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Twilight Force - At the Heart of Wintervale
23/01/2023
( 2119 letture )
I Twilight Force sono eccessivi! Quando ci si appresta ad ascoltare un loro prodotto è necessario avere questo concetto ben chiaro in testa, altrimenti tanto vale starne alla larga. Detto ciò il nuovo album At the Heart of Wintervale, nonostante abbia un minutaggio nettamente inferiore a Dawn of the Dragonstar e soprattutto a Heroes of Mighty Magic, segue pedissequamente il percorso tracciato dai due predecessori, con pregi e difetti annessi. Al di là della natura symphonic power del lotto e del mondo immaginifico presentato, stupisce (ma neanche tanto) l'esasperata ricerca di una colonna sonora per le vicende narrate. Un uso ampolloso delle orchestrazioni, strumentazione massiccia e atmosfere fantasy/disneyane caratterizzano l'intero full length e vanno a soffocare quasi totalmente la componente power. L'effetto musical è eloquente e si ripete continuamente durante l'LP. D'altronde chi ascolta i Twilight Force sa a cosa va incontro... talvolta la band svedese dimentica la propria funzione commerciale, focalizzandosi esclusivamente sulla cornice cinematografica, surclassando persino quello che dovrebbe essere l'aspetto più importante di un album: la musica. At the Heart of Wintervale è come un soundtrack album di un fantasy movie mai uscito.

Il tripudio dell'esagerazione è ben riassumibile nelle due suite di oltre 10 minuti Highlands of the Elder Dragon e The Last Crystal Bearer: veri e propri film narrati, dove la chiave operistica la fa da padrona. La quarta track tratta di questi fantomatici altipiani dove dimora il drago anziano e dove si può ottenere la vita eterna; mentre la suite finale affronta la fantasmagorica storia di come è nata la band: il Tribunale Arcano scomunica il mago Blackwald dall’università Arcana per aver applicato la negromanzia (incantesimi della notte che resuscitano i morti), perciò inizia la sua avventura che lo porta a trovare gli altri cinque “eroi”.

They were the five heroes
And together with me, wielding the Crystal of Time
Became the Twilight Force (Blackwald, "The Last Crystal Bearer")
.

Sulle due lunghe tracce, il tastierista e produttore della band adagia tappeti sonori sublimi, mentre il compagno di merende Lynd (l'altro leader e producer del gruppo) piazza notevoli rapidi assoli di chitarra; gli scambi fra i due, contenuti nei variegati passaggi sonori di Highlands of the Elder Dragon, rappresentano l’apice del disco (ascoltarsi l’ottavo minuto per averne una prova tangibile). Dal punto di vista esecutivo/strumentale i Twilight Force hanno pochi rivali nel panorama symphonic power odierno. I brani che possiedono una forma canzone si trovano laddove la componente power non viene completamente schiacciata dal contorno. Tra questi possiamo annoverare l'opentrack, che è anche una chiara dichiarazione d'intenti, visto che il titolo è il moniker della band; un pezzo speed gradevole con un refrain di chitarra geniale e un chorus epico. Buona anche Dragonborn: canzone allegra che parte a mo' di filastrocca fiabesca per poi gettarsi in un ritornello che ricorda tanto la meravigliosa Rebel Son dei Survivor. Sunlight Knight è il brano forte del disco con una prova vocale di Alessandro Conti entusiasmante, ma nonostante sia uno dei migliori brani del lotto è anche veramente confusionario, con uno stacco hawaiano (?) che sinceramente si fa fatica a comprendere e ad inserire nel contesto avventuroso fantasy nel quale siamo totalmente immersi; sembra piuttosto di essere sdraiati sulla spiaggia della principessa Peach di Mario Kart. Da segnalare anche la bonus track in chiave celtica The Sapphire Dragon of Arcane Might Is Back Again, colpevolmente lasciata fuori dalle tracce principali, ballata acustica che di fatto è la versione completa del breve stacco A Familiar Memory.

Skyknights of Aldaria, brano di cui esiste anche la bonus track versione strumentale, riassume forse il problema maggiore di quest’album: non vorremmo che la produzione mirabolante, le grosse orchestrazioni, i copiosi assoli, i cori anthemici e la tanta strumentazione superflua sopperiscano ad una carenza di idee in fase compositiva. Speriamo vivamente di no poiché l’esasperazione dell’Hollywood/film score inventato dai nostrani Rhapsody of Fire è lecita, ma l’ispirazione non deve mai venir meno. Se questa è una gara a chi vola più in alto in sella ad un drago i Twilight Force l'hanno vinta sfondando la stratosfera... adesso però sarà il caso di tornare a terra; il rischio è quello di schiantarsi!



VOTO RECENSORE
64
VOTO LETTORI
58.30 su 43 voti [ VOTA]
McBrain
Sabato 28 Gennaio 2023, 3.15.14
13
Concordo pienamente con la recensione! L\'opulenza la fa da padrona e a volte si perde di vista l\'obiettivo (la canzone in sè). In generale ci sono comunque sporadici pezzi da 7 in un mare di 5
LUCIO 77
Giovedì 26 Gennaio 2023, 17.44.55
12
Premetto che non conosco il Gruppo quindi non posso confrontare quest\' Album con i precedenti.. Ho ascoltato un paio di volte l\' Album dopo aver letto i Pareri sottostanti e devo dire che non mi è dispiaciuto. A parte lo Stacco hawaiano che effettivamente non c\'entra una mazza nel contesto.. Ormai ascolto raramente Power Metal e limitrofi però, come scritto da qualcuno, perché denigrare un Genere accusandolo di Immobilismo quando per altri Generi questo non avviene? Se non piacciono certe sonorità basta passare oltre.. Con buona pace di tutti..
ulver
Giovedì 26 Gennaio 2023, 17.00.47
11
Sara\' un mio problema ma non ho assolutamente capito la recensione, mi sembra molto confusionaria. In parole povere i pezzi tipicamente power vanno bene mentre le suite e le parti orchestrali no?
Lizard
Giovedì 26 Gennaio 2023, 10.41.20
10
Ma ci mancherebbe... avevo inteso male io, allora!! A posto così, grazie a voi del chiarimento.
victory
Giovedì 26 Gennaio 2023, 8.32.59
9
Mi chiedo come spazzatura simile venga ancora prodotta da ettichette blasonate e di certa importanza.
Simone
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 15.22.23
8
@Lizard anche io non ho commentato in risposta alla recensione che mi sembra anzi molto obiettiva e concorde con il mio pensiero specialmente in quella frase che hai citato.
Mauro Paietta
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 13.38.27
7
@Lizard mi scuso se la mia sembrava una critica alla recensione, assolutamente no, era legato ad un discorso generale, in cui spesso il power metal è massacrato per la mancanza di innovazione mentre per altri sotto generi musicali è quasi un punto di forza. Io anzi condivido totalmente quanto espresso nella recensione, che è ottimamente argomentata
Lizard
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 13.11.20
6
Mi chiedo dove nella recensione abbiate letto critiche al power metal in generale. Direi che la frase \"non vorremmo che la produzione mirabolante, le grosse orchestrazioni, i copiosi assoli, i cori anthemici e la tanta strumentazione superflua sopperiscano ad una carenza di idee in fase compositiva\" spieghi ampiamente la valutazione espressa, che nulla ha a che vedere con un pregiudizio verso il genere....
Simone
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 10.55.34
5
Concordo in toto con Mauro Paietta sia per quanto riguarda il fatto che il power metal ha la \"colpa\" di essere ripetitivo mentre altri generi nonostante siano copia incolla sembrano esenti da questa critica, sia sull\'opinione dinauesto ultimo album. Premetto che il secondo e il terzo mi sono piaciuti tantissimo, un giusto equilibrio tra power metal di qualità e orchestrazioni ben implementate, ma in questo forse si è andati oltre con le orchestrazioni sacrificando proprio il power metal. Tracce effettivamente che non colpiscono, anche la prima suite che ha ottime sezioni come quella centrale e l\'assolo, ma nella sua totalità è confusionaria e di basso impatto almeno paragonata alle altre suite degli altri album che erano notevoli (come blade of the immortal steel)...la seconda suite peggio ancora. Peccato perché aspettavo questo album con trepidazione ma sono rimasto un po\' bel po\' deluso.
Mauro Paietta
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 9.16.37
4
D\'accordo con OathBound, il power metal è da sempre il genere più criticato in questo senso e non capisco perché... D\'accordo che di novità non se ne sentono, ma se ben fatto e ben suonato, e sopratutto con belle canzoni, è sempre un piacere. Tuttavia mi chiedo spesso perchè i dischi thrash, death, hard rock quando sono tutti uguali sono osannati e quelli power definiti ridicoli... Detto questo il disco in questione non mi fa impazzire proprio perchè mancano dei brani vincenti e immediati, e perchè, per gusto mio, è troppo pomposo e stratificato
OathBound
Martedì 24 Gennaio 2023, 21.10.22
3
Ogni volta che una band fa un album epic/simphonic scatta il solito pregiudizio dei non amanti del genere: trito e ritrito, scopiazzato, tamarro, nessuna innovazione e così via. E\' pregiudizio vero e proprio perché questo non avviene per altri generi. Se uno è interessato all\'eventuale acquisto o ascolto di un album dei Twilight Force non vuole sapere dal recensore o dai commenti giudizi sul genere che propongono, perché già sa che quel tipo di musica fanno e continueranno a fare. Quello che vorrebbe sapere è se l disco è ben suonato, se Conti riesce a far meglio di Eriksson (il primo singer), com\'è il bilanciamento tra componente power e quella sinfonica rispetto a i precedenti e cose di questo tipo. Per me i TF sono ben al di sopra di quasi tutte le band che fanno questo genere (fra quelle attuali), sono coerenti con il loro stile e forniscono sempre quello che un loro fan si attende. Questo disco è migliore del precedente, nel quale secondo me alcuni brani erano dei riempitivi. Spero proprio che non seguano il consiglio di \"tornare sulla terra\" se vanno avanti così continueranno ad avere seguito da chi apprezza queste sonorità o da chi vuole una bella colonna sonora per una partita di D&D o mentre gioca a Elden RIng. Per info, la bonus track è correttamente non inserita fra le tracce principali perché, come chi segue il gruppo sa, è in realtà un rifacimento di un celebre brano del secondo album.
Transcendence
Martedì 24 Gennaio 2023, 13.30.46
2
@ Black Me Out: Polarizzante forse, ma ancor di più vecchia, trita, ritrita, che si ri-cita di continuo all\'infinito senz\'altro. Voglio dire, assieme a loro ci sono/erano anche Gloryhammer (il debutto loro era anche interessante), Dragonforce, Dragonland, Fairyland, Dark Moor, Pathfinder, Celesty, Derdian, Chronosfear, Freternia, Operadyse, Kerion, Thy Majestie, Númenor (nonostante lo stile vocale differente), Holy Knights, Fellowship, Majestica, Power Quest, Fogalord, Winterage, Bane of Winterstorm, Aquaria, Skylark, Astral Domine, 4th Dimension, Labÿrinth, Age of Glory, ecc. ecc., tutte con le stesse influenze/punti di riferimento (Rhapsody, Angra, Stratovarius, il vecchio Malmsteen, Symphony X, Helloween, ecc.) e spesso con produzioni non all\'altezza della proposta, quindi ci sta una fase di rigetto posteriore al boom negli anni 90. Io stesso il secondo e il terzo di questi qui neanche riesco ad ascoltarli per intero talmente sono pieni di arrangiamenti, doppia cassa e palm-muting allo sfinimento per un\'ora e passa di durata, almeno questo e il primo durano meno.
Black Me Out
Martedì 24 Gennaio 2023, 10.21.57
1
La recensione di Federico è perfetta e bilanciata, eppure a me questa band piace da matti, pur essendo lontanissimo - come ascolti - dal power metal da ormai tanti anni. Sicuramente con una proposta così \"polarizzante\" diventa tutta questione di gusti, ma dopo il disco di debutto questo \"At the Heart of Wintervale\" per me si piazza al secondo posto dei migliori album dei Twilight Force, un pelino più su del più impegnativo \"Heroes of Mighty Magic\". Un disco che, se si è nel mood giusto, si ascolta tutto con il sorriso stampato in faccia.
INFORMAZIONI
2023
Nuclear Blast
Power/Symphonic
Tracklist
1. Twilight Force
2. At the Heart of Wintervale
3. Dragonborn
4. Highlands of the Elder Dragon
5. Skyknights of Aldaria
6. A Familiar Memory
7. Sunlight Knight
8. The Last Crystal Bearer
9. The Sapphire Dragon of Arcane Might Is Back Again (Bonus Track)
10. Skyknights of Aldaria (orchestral version) (Bonus Track)
11. The Last Crystal Bearer (orchestral version) (Bonus Track)
Line Up
Allyon (Voce)
Lynd (Chitarra solista, chitarra acustica, liuto)
Aerendir (Chitarra ritmica)
Blackwald (Tastiere, pianoforte, violino, clavicembalo)
Born (Basso)
De'Azsh (Batteria)

Musicisti Ospiti:
Kristin Starkey (Cori)
 
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