce scritte finora dai musicisti.
Ad aprire le danze provvede Symphony of Sin, che chiarisce subito lo stile musicale dei musicisti a chi non è avvezzo alla loro proposta: un misto di riff heavy e melodie smaccatamente AOR con ampio uso di tastiere. Come abbiamo evidenziato poc’anzi, non si tratta di nulla di originale, anzi la proposta appare fortemente derivativa, con citazioni più o meno evidenti da tutti i classici del genere. Proprio questi aspetti, che abbiamo peraltro ampiamente sottolineato nelle nostre recensioni dedicate ai lavori in studio della band, non possono che riemergere anche in sede live, per quanto i nostri ce la mettano tutta per offrire agli ascoltatori uno spettacolo come si deve. Gli aspetti migliori di questo lungo lavoro risiedono nel lavoro del chitarrista Thorsten Köhne e nella voce gradevole del singer Nikola Mijić, benché sarebbe stato meglio non ascoltare alcuni manifesti tentativi di imitare Bruce Dickinson. Le tracce più interessanti sono sicuramente Trinity, dove il cantante offre una delle sue migliori interpretazioni, Devil in Disguise, movimentata da una efficace interazione fra chitarra e sezione ritmica, l’evocativa Judgement Day e la conclusiva Angels and Demons. Gli altri brani, benché eseguiti con perizia e passione, si attestano purtroppo su una mediocrità non semplicissima da mandar giù: i nostri suonano bene, ma il problema non risiede soltanto nella scarsa originalità; non sarebbe del resto neppure giusto pretendere da ognuna delle migliaia di band esistenti al mondo lavori che stupiscano sempre per soluzioni innovative, non dopo decenni di sviluppo della nostra musica preferita. Tuttavia, vi è anche un limite al di sotto del quale anche la poca originalità non deve scendere: se oltre al manierismo, infatti, ci troviamo anche di fronte a canzoni banali e prive di mordente, il risultato non può che essere negativo.
Non siamo, dunque, al cospetto di un album pienamente sufficiente: venti brani con solo pochi davvero in grado di elevarsi oltre la soglia della sufficienza sono davvero troppi per guadagnarsi una promozione. Sfortunatamente, neppure le abilità tecniche della band, che pure sono importanti, salvano Live with the Curse, limitandosi al massimo a non farlo precipitare in un abisso eccessivamente mediocre, mantenendolo nell’ambito di una insufficienza non gravissima. Se si fosse trattato di un album in studio, verosimilmente il giudizio sarebbe stato peggiore ed in linea con quelli che abbiamo appunto già espresso. Trattandosi invece di un live, la componente musicale assume ancor più importanza ed i musicisti, come già detto più volte, si guadagnano il loro pane. In sostanza, se cercate un live comunque suonato bene, questo lavoro potrebbe anche fare per voi, ma dubitiamo che la sua prolissità e pochezza di idee vi convinca fino alla conclusione.
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Buon live, bella carica! Se poi non piace il genere... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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CD One 1. Symphony Of Sin 2. Break The Silence 3. Masquerade Ball 4. Black Widow 5. Trinity 6. Fly Away 7. Just Like Judas 8. Fallen From Grace 9. Jerusalem Sleeps 10. Guitar Solo 11. Time To Breathe
CD Two 1. Rock Bottom 2. Devil In Disguise 3. Wings To Fly 4. No Holy Man 5. Unbreakable 6. Judgement Day 7. Band Introductions 8. Evil & Divine 9. Angels & Demons
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Line Up
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Nikola Mijić (Voce) Thorsten Köhne (Chitarra, Cori) Steve Williams (Tastiera) Paul Logue (Basso, Cori) John Clelland (Batteria)
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RECENSIONI |
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