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Satyricon - Dark Medieval Times
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( 12682 letture )
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Chiudete gli occhi, anzi no. Lasciateveli strappare dall’acerba crudezza di un sinistro paesaggio, si spalanchino le vuote orbite sulla cupa desolazione di un tortuoso sentiero: tenebra e caligine non tardano ad infittirsi e lo spettrale castello all’orizzonte è pronto a carpirvi l’anima. S’avanza il buio medioevo norreno di Dark Medieval Times, black genuino e atmosferico, ispirato, a detta dello stesso Satyr, dai maestosi scenari dell’eterna Norvegia, qui, però, trasposti alla tetra luce della più oscura tra le epoche: ed è barbarie e devastazione, solitudine e mistero. Un debutto, quello dei Satyricon, la cui grezza dirompenza resta incastonata negli annali del cosiddetto true norwegian black metal, un nero cavaliere che muove verso “la rovina e la fine del mondo”: seguiamone, dunque, la torva ascia bipenne.
Primo disco pubblicato dalla Moonfog Productions, etichetta indipendente fondata nel 1993 da Sigurd Wongraven, in arte Satyr, il nostro FOG 001 si segnala per la massiccia presenza di fosche ambientazioni medievali che, tra chitarre acustiche, flauti e voci sommesse, aggiungono intensità al già glaciale isolamento di un black fortemente aspro ed evocativo.
Dark medieval music for the true ancient vikings of Norge
Queste le parole che, unite ad una cupa immagine firmata – non a caso – Theodor Kittelsen, presentano l’album all’interno del booklet. Nessuna satanica velleità, piuttosto una sorta di notturna cavalcata tra i boschi, lì dove ombre e natura sogghignano impenetrabili.
Squarcia il silenzio la feroce marcia trionfale scandita dalle tastiere che introducono Walk The Path Of Sorrow: un drumming furioso che, tra gelide distorsioni ed urla spietate, svanisce – per poi riemergere implacabile – negli echi di un solenne arpeggiare, quasi un’antica ballad medievale. Lo stesso dicasi per la title-track, le cui ritmiche variegate supportano l’inesorabilità di un riffing tagliente e più di una volta spento dal cadenzato incedere di flauto e chitarra acustica, manifesto non soltanto di uno stile sonoro, ma di una vera e propria attitudine, quella alla venerazione di un tempo ormai perduto. Gli inserti medievaleggianti proseguono anche nella meno furente Skyggedans, letteralmente “danza delle ombre”, brano dall’andamento più ipnotico, ma non per questo meno malevolo. È il lugubre ululato del vento, invece, ad aprire la successiva Min Hyllest Til Vinterland, lento intermezzo acustico – inverno e malinconia – , la cui arcana nordicità batte in un cuore di ghiaccio e tormento. Into The Mighty Forest, simile a lama affilata, s’addentra nei più profondi recessi dell’oscuro fogliame: devastazione strumentale e inquieti sussurri, fredda lacerazione e funeste tastiere. Segue la malvagia irrequietezza di The Dark Castle In The Deep Forest, brano successivamente riproposto sotto altro nome (Night Of Divine Power) in una versione ri-registrata all’interno dell’EP Megiddo, classe 1997. Chiude il platter la selvaggia Taakeslottet, travolgente equilibrio di violenza e melodia, nero incubo di ancestrale epicità. E ancora nell’aere riecheggia il greve bisbigliare della voce di Satyr, l’atroce disumanità delle pelli di Frost, la consapevole drammaticità della fine di un’era… l’ultimo, compiaciuto grido di una smarrita innocenza…
La produzione, sublime nella sua primitiva ignoranza, avvolge i suoni in una patina di impastata imperfezione, rendendo il tutto spaventosamente autentico, colonna sonora di un passato al quale gli stessi Satyricon più non appartengono. Interessante anche il particolare delle lyrics che, volutamente non inserite tra le pagine del libretto, avrebbero dovuto così mantenere intatta l’essenza del loro segreto… beata ingenuità di un’epoca che fu!
Eppure, nonostante l’apparente inaccessibilità dei testi, il potere evocativo di Dark Medieval Times non ha mancato di serbarsi immutato… un debut album asceso sin da subito ai vertici della storia del genere, specchio inalterato di una stagione di leggende…
… e già si materializzano gli incalzanti versi della celebre ballata che, nel 1792, Johann Wolfgang von Goethe compose in onore di Erlkönig, il re degli Elfi: -Figlio, perché hai paura e il volto ti celi? -Non vedi, padre, il re degli Elfi? -Il re degli Elfi con la corona e lo strascico? -Figlio, è una lingua di nebbia, nient'altro
… una lingua di nebbia racchiusa nell’infestata selva di note di Dark Medieval Times… chiudete gli occhi, anzi no. Lasciateveli cavare dall’acuminato abbraccio di un ramo scheletrico...
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VOTO LETTORI
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93.27 su 396 voti [
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Il primo di un trio di capolavori da parte dei Satyricon. Album permeato da un\'aura oscura, medievale e dannata, dove dopo ogni ascolto hai solo voglia di inabissarti nei meandri di una foresta oscura dei tempi remoti. Dei primi tre dischi, questo \"Dark Medieval Times\" è il più \"raw\" e ferale, puro black metal norvegese con venature epiche e plumbee, che rimandano ad oscuri tempi medievali (appunto!!). Le atmosfere che sapevano creare i Satyricon nei loro primi tre album erano davvero da pelle d\'oca! |
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album trascendentale, storico fenomenale, voto 95 |
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Eh si su hm Dell ottobre 93 più precisamente.... L album doveva Ancora uscire |
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Album incredibile, una delle maggiori espressioni del black metal. Quest' opera non è solo musica, è un portale che ti trasporta in un altro mondo attraverso le atmosfere mozzafiato ricreate dalla chitarra di Satyr, dagli evocativi intermezzi acustici, dalla produzione low-fi che è parte integrante della magia che sprigiona da questo oscurissimo e sensazionale debut.
Con i prossimi album lo spettro musicale, e atmosferico di questa grandiosa band, comunque questo rimane il mio preferito insieme all' immortale Nemesis Divina. |
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Ma infatti.. Sta di fatto che, ovunque (tranne che sul disco, edito dalla casa discografica dello stesso Satyr!) risulta che i due abbiano partecipato alle sessioni di registrazione dell'album. |
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Nelle interviste uno può dire quello che vuole,anche mentire. |
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I Satyricon su H/M?! Ne sei proprio sicuro? Io ricordo mooolto vagamente di aver letto un'intervista - da qualche altra parte - a Håvard Jørgensen. Comunque, tramite Metal-Archives (che senza alcuna fonte attendibile non pubblica più nulla!), è arrivata la conferma a quanto detto prima! Ovvero > "It also includes uncredited session-work from Haavard" La fonte sarebbe lo Slayer Zine #10 (una fanzine norvegese sul black metal). Son riuscito a trovare le pagine sul web e, curiosamente, Satyr nega dicendo che: Håvard degli Ulver ha suonato solamente due parti soliste "sopra" i suoi riff. E, che ha partecipato alle sessioni di registrazione nel suo progetto solista (i Wongraven) insieme a Ihsahn..cosa che, invece, non risulta da nessuna parte! O.o _ Mentre, su Discogs è anche autore di Min hyllest til vinterland (Skogsvandring i mørket): apparsa precedentemente in "The Forest Is My Throne" (in cui è sia compositore che parte del gruppo). |
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Fatto tutto satyr ho le interviste d epoca su hm |
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Non è stato accreditato ma, anche a me risulta che Haavard AKA Lemarchand (il "loro" primo chitarrista) avesse suonato la acustica. Ora dovrei andare a recuperare qualche intervista ad entrambi..però, penso che almeno le composizioni siano le sue! Così come alle tastiere/sintetizzatori dovrebbe esserci Torden.. |
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Scusata ma alla chitarra acustica non c’era mica håvard degli ulver? |
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Nemesis bello ma questo è il successivo sono il top |
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Eheh questo è un gioiello più unico che raro. Anni di venerazione per questo e The Shadowtnrone, Nemesis Divina stupendo, ma i primi 2 sono, inarrivabili per me. |
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Album tetro e oscuro come pochi |
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questo è uno dei miei dischi black assoluti, già dalle prime battute. la combo title-track/skyggedans è da brividi perenni, ma di questo viaggio crepuscolare, denso e glaciale, amo ogni passaggio. e paesaggio. e presagio. |
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Questo è il Black metal |
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Quoto e faccio mio il pensiero di Sneitnam |
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Indubbiamente affascinante. L'ho ascoltato a lungo mentre leggevo la Trilogia di Magdeburgo di Alan Altieri. Colonna sonora perfetta. La marcia in più la dà una strumentazione inusuale per un gruppo black: chitarre acustiche, flauti che non vengono circoscritte a poche battute, ma vengono riproposte più volte nel corso dell'album. 80 |
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Unico disco dei Satyricon degno di nota, il resto solo merda |
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Forse l'apice assoluto dei Satyricon. Assieme a "Nemesis Divina" del '96. |
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90 é poco questo disco vale 100! C L A M O R O S O |
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Meravigliosa opera d'arte per me miglior disco dei Satyricon. Voto 100 e lode!!! |
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Unico album dei Satyricon che apprezzo. Concordo con il voto. |
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A distanza di 20 anni dalla sua uscita per il sottoscritto resta il miglior disco Black Metal che mente umana sia mai riuscita a concepire. Sette pezzi e sette nere gemme di rara bellezza, un oscuro portale che ti trasporta con forza nel mondo perfettamente descritto da SNEITNAM nel post 36, e sono brividi nella schiena ogni volta che compare quella sinistra -ed estremamente evocativa- melodia di flauto nella titletrack, e le atmosfere medievaleggianti di Into the mighty forest, e ancora le sfuriate di Walk the path of sorrow che ad un tratto svaniscono come fumo al vento lasciando posto alle chitarre acustiche. Difficile trovare un lavoro di pari livello, forse -restando in Norvegia- solo gli Emperor del monumentale In the nightside eclipse si avvicinano alla classe di Dark medieval times, album -e band- decisamente superiori, questo e i due successivi sono storia non solo del Black ma del Metal tutto. |
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Ammetto sinceramente di non aver apprezzato la scena black nel momento del suo massimo splendore, pur avendo praticamente visto uscire tutti gli albums che ora vengono riconosciuti unanimamente come dei classici. Sto rimediando a distanza di molti anni e con mia grande sorpresa, a testimonianza del fatto che nella vita si può sempre cambiare opinione sulle cose. Dopo aver rispolverato con successo gli Emperor, sono passato ai Satyricon. Questo disco mi ha entusiasmato sin dal primo ascolto ed ora sto già pregustando le future "scoperte" (postume, ma poco importa)... In un certo senso è come vivere una seconda giovinezza, nella quale viene concesso di scartare regali mai aperti prima, i quali si rivelano assai graditi. |
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Bellissimo, un vero gioiello, oscuro e brumoso. E pensare all'età a cui l'hanno composto... O_o |
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Satyr è indubbiamente uno dei miei compositori preferiti e la sua classe mi ha fatto un'immensa scuola. Anche troppa scuola se devo essere sincero perchè se vuoi comporre un qualcosa di veramente tuo devi manovrare con cura questi compositori eccezionali altrimenti ti ritrovi a corrergli dietro e a non aver fatto nulla di personale. Io con la mia band cerco di innalzare anche quel poco di scuola che questo paese ha dimostrato di avere in ambito Black Metal grazie a bands quali Mortuary Drape e Necromass ma la sculola norvegese e svedese è estremamente carica di riff che amo con tutto me stesso. Questo capolavoro ne è una prova. Un capolavoro che ti trascina letteralmente dentro al suo regno oscuro fatto di una foresta immersa nella notte con un sentiero al centro e quel sentiero conduce al castello che impera nella copertina. Satyr non è il solo a rendere grande il nome dei Satyricon perchè al suo fianco c'è un gran batterista come Frost che con le sue partiture ha dettato legge assieme a Fenriz. I Satyricon sono un gruppe di elevata classe e non si fermeranno a questo grande capolavoro. Dopo Dark Medieval Times seguiranno due capolavori a parer mio superiori a questo. E quei due capolavori faranno scolpire il nome della band nell'Olimpo del Black Metal. |
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Grazie Stefano, grazie di cuore. DMT è stato uno dei dischi della mia vita, ho cercato di fare del mio meglio per tributargli gli onori dovuti. Un inchino. |
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@Alice Landi "Persephone", Una sola cosa; complimenti!! E' la mgilore recensione ch'abbia letto fin'ora (ne ho lette tante), rendi benissimo il tutto, il finale ti da merito d'avermi già fatto alzare dalla seggiola ed essermi mosso per avere questo disco!! Complimenti !!! XD |
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Preferisco The Shadowthrone, che sto ascoltando giusto adesso, ma pure questo è un grandissimo disco, incredibile l'atmosfera che i Satyricon riescono a creare. |
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Rendiamo giustizia ed onore ad uno dei massimi capolavori del black norvegese, anche se personalmente preferisco Nemesis Divina, decisamente più iconoclasta e "lavorato", ma ho messo 99 per riparare allo scempio perpetrato dai soliti trollosi dallo zero facile...bimbiminkiaaaaa!!! |
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sarà che penso di esser uno di pochi a cui piacciono TUTTI i idschi dei satricon da dark medieval sino a age of nero, ascolto tutto e sempre.... onore e merito! 90 |
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Anche i Darkthrone hanno fatto la loro triade di album grandiosi per poi inabissarsi sempre più...al momento, secondo me, l'unica band storica della scena norvegese capace di restar su livelli comunque molto alti sono gli Immortal...Non menziono gli Emperor perchè purtroppo sono sciolti... |
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quoto undercover...siamo su un altro pianeta e satyr era veramente un signor musicista... |
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Pensare che sono riusciti a fare un terzetto di dischi (di cui questo è il primo), entrato di diritto nella storia del metal estremo, fa male dopo aver visto come si sono ridotti. |
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Ho messo un bell 99, il 77 scarso mi sembrava un insulto a cotanta oscura, gelida, maestosità. Il mio disco black preferito dopo il capolavoro dei Mayhem, una furiosa cavalcata tra le lande norvegesi. Recensione splendida, che rende merito ad un disco epocale. P.S.: secondo me, i primi 3 capolavori dei Satyricon sono impareggiabili per chiunque. |
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Quoto Marco e Stefy: devi sapere caro STORMLORD che certa gente non merita neache attenzione, se vogliono fare delle trollate lasciali fare, tanto come ha giustamente detto Marco la Storia ha già consacrato questo disco quindi nessuno presta attenzione al bimbominkia di turno che mette 0. Se vogliono compiere il loro "atto di coraggio" abbassando il voto lettori di una pietra miliare, lasciali fare... certa gente non bisogna offenderla o altro bisogna solo compatirla! Grandi Satyricon!! |
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@STORMLORD e Stefy: la realtà è che dischi come questo non hanno bisogno della conferma del voto lettori: è la storia che li ha già consacrati...!!! |
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@STORMLORD: lasciali perdere. sono solo i soliti frustrati dalla vita che vanno in giro a mettere 0 su tutto quello che non è plasticosamente power |
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Disco capace di far nevicare anche ad agosto tanto è glaciale. Alla pari coi grandi capolavori del periodo come Transylvanian Hunger e Pure Holocaust, tanto per dirne due...Concordo con Stormlord, i Satyricon dominavano e per un certo senso per un periodo sono stati in assoluto i migliori...Rebel Extravaganza seppur a suo tempo criticato rimane un qualcosa di davvero unico. Il voto a questo disco ci sta tutto.90. |
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Comunque i Satyricon dominano, o almeno dominavano, prima che facessero quelle due immense troiate di nome Now diabolical e Agecof Nero! Voto 92 |
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Voto lettori 79??? Ah certo mi dimenticavo dei troll nullafacenti che girano in questo sito, che mettono 0 alla muzzo ai grandi dischi! Vi sentite soddisfatti ora che avete messo il vostro insignificante 0, stupidi bambinelli??? |
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Bello, però anch'io li ritengo inferiori (con quest'album) a emperor o immortal citati sotto...c'è qualcosa di incompiuto in quest'album che non me l'ha mai fatto apprezzare in toto come l'immortale nemesis divina...bello cmq! |
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Questo esordio dei Satyricon ti trasmette il GELO dentro..Per essere un esordio di due 18enni è da annoverare a capolavoro del Black Metal di quei fantastici primi '90! Con Shadowthrone e Nemesis Divina rappresentano la triade perfetta della Band. TRUE NORWEGIAN BLACK METAL |
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Uno dei pochi dischi black che mi piacciono, la recensione elenca i miei stessi pensieri quando lo ascolto. |
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Frost è semplicemente un grande! Quando vado a passaggiare nel bosco dietro casa ogni tanto mi ascolto Dark Medieval Times: indescrivibili le sensazioni che provo nel camminare in mezzo agli alberi, sentire i rumori del bosco che si mescolano con lo scream di Satyr e quelle glaciali chitarre! |
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Frost e un alieno...... |
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Debut spettacolare, ma inferiore al capolavoro Nemesis Divina. Quoto enry: voto corretto. |
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Capolavoro del Black!!! Quoto Finntrollfan: un 90 è riduttivo! Tracce come la titletrack e Into The Mighty Forest mi fanno rabbrividire quando le ascolto! |
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Un capolavoro nel suo genere. 95. |
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Beh non voglio recitare la parte dello spaccapalle ma 90 a Dark Medieval Times mi sembra troppo riduttivo. Qui a mio avviso ci sta tutto, uno dei massimi capolavori del movimento Black, un disco che ha fatto scuola a centinaia di band. Un sound grezzo, freddo, impreziosito con inserti acustici e melodie di tastiera... in poche parole un capolavoro. A mio avviso neanche Nemesis Divina è al livello di questo monumentale CD. Tracce come Walk the Path of Sorrow e The Dark Castle In The Deep Forest sono dei monoliti, delle pietre miliari del Black. Si insomma si sarà capito Dark Medieval Times è il mio disco black preferito!! A mio parere il più bel disco Black di sempre assieme a In the Nightside eclipse (Emperor) e Battles in the North (Immortal). 110 E LODE!! |
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Uno dei miei dischi black preferiti in assoluto! Bellissime sia le parti tirate che quelle acustiche |
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Disco enorme, evocativo come pochi...voto giusto per il primo dei tre capolavori dei Satyricon. |
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Quando Satyr era ancora uno dei principi del movimento... immenso e dir poco. |
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Per me il loro lavoro migliore. |
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E se si pensa poi che all'epoca Frost aveva 20 anni e Satyr 18...... Capolavoro. |
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Mi inchino a cotanta bellezza |
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troppo facile lodare dischi come questo, ma mi aggiungo comunque alla lista |
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@ stefy. E' possibile che sia così. In caso, l'operazione viene fatta in quanto la precedente stesura del pezzo era totalmente inadeguata rispetto agli attuali standard dei nostri pezzi. |
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Il primo di tre capolavori. Estremamente evocativo. |
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ma la recensione di questo disco non era gia stata fatta? perchè è stata cancellata e poi rimessa? |
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