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Warrior Soul - Last Decade Dead Century
( 7417 letture )
Contestare lo status quo non porta fortuna, difficilmente porta consenso ed ancor meno successo. Eppure c’è chi ci prova lo stesso -persone per le quali la lotta è vita, per le quali la condizione esistenziale è semplicemente insopportabile e non c’è niente che possa riscattarla se non tentare di cambiare drasticamente un destino che non si accetta come ineluttabile. I Warrior Soul nascono da un’idea del loro leader, il cantante Kory Clarke, nel 1987. Kory è in fuga dalla natia Detroit nella quale, oltre a suonare la batteria in vari gruppi, pare aver avuto un passato da mezzo gangster col quale, ad un certo punto, è costretto a tagliare drasticamente. A New York trova vari lavoretti come Vj e Dj e tiene diversi spettacoli di Spoken Words, nei quali sviluppa la propria vena critica e prova l’ebbrezza del potere della parola sulla folla. Kory, a questo punto, decide di alzare le proprie ambizioni e forma la band. Il primo componente stabile è il chitarrista John Ricco, e dopo di lui arriva Pete McLanahan al basso. Trovare un batterista si rivela invece più complesso e il posto viene inizialmente affidato a Paul Ferguson (ex-Killing Joke, poi sostituito da Mark Evans). Il disco di debutto, questo Last Decade Dead Century, rivela immediatamente l’enorme talento della band. Da un lato, la poetica di Clarke, dall’altro la veemenza della musica in un connubio esaltante, che tributa al disco un ottimo successo underground e spinge le vendite oltre le centocinquantamila copie.

Clarke porta in dote da Detroit un’attitudine punk/hardcore ante-litteram che si esplicita nelle sue liriche spietate e lucidissime: la fine del Sogno Americano e il deficit democratico degli USA di Bush, i milioni di senza tetto e disperati, i drogati abbandonati a se stessi, i ragazzi ridotti allo sbando e scacciati dal “mondo che conta”, costretti ad elemosinare attenzioni e futuro. In una parola, i perdenti. Sono loro i protagonisti delle storie di Clarke, che ci invita nei bassifondi (Downtown) per scoprire le rovine del sogno (I See The Ruins) ed unirci così al grido dei rifiutati e degli sconfitti (The Losers) in una corsa disperata verso il futuro, perché la musica possa essere un modo di riunire tutti sotto una bandiera e lottare per la propria vita ed il proprio riscatto (We Cry Out e Superpower Dreamland), perché le cose così, davvero, non vanno (Blown Away). Clarke non si fa illusioni, ma il percorso lirico del disco è decisamente netto: dalla constatazione della distruzione, del degrado, del fallimento, non può che nascere una nuova generazione che lotta, che non si arrende, che chiede urlando il rispetto dei propri diritti ed il proprio posto al Mondo (ma è il 1990 o tutto questo accade ancora oggi, AD 2011?). Una generazione che non può più aspettare che le magnifiche sorti e progressive finalmente si ricordino di lei e prende la parola con forza e coraggio. Clarke si pone idealmente con questa moltitudine, indica il nemico, esorta e inneggia, finché in Lullaby, la cui intro è stata più volte utilizzata come sigla di programmi televisivi, si lascia andare ad una dolcezza cupa, fiera e disperata, come tutto questo disco. In Conclusion chiude con l’esortazione a pensare, a credere che tutto è ancora possibile, che la realtà è dura e senza pietà ma c’è spazio per combattere, per non arrendersi, per ribellarsi e ritrovare i valori fondamentali dell’esistenza. Una battaglia che non può che partire dai più deboli ed emarginati ed, in particolare, i giovani rockettari ghettizzati e denigrati.

I Warrior Soul si rivelano comunque altrettanto interessanti se consideriamo la musica: la loro proposta è veramente difficile da etichettare, fermo restando un substrato rock duro e piuttosto incazzato, che spazia dal punk al metal, dalla psichedelia al dark, in un coacervo che unisce sensibilità anche molto diverse tra loro. In Last Decade Dead Century prevale un senso di grande freddezza, di apocalisse imminente. La musica è nervosa, cattiva, aggredisce e dilania anche nei momenti di maggior concessione melodica: lascia inevitabilmente una sensazione di distruzione ed abbandono senza speranza, che solo nel finale tende a mitigarsi, lasciando spazio alla flebile speranza di una ribellione a venire. Ma non aspettatevi sfuriate spietate o violenza fine a se stessa: in realtà, molta melodia irradia da queste canzoni, che sono a tutti gli effetti degli anthems, inni di ribellione. La band dimostra, al primo colpo, una identità ed una maturità invidiabili, da autentici fuoriclasse; d’altra parte, si ha come l’impressione che ancora le molteplici influenze non siano gestite al meglio, né correttamente incanalate e Paul Ferguson non è davvero il batterista adatto per dare al disco una maggiore incisività ritmica. Il disco ne esce così leggermente discontinuo, specialmente nella parte centrale: se nei primi quattro brani la band riesce a sviluppare potentemente le sue spirali ed i suoi brani anthemici che fondono metal, hard rock e psichedelia, arrivando a livelli di coinvolgimento veramente elevati, Trippin’ On Ecstasy -banale inno alla metanfetamina- spezza un po’ troppo bruscamente il filo, rivelandosi anche musicalmente del tutto inferiore ai brani precedenti. Four More Years è uno spoken word di Clarke accompagnato da suoni e distorsioni ai limiti del noise psichedelico che, pur calato perfettamente nel contesto dell’album e rivelatore delle sue atmosfere, alla fine diventa il classico brano da skippare direttamente. Proseguendo su questa scia, Superpower Dreamland, pur superiore alla precedenti e piacevole, lascia ancora un po’ di amaro in bocca. Per fortuna, da Charlie’s Out of Prison in poi il livello risale decisamente, con un picco notevolissimo che dimostra come il gruppo sia decisamente di una classe superiore quando riesce a mettere a fuoco la propria ispirazione. In particolare, Lullaby ed In Conclusion, assieme ai brani iniziali, non possono lasciare indifferenti anche i più scafati metallari.

Come dicevo all’inizio, lottare contro lo status quo non porta fortuna. Per i Warrior Soul i problemi iniziarono subito dopo il successo di Last Decade Dead Century: la Geffen, che all’epoca gestiva i colossi Guns ‘n Roses e Nirvana, quando si rese conto di avere una band di piantagrane per le mani, abbandonò ogni promozione, coinvolgendo tra l’altro il gruppo in tour palesemente inadeguati (tra cui uno semplicemente disastroso di spalla ai Queensryche ). Da parte sua la band rispose con altri album di livello superiore, tra cui cito il capolavoro Salutations From The Ghetto Nation, ma con i molti atteggiamenti provocatori finì per farsi rinchiudere dalla propria rabbia in un angolo senza uscita. La disperazione per la situazione toccò il culmine con una scazzottata feroce tra Clarke ed uno strafatto Ricco che, di fatto, mise fine alla line-up classica. Clarke e McLanahan rifondarono il gruppo rilasciando Space Age Playboys, quinto ed ultimo disco dei Warrior Soul nel 1995. Ma la loro sorte era segnata e la recente -secondaria- reunion (di fatto un progetto solista di Clarke, attualmente anche singer dei doomsters Trouble) non fa che aumentare il rimpianto per questa magnifica ed ineguagliata band. Last Decade Dead Century resta a tutt’oggi un disco affascinante, rabbioso, poetico, ribelle e maledetto, uno di quei dischi di cui innamorarsi violentemente, primo atto di un’epopea splendida ed irripetibile. Oggi sono davvero pochi i sostenitori dei Warrior Soul, ma ciò non toglie che questa sia stata una band grandissima, dal valore immenso. Beato chi ancora non li conosce e non ha mai ascoltato le rabbiose poetiche di Clarke e gli allucinati soli di Ricco. Avvicinatevi senza timore a questo album, avrete un biglietto in prima fila per un viaggio nel tempo, passato e futuro vi attendono nell’ultima decade di un secolo morto. Ne resterete ammaliati.



VOTO RECENSORE
89
VOTO LETTORI
69.43 su 62 voti [ VOTA]
Lioxx
Mercoledì 3 Aprile 2024, 23.41.28
24
Pochi gruppi sanno esprimere rabbia in questo modo, musica potentissima primi tre dischi semplicemente mitici in tutti i sensi di un livello superiore ai tempi, ineguagliabili oggi ,li seguo da sempre per me tra i numeri uno
cesco77
Sabato 17 Febbraio 2024, 21.46.08
23
Veramente un voto lettori assurdamente basso. Incensate dischi che valgono artisticamente un decimo di questo. Non li devo certo difendere io, perchè questo album e gli altri loro sono quanto di più figo , innovativo e valido il rock abbia prodotto in quegli anni. Grandi Warrior Soul!
Marny
Mercoledì 24 Ottobre 2018, 11.50.21
22
Tutto ebbe inizio con questo fantastico disco...ed era solo l'inizio...fino a Space Age Playboys hanno spaccato il culo ai passeri (solo artisticamente purtroppo)...Kory Clarke è un mito per il suo anti-conformismo spinto (che gli è costato molto caro)...Da rivalutare tutta la vita. Lullaby è la canzone perfetta (e ne hanno pure altre di perfette a repertorio). Quanto vorrei una loro reunion con questa line-up...penso che li seguirei in tour!
Bordy
Lunedì 30 Aprile 2018, 11.07.11
21
Mi accodo agli ultimi commenti scritti evidentemente da veri rocker con una certa sensibilità artistica. Questo disco, insieme a tutta la discografia dei nostri, rappresenta un patrimonio UNESCO della nostra amata musica. Il voto lettori lascia il tempo che trova.....dico solo una cosa ai neofiti di questa band: ascoltatela senza pregiudizi e contestualizzatela nel periodo storico in cui hanno pubblicato i loro lavori......band inferiori per molto ma moooolto meno hanno avuto dischi di platino e varie MTV nominations . Questi erano tra i migliori e lo sono tuttora. Questi erano davvero riconoscibili e con un sound tutto proprio!!
Andrew Lloyd
Domenica 7 Gennaio 2018, 15.41.19
20
Uno dei dischi più belli che abbia mai ascoltato Emblematico dal titolo al contesto temporale della sua pubblicazione. Sembravano dei predestinati e l'espoisione del fenomeno-seattle, l'anno dopo, pareva potesse "aiutarli" comemrcialmente. Dopo quasi trent'anni, da quella recensione di Bepep Riva, è sempre un piacere riascoltarlo.
Shadowplay72
Domenica 26 Novembre 2017, 1.33.09
19
La penso come fade76.tanta gente non capisce un cazzo.questa è una band mostruosa,molto sottovalutata.hanno sfornato tanti capolavori,come questo,chill pill,salutations,space age playboys.ecc....voto 90
Fade 76
Martedì 21 Novembre 2017, 11.22.46
18
Guardo il voto dei lettori a questo album e mi viene il vomito.....ma che diamine ascoltate???? Ma avete una sensibilità artistica e soprattutto riuscite a capire l'importanza storica di questa band ORIGINALE? Voto 100 alla band ps Provvedere al più presto con la recensione Salutations from the Ghetto Nation please! Uno degli apici assoluti degli anni 90 di tutta la nostra musica
Sha
Venerdì 25 Agosto 2017, 21.44.53
17
Secondo me avevano colto alla perfezione quella linea rossa tra l'hard rock spiccatamente ottantiano e l'incombente grunge. Album non privo di difetti, ma ci sono alcuni pezzi semplicemente incredibili, su tutti l'amara dolcezza di Lullaby, forse una delle canzoni più belle di quel periodo di transizione tra gli ottanta e i novanta.
Rob Fleming
Sabato 18 Marzo 2017, 10.00.26
16
@Vultumna: ascoltare sì. E' rock senza tante elucubrazioni. Comprare non so, io li trovai a pochi euro e li presi al volo perché c'era Kory Clarke e per me bastava. Non è un cantante dotato, ma quella voce mi ha sempre stregato
Vultumna
Sabato 18 Marzo 2017, 9.15.54
15
Rob stessa identica situazione: i Warriors Souls ti scavano dentro un legame che non ti togli mai di dosso. Unica differenza, mai avuto il coraggio di ascoltare i Dirty Rig. Valgono la pena?
Rob Fleming
Venerdì 17 Marzo 2017, 23.09.57
14
@Ben: tu pensa che io li adoro al punto che ho continuato a comprare anche gli album degli anni 00; e per ascoltare la voce di Kory ho speso soldi per i Dirty Rig e gli Space age Playboys. Proprio oggi in auto ascoltavo Wasteland e mi ha colpito il verso su D. T. solo che allora non era ancora il Presidente. Kory Clarke era un profeta anche nelle sue invettive
Ben
Venerdì 17 Marzo 2017, 22.06.34
13
..mi imbatto per caso in questo venerdì sera nella recensione di questo capolavoro e non posso non scrivere almeno due righe: una band immensa, un singer perfetto così come gli altri membri. Come è possibile che siano praticamente passati ignorati è un mistero, dite i testi delle canzoni, il grunge, i guns...non so ... so solo che oggi a 40 anni suonati li ascolto ancora in macchina e ... mi mancano. Almeno i dischi ci rimangono. il Kory di oggi invece è purtroppo un'ombra...
Metal Shock
Giovedì 21 Aprile 2016, 21.45.25
12
Chi sono i deficienti che danno il voto?? I Warrior Soul sono stati una, se non la migliore band degli anni 90`. Avevano tutto: canzoni, look, attitudine. Tipico esempio di band ignorata dai piu` che all`epoca preferivano il grunge. Questo album e` un capolavoro: l`attacco di I see the ruin e` da paura, Downtown di una potenza enorme, The losers disperazione fatta musica, Lullaby emozionante come poche. Non ci sono parole, e per fortuna che anche se in pochi altri la pensano come me. Se avessero avuto.successo, questa si che sarebbe stata una band ancor oggi di prim`ordine. Voto 100 a questo e agli altri due dischi successivi, tanto chissa` se verranno recensiti. I`M FREE AND THAT`S A FACT ONCE I LEAVE I AIN`T. NEVER COMIN` BACK
Rob Fleming
Domenica 21 Febbraio 2016, 16.57.13
11
Downtown è un cavalcata esaltante. Ma a questo gruppo ci sono affezionato come pochi. Salutations è uno dei capolavori degli anni '90. Un album che è perfetto in tutto. Questo debutto è "solo" strepitoso
Arrraya
Lunedì 6 Luglio 2015, 23.49.11
10
hulk@ Kory Clarke disse che forse avrebbero fatto meglio a trasferirsi a Seattle in quei primi anni '90, ma era sarcastico...o forse no. Attendiamo le recensioni di "Salutation from the Ghetto Nation" e "Drugs,God and the New Republic"...che rimane un titolo della madonna. Riportiamo all' attenzione queste meraviglie.
Lizard
Sabato 13 Settembre 2014, 19.53.42
9
A proposito di musica e politica....
hulk
Mercoledì 2 Aprile 2014, 19.23.42
8
Grandissimo gruppo coi controcazzi,forse neanche inquadrabili come genere musicale,un gruppo sottovalutato e per me anche ostracizzato ingiustamente,forse quel mettersi contro tutto e tutti,fare gli antipatici antisistema e inimicarsi mezzomondo,e la socità borghese benpensante,gli si è ritorto contro,per essere infatti poi essre stati eclissati dalla critica,dai media e dal businnes musicale in generale.In questo lavoro propongono un rock tenebroso e acido,cantato con l'impronta punk,arrabiata contro una sociètà che deforma l'uomo,messa in luce dall'ugola straziante di questo grande artista e poeta che è KORY CLARKE nella coinvolgente ballad lullaby,il tutto condito da un sound innovatore per quei tempi con venature acid e psichedelic,da incorniciare le bellissime I see the ruins,The Losers e Downtown.che emozioni di altri tempi!.ABUM STUPENDO,voto dei lettori indecente e scandaloso.
Galilee
Mercoledì 2 Aprile 2014, 19.02.45
7
Sono tre i capolavori di questa band. Comunque quoto tutti, è andate ad ascoltare i bee Hive.
Andrew lloyd
Mercoledì 2 Aprile 2014, 18.30.45
6
Chi dà un voto negativo a questo disco, è meglio che torni ad ascoltare i Bee Hive. Clarke il nuovo poeta decadente della nuova decade. Un disco rabbioso, disperato e immenso. Salutations From The Ghetto Nation fu un altro capolavoro.
Sambalzalzal
Giovedì 6 Marzo 2014, 14.19.03
5
"Cause I`m a punk and I`m belligerent and I don`t give a, give a, give a shit!!!" Grandiosi Warrior Soul!
patrik
Giovedì 6 Marzo 2014, 14.07.45
4
grandi warrior soul i testi sono profondi ed incazzati, incazzati con il mondo come i punk e la gente che vive veramente per strada, cosa che servirebbe a molti musicisti di oggi che si atteggiano a duri ed incazzati ( i rapper di oggi fanno ridere da quanto sono flosci ) Usano il rock come mezzo di protesta, giusto? giustissimo e sacrosanto SONO INCAZZATO CON LA SOCIETA' DI OGGI E LORO SONO COME ME!!!!!!!
patrik
Domenica 8 Dicembre 2013, 4.41.16
3
è normale che la gente ignori e rimanga a crogiolarsi nelle solite cose sapute e risapute, beh fregatevene e ascoltate io ho dato retta a metal shock a suo tempo e posso confermare che è una grande band ovviamente ignorata anche in patria come tanti altri nel dimenticatoio italiano. guarda un po cosa è successo al mitico prog nostrano
Arrraya
Venerdì 24 Maggio 2013, 14.39.23
2
ignorati*
Arrraya
Venerdì 24 Maggio 2013, 14.38.55
1
togliete il voto dei lettori, tanto non serve a un cazzo, se non a far ridere qualche straniero che si imbatte in questa recensione. Warrior Soul, semplicemente la miglior band tra quelle dimenticate degli anni '90. Inspiegabilmente ignoranti. Pochi gruppi hanno avuto la stessa attitudine, lo stesso spirito, la musica e i testi di Kory Clarke e soci. i primi tre album son tre capolavori...anzi, ci metterei pure Chill Pill. "Salutations from the ghetto nation" è stato il mio primo CD comprato. Urge recensione e articolo su questa band, molto piu profonda di quello che qualche stolto nemmeno s'immagina...ovviamente togliendo la possibilità di voto a chi non capisce un cazzo
INFORMAZIONI
1990
Geffen Records
Alternative Metal
Tracklist
1. I See The Ruins
2. We Cry Out
3. The Losers
4. Downtown
5. Trippin’ On Ecstasy
6. Four More Years
7. Superpower Dreamland
8. Charlie’s Out of Prison
9. Blown Away
10. Lullaby
11. In Conclusion
Line Up
Kory Clarke (Voce)
John Ricco (Chitarra)
Pete McLanahan (Basso)
Paul Ferguson (Batteria)
 
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