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Demons & Wizards - III
26/02/2020
( 3612 letture )
Una attesa durata ben 15 anni, il terzo disco del progetto Demons & Wizard tanto si è fatto attendere, dopo rumors che lo davano in lavorazione fin dal 2011: se già i 5 anni che separavano il debut da Touched by the Crimson King sembravano tanti, questi passati tra annunci e smentite ormai sembravano dare certezza che non ci sarebbe stato mai più un seguito, ed invece i concerti intrapresi lo scorso anno dal progetto sono convogliati in questo III.

Pensare a Blind Guardian e Iced Earth personalmente è fare un tuffo nei ricordi, legati a periodi fantastici dell’adolescenza. Ricordo di aver scoperto i bardi tedeschi quando nessuno dei miei amici e conoscenti li aveva mai sentiti nominare, prima solo sulle riviste, in uno speciale sul power metal, che avevo da poco scoperto con gli Helloween. Avevo 15 anni ed era appena stato pubblicato Imagination From the Other Side, saltai la scuola per andare in un negozio di dischi a Varese per acquistare il CD, incuriosito da quanto letto, e già sfogliare il booklet trasudava qualcosa di magico. Il disco resta uno dei miei preferiti in assoluto.
Gli Iced Earth li scoprii qualche anno dopo, di loro sapevo solo che avevano condiviso il palco coi Blind Guardian in alcuni concerti in Europa. Li vidi al Gods of Metal del 1998, senza mai averli sentiti, e fu un colpo di fulmine, mi colpì l’impatto, i suoni, il carisma, la voce di Matthew Barlow, le canzoni, era il periodo dell’uscita di Something Wicked This Way Comes, che rientra anch’esso tra i miei dischi preferiti in ambito metal, per me capolavoro della band. Di loro conservo un bellissimo ricordo anche del concerto che tennero al Babylonia di Biella e qualche anno dopo al Rolling Stone per il tour di Horror Show, quindi quando fu annunciato il progetto che coinvolgeva Hansi Kürsch e Jon Schaffer le mie aspettative erano altissime. Aspettative che però si tramutarono parzialmente in delusione per entrambi i capitoli, l’alternanza di ottimi brani a puri riempitivi era una costante. Quello che emergeva sembrava un progetto troppo Iced Earth semplicemente con un diverso cantante, con brani, salvo eccezioni, senza troppa ispirazione.

III è il frutto di circa un anno di lavoro stando alle dichiarazioni di Schaffer, nato dalla voglia di creare nuovamente musica con l’amico di lunga data Hansi, e mai come prima con la possibilità di sperimentare ed uscire dai canoni delle rispettive band principali. Di sperimentazione a dire il vero se ne trova ben poca, la proposta musicale ricalca quanto fatto in passato senza particolare innovazione, il songwriting è affidato sempre a Schaffer, che persiste nel proporre il sound ed il genere che lo hanno reso famoso, quindi riff granitici con ritmiche serrate ed arpeggi sinistri e cupi, mentre Hansi si conferma un maestro nel comporre linee vocali ed intrecci vocali, i due protagonisti non si spostano dai loro canoni, ma stiamo parlando di pilastri dell’heavy metal che ormai da trent’anni sono punti di riferimento. Il lavoro svolto è ineccepibile, questo è fuori discussione, il lavoro in studio è stato certosino e il disco suona in modo perfetto. Tuttavia le composizioni ed i brani singoli non sempre sono perfettamente riusciti. La sensazione è che alcuni brani siano stati composti a tavolino o che siano scarti della produzione della band originale, in quanto poco ispirati o eccessivamente allungati. Il problema persiste dato che anche brani buoni risultano prolissi e non di facile impatto, e sia Blind Guardian che Iced Earth ci hanno dimostrato che è possibile proporre brani di lunga durata ma di impatto immediato.
Passando ai brani, il disco si apre con Diabolic, che risulta convincente, dall’intro acustico, cupo e sinistro, fino all’esplosione del brano che ricorda quanto proposto nel debutto del 2000, anche a livello tematico, con Heaven Denies. Si prosegue con Invincible, brano dal sapore Blind Guardian, grazie soprattutto al lavoro vocale di Hansi ed alla minore cattiveria nel sound, il brano scorre via piacevole, Wolves in the Winter invece riprende le sonorità tipiche degli Iced Earth, con tappeto di doppia cassa ed il classico riffing tipico di Jon, il ritornello non è del tutto immediato, ma anche in questo caso il brano è piacevole. Final Warning abbassa il livello del disco, risultando piuttosto semplice ma senza pathos e poco incisiva. Timeless Spirit è decisamente il brano più atipico, in cui la band finalmente sperimenta diverse soluzioni, tra chitarre acustiche e prove corali: l’unico limite è l’eccessiva prolissità accennata in precedenza. Dark Side of Her Majesty è il perfetto punto di incontro tra le due band di appartenenza, non avrebbe sfigurato su Dark Saga. Midas Disease invece non convince, in questo caso la sperimentazione e l’intenzione di uscire da soliti territori musicale è palese, cercando di mischiare hard rock in stile AC/DC con il sound dei Demons & Wizard, confezionando un brano che purtroppo risulta troppo insipido. Discorso simile per New Dawn e Universal Truth, che trasudano classe negli arrangiamenti e nella prova dei singoli ma ciò non basta per rendere i brani vincenti. Split è una traccia power thrash riuscita, peccato che ricordi fin troppo alcune parti di Dante’s Inferno degli Iced Earth. Chiude la lunga Children of Cain, che negli oltre 10 minuti ci offre un mix di heavy metal e parti più acustiche, di atmosfera, senza dubbio ricca di spunti e parti interessanti anche se pervade la sensazione di stanchezza e la non facile comprensione ai primi ascolti.

Concludendo III è un disco complesso, di non facile assimilazione, e come per i due capitoli precedenti non riuscito in pieno. A fianco di brani riusciti e decisamente interessanti troviamo episodi che non convincono, non si può parlare di filler, perché indubbiamente ogni brano ha necessitato parecchio lavoro, sia strumentalmente che, soprattutto, a livello vocale, il lavoro di Hansi e dei coristi coinvolti è notevole, sopra la media, ma il risultato, spesso, è pesante e non riesce a coinvolgere l’ascoltatore.
Inutile rimpiangere o sperare di sentire ancora i lavori degli anni ‘90 delle band di appartenenza, gli anni sono passati, e sia Iced Earth che Blind Guardian hanno spostato il proprio sound e la proposta verso qualcosa di meno immediato, in particolare i tedeschi, stratificato e raffinato, ma per la maggior parte dei fans meno interessante. Questo emerge anche da III, che risulta quindi un buon disco ma non il capolavoro che speravamo.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
56.05 su 18 voti [ VOTA]
Jappy
Martedì 12 Luglio 2022, 10.01.29
25
Ci siamo, questo è il canto del cigno della band dopo le vicissitudine che conosciamo tutti da parte di Shaffer , che lo segneranno indelebilmente sia personalmente che professionalmente. Comunque sia a gran voce i Fan da ormai 22 anni sperano un ritorno a quel power suggellato da Imaginations from the Other Side... ora Hansi ci riprova con The god machine, i singoli sicuramente segnano un ritorno ad un sound più muscolare che farà felici sicuramente alcuni fan, ma solo il tempo saprà dare una risposta concreta alla qualità dei "nuovi blind guardian", e come sempre il guardiano cieco ha bisogno come il buon vino di esser lasciato riposare per qualche tempo nel nostro lettore. Io intanto incrocio le dita
Sonny73
Martedì 4 Agosto 2020, 16.48.09
24
Eccomi, 20 commenti, 6 mesi e diversi ascolti dopo posso finalmente trarre le mie conclusioni e cioè che a parte la produzione di altissima qualità non posso dire lo stesso delle canzoni. Non voglio assolutamente dire che sono brutte anzi, i brani mancano di ispirazione ed anche a livello di songwriting non ci siamo. Poi c'è qualche riff "rubato" qua e là agli stessi Iced Earth, ma vabbè ci stà. Tutto sommato si lascia ascoltare volentieri nonostante la lunghezza dell'opera, il problema è che non ti riviene voglia di premere il pulsante "PLAY". Come ho detto nel commento #3 l'ho comprato a scatola chiusa e non me ne pento per lo meno per la completezza della mia collezione. Essendo più un amante dei Blind Guardian (fino a "A Night at the Opera") che degli Iced Earth se proprio devo ascoltarmi dei surrogati preferisco ascoltarmi i Savage Circus, mi danno più soddisfazione. Tutto sommato sono d'accordo con il voto del recensore. Saluti.
Andrea
Mercoledì 18 Marzo 2020, 12.13.10
23
In quanto all'album, lo sto ascoltando adesso e in effetti suona un po' fiacco
Andrea
Mercoledì 18 Marzo 2020, 12.12.28
22
Concordo. Schermo grande, mouse e tastiera sono l'ideale, smartphone e tablet sono una alternativa valida quando ci si sposta per casa o in giro
Maurilio
Lunedì 9 Marzo 2020, 20.42.36
21
Molto meglio il pc per leggere e per scrivere, ma anche per guardare video. Gli altri dispositivi buoni solo se si é fuori casa.
Kai Shiden
Sabato 7 Marzo 2020, 19.19.47
20
Ma per scrivere non vi trovare meglio con la tastiera scusa, sarò vecchio ma boh, mo che nessuno usa più il pc mi sembra assurdo!
Ettore
Venerdì 6 Marzo 2020, 7.57.19
19
Sicuramente il paragone con il vinile era provocatorio. In ogni caso, se non per lavoro, il 99,9999% delle pagine ormai viene navigato con dispositivi mobili e infatti praticamente tutti i siti sono compatibili con tali dispositivi. Tranne questo. Che poi qualcuno di voi si siede la sera alla scrivania, lancia l'accensione del polveroso PC appoggiato sul pavimento, e dopo 5 minuti inizi a navigare usandi Netscape su metallized non significa che lo facciano più in tanti dopo il 2010 diciamo.
AL
Lunedì 2 Marzo 2020, 11.36.07
18
sono diventati un gruppo noiosissimo.
enry
Lunedì 2 Marzo 2020, 11.18.01
17
Diciamolo in modo chiaro e sintetico, se non fosse per i nomi coinvolti il progetto sarebbe già dimenticato e sparito in mezzo ad altre centinaia di band. Hansi fa il suo ma non mi trasmette mai la giusta carica e cattiveria, Jon ricicla riff da 15 anni e di qualità nettamente inferiore a quelli stupendi degli anni '90. Non basta qualche buon pezzo sparso fra tre dischi quando col resto si fatica ad non essere assaliti dalla noia. Peccato perchè sulla carta era un qualcosa da orgasmo, ma la realtà purtroppo si è rivelata essere ben diversa. Opinione strettamente personale, s'intende.
Kai Shiden
Domenica 1 Marzo 2020, 20.06.02
16
@Ettore, usare un pc per navigare è vintage? Io sinceramente preferisco il pc perché leggo e scrivo molto meglio, poi se è vintage o meno poco importa.
Master
Domenica 1 Marzo 2020, 9.55.49
15
Concordo con il recensore, prende una sufficienza abbondante per la classe dei 2 attori principali, ma l'ispirazione non è alle stelle. "Children of Cain", però, mi è piaciuta non poco.
Black Me Out
Domenica 1 Marzo 2020, 1.57.05
14
@Ettore senza riferirmi all'argomento della tua osservazione originaria, ma solo all'ultima parte del tuo commento qui sotto: hai descritto l'attualità delle cose sai? O forse lo hai detto con cognizione di causa; ad ogni modo sono sempre di più le realtà piccole, medie e anche grandi (ma io ho notato la tendenze in quelle medio/piccole) che decidono di pubblicare la proprio musica su un solo supporto e spesso proprio il vinile. Se parliamo di noise, ambient e molta elettronica addirittura c'è chi sceglie di pubblicare solo su cassetta (non considero comunque lo streaming, che c'è a prescindere, ma solo il supporto). Quindi sì, nel 2020 ci sono band e artisti che pubblicano la proprio musica solo su vinile. Tornando al disco di Hansi e Jon l'ho ascoltato un paio di volte e poi accantonato. Qualche buon guizzo, ma tanti, troppi, filler di ogni tipo. Un gran peccato, ma purtroppo me lo aspettavo.
Ettore
Domenica 1 Marzo 2020, 1.39.17
13
Ciao Kai, non lo metto in dubbio che ci sono comportamenti vintage in alcuni casi. Ma è come fare uscire nel 2020 un disco solo in vinile. Ha senso accontentare solo una piccolissima parte delle persone?
Kai Shiden
Sabato 29 Febbraio 2020, 21.15.31
12
@Ettore io per esempio prederisco il pc e mi trovo bene
xXx
Sabato 29 Febbraio 2020, 15.57.30
11
poche canzoni ispirate, troppi filler. peccato. concordo con il recensore.
Ettore
Venerdì 28 Febbraio 2020, 13.50.40
10
Mi dispiace ma tra 10 giorni tolgo metallized dai preferiti. Anche truemetal si è adeguato alla vista mobile, anche se con 10 anni di ritardo. Metallized è l'unico sito al mondo che si può visualizzare bene solo con un vecchio personal computer (chi lo usa ancora in casa per navigare??? ?
Christian death rivinusas
Giovedì 27 Febbraio 2020, 23.23.30
9
Album mediocre..... troppi filler... troppo lungo. Noioso alla lunga Mi e’ piaciuta solo qualche canzone I rimi due soprattutto il primo mi era piaciuto un sacco Le aspettative erano alte ma hanno deluso Peccato. Meglio il lavoro dei purgatory che nonostante sia un lp Non ha dei brani deboli e lo sto ascoltando volentieri.
Maurilio
Giovedì 27 Febbraio 2020, 20.08.28
8
Ho i primi due. Ottimo il primo e buono il secondo. Questa volta passo, mi piaceva molto Diabolic ma gli altri singoli erano deludenti, inoltre mi ha scoraggiato la durata eccessiva dell album e di alcuni brani. Ma i classici 40/45 minuti di una volta non vanno piú bene? Perché album cosí lunghi se l´ispirazione non é un granche´? Boh?
Tino
Giovedì 27 Febbraio 2020, 17.13.26
7
Ma come si fa nel 2020 a fare album da 70 minuti... roba da matti
David D.
Giovedì 27 Febbraio 2020, 16.22.05
6
Terribilmente prolisso e monocorde. Pochissimi guizzi, tanti passaggi pieni di noia. Ma visto che Touched By The Crimson King è stato un album che penso di aver sentito due volte forse, noioso com'era, un po' di delusione anticipata su questo III me la aspettavo. 50.
Le Marquis de Fremont
Giovedì 27 Febbraio 2020, 12.23.17
5
Sono completamente d'accordo con la recensione di Monsieur My Refuge. Una mezza delusione. Mi ha lasciato un senso di qualcosa "a metà" e parecchio debole sulla parte del songwriting. Certo, come qualcuno ha sottolineato, la voce di Hansi Kürsch è sempre affascinante e qui la trovo in un contesto assolutamente migliore che nel palloso album orchestrale dei Blind Guardian. Aspetto Wishbone Ash e Axel Rudi Pell, se vogliamo rimanere sul rock (power, heavy o cos'altro). Li, sono sicuro, non ci sarà niente di innovativo ma un eccellente songwriting. Au revoir.
Maurizio
Giovedì 27 Febbraio 2020, 10.35.45
4
IL disco è stato una mezza delusione, i tre singoli mi erano piaciuti, però l'album è troppo lungo. Io ho preso la versione earbook verde, quindi dura 79 minuti... Cmq un 65 se lo prende, ma tagliando almeno 3 pezzi poteva prendere di più
Sonny73
Giovedì 27 Febbraio 2020, 6.51.58
3
Comprato a scatola chiusa anch'io per gli stessi motivi di #JC, ma devo ancora ascoltarlo. Faccio i complimenti al recensore perché oltre ad avere ben scritto non si è fatto "intimorire" dai nomi altisonanti. Tornerò a commentare quando potrò esprimere un voto.
JC
Giovedì 27 Febbraio 2020, 3.44.15
2
Ho comprato questo disco nella bella edizione limitata in vinile perché avevo un po' di nostalgia anche io degli anni giovanili, di Something Wicked e Imagjnations. Concordo sulle opinioni del recensore: luci ed ombre, come nei precedenti capitoli, e probabilmente il primo disco rimane ineguagliabile per quella manciata di brani di livello superiore capitanata da Fiddler. Il brano migliore per me è Diabolic, resta comunque il piacere di ascoltare la meravigliosa voce di Hansi tornare a cantare un Power metal cupo e non orchestrale. 65.
Radamanthis
Giovedì 27 Febbraio 2020, 0.09.57
1
Pensare di aver condiviso assieme le scoperte di queste band come hai scritto nella cappella introduttiva della recensione mi fa emozionare e vivere il ricordo di quegli anni fianco a fianco sui banchi di scuola! Grande Mauro, grandi ricordi! Condivido in parte anche la recensione del disco, ci aggiungerei qlke punto in più ma direi che ci siamo! Buon disco ma su tre ne fanno uno spettacolare, anche qui troppi filler! Voto 70.
INFORMAZIONI
2020
Century Media
Power
Tracklist
1. Diabolic
2. Invincible
3. Wolves in Winter
4. Final Warning
5. Timeless Spirit
6. Dark Side of Her Majesty
7. Midas Disease
8. New Dawn
9. Universal Truth
10. Split
11. Children of Cain
Line Up
Hansi Kürsch (voce)
Jon Schaffer(chitarra, basso, tastiere , cori)

Musicisti Ospiti:

Thomas Hackman (voce)
Olaf Senkbeil (voce)
John Jaycee Cuipers (voce)
Zakery Alexander (voce)
Jeff Brant (voce)
Todd Plant (voce)
Jerome Mazza (voce)
PA’dam chamber choir (voce)
Jim Morris (chitarra, cori)
Jake Dreyer (chitarra)
Ruben Drake (basso)
Brent Smedley (batteria)
 
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