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LILYUM - Il Niente è mio
13/01/2012 (2388 letture)
Poco tempo dopo l’uscita trionfale dell’ultima fatica in studio dei Lilyum, il master mind Kosmos Reversum si è raccontato sulla nostra testata, offrendo un’interessante panoramica sul suo modo di sentire, concepire, comporre musica, nonché sulla sua opinione riguardo al mondo metal odierno e sui suoi progetti per il futuro prossimo. Allo stesso tempo ha enucleato i principi che stanno alla base della filosofia della sua artistica creatura.

Ahti: Allora, cominciamo con qualcosa per rompere il ghiaccio: quali sono state le emozioni, i motivi, e ovviamente anche gli scopi che hanno portato alla composizione di Nothing is Mine?
Kosmos Reversum: Non c’è stato nulla di pianificato e mai come per questo disco ho avuto una fortissima ispirazione e determinazione nella sua realizzazione. Tutto ha cominciato a prendere forma molto in fretta e l’album è stato composto, suonato e registrato in tempi più brevi del solito, proprio perché ciò che scrivevo era talmente buono che ha richiesto poco lavoro di “limatura” nella fase finale. Lo scopo è però molto diverso rispetto ai dischi passati, soprattutto se si analizza il disco a posteriori. Mentre prima i Lilyum volevano trasmettere emozioni più vicine all’animo umano, sebbene negative, adesso sento che questa band si sta allontanando proprio dal concetto comune di trasmettere/ascoltare musica per ricavarne emozioni comuni, ma solo cercare di portare la mente di chi ci ascolta allo stadio finale di conoscenza della realtà. Questo è l’inizio della fine per noi, il ritorno al nulla assoluto, di cui Nothing is Mine si fa portavoce, e segna allo stesso tempo un punto di ricostruzione che parte proprio dal nulla.

Ahti: Voi siete artisti, e proprio per questo avete una visione ed una sensibilità differente. Come avvertite la realtà intorno a voi, e che elementi traete da questa per arricchire la vostra proposta? È una fonte di ispirazione continua, oppure vivete, quando create, in una vostra dimensione?
Kosmos Reversum: Io vedo la realtà attorno a me in modo molto particolare, credo che ormai sia quasi inutile porsi delle domande sui propri simili o chiedersi perché costantemente mi sento un outsider. Ormai ho capito che io e il 99% delle persone abbiamo una visione distante della vita e del mondo che ci circonda. Prima vivevo questo stato con rabbia e rancore, adesso prendo solo coscienza di quello che sono, e non faccio nulla per cambiare né il mio modo di pormi e nemmeno cerco di “indottrinare” qualcuno per portarlo sui miei lidi. Ho acquisito una certa sicurezza e consapevolezza di chi sono e non ho bisogno di stare in armonia col mondo, e anche se la cosa a volte non è piacevole, non torno indietro perché il punto focale sono solo IO e il mio pensiero. Naturalmente questo stato di cose credo si rifletta nella musica che compongo, sebbene molte volte ho la sensazione che questa attività sia quasi associabile ad uno stato di trance che non a un razionale processo creativo, o almeno questo è quello che succede a me. Non c’è nulla di davvero meditato in partenza, ma un flusso di visioni e sensazioni che metto nero su bianco attraverso la musica. A volte penso sia una ispirazione divina o comunque soprannaturale che è estranea al mondo che normalmente viviamo/vediamo.

Ahti: È risaputo che il black metal abbia alle sue spalle un’ideologia spesso deviante, con croci rovesciate, macabro esposto, desolazione. Voi, paradossalmente, fate del rigore e delle linee semplici il vostro credo, affidando tutto il vostro messaggio, questo sì sulfureo, pesante, intenso, alla musica. Spiegateci questa coraggiosa scelta.
Kosmos Reversum: Prima cosa: per me la nostra musica parla già in abbondanza ed esprime quasi totalmente da sola quello che è il nostro messaggio, e continuare a battere i sentieri della blasfemia può ricondurre solo a una visione a mio avviso molto meno cattiva del black metal di quanto possa sembrare. Di solito chi usa simboli cristiani, seppur deturpandoli o offendendoli, per creare una cornice alla propria arte o stile di vita, è quasi più credente del cristiano stesso, o almeno alla pari. Questo vuol dire, comunque, accettare il cristianesimo. Di solito questa gente che si definisce satanista è molto credente in Dio ed è per questo che gli si scaglia contro. È solo una reazione molto più cristiana di quello che sembra! Invece, parlo per me, penso che l’andare oltre tutto questo, il non credere affatto a queste icone e alla loro provenienza, sia la via giusta del black metal ma anche del mio stile di vita in generale: il non prendere in considerazione nessuna dottrina, compresa quella cristiana, vivere come se non esistessero è uno stadio ancora più estremo ed elevato. Penso che la consapevolezza del “nulla”, che diventa poi “tutto” (Nothing is Mine vuol dire, secondo questa logica, “Il niente è mio” e non “niente è mio” inteso come se io fossi un nullatenente nel concetto materialista del termine), sia un messaggio molto più forte da trasmettere. Spogliarsi di tutte le false dottrine, gli usi e costumi comuni, e tutto ciò che abbiamo appreso negli anni da un ordine pre-costituito, sia un modo molto più profondo per ribellarsi allo stesso concetto di vita, che qualcuno ci ha donato ma che noi dobbiamo poi accogliere secondo una nostra consapevolezza e rompere quelle catene di schiavitù che giornalmente dobbiamo sopportare. Il ritorno al caos è l’unica via per rinascere più forti.

Ahti: Il metal in Italia non è un genere diffuso: quali sono le difficoltà dell’essere profeti di un tipo di filosofia distante dal pubblico vasto? E come, se ve ne sono, le affrontate?
Kosmos Reversum: I Lilyum sono nati non per diventare popolari, non è mai stato questo il mio intento, e se ciò accadesse non dipenderebbe da me direttamente, accadrebbe e basta. Quello che avevo dentro aveva bisogno di una valvola di sfogo, e la musica è la prima via che scelgo ormai da quasi 20 anni per mettermi a nudo e tirare fuori la mia parte oscura e la mia creatività. Quindi non mi pongo un problema riguardo l’accettazione o meno da parte della gente della mia musica. Se apprezzano e davvero capiscono ciò che i Lilyum trasmettono, bene, altrimenti va bene lo stesso. L’inizio e la fine di questa band non sono dipesi o dipenderanno da eventi o persone esterne alla band.

Ahti: Di che argomento parlano i vostri testi? Quali sentimenti volete trasmettere attraverso le liriche?
Kosmos Reversum: Misantropia (reale), insanità, disagio e filosofia di vita e morte. La morte (intesa anche come radicale cambiamento e quindi conseguente rinascita spirituale) come stadio finale dopo la piena realizzazione e consapevolezza del Nulla.

Ahti: Kosmos, ho notato che la gran parte della musica è scritta da te. Ami quindi un approccio individuale oppure sei aperto alle idee del\dei tuoi compagni di avventura?
Kosmos Reversum: Sono sempre aperto alle idee dei miei compagni di gruppo, ma tutto deve essere coerente con la mia visione delle cose. Tutta la base musicale è pensata, suonata e registrata da me, ogni strumento, salvo qualche caso particolare e sporadico. Sono favorevole a questo modo di lavorare in primis perché i Lilyum non sono solo una band, ma sono la mia vera essenza, e non ammettono troppe interferenze da parte di gente che io vedo come nemica e che potrebbe intralciare il naturale cammino dei Lilyum.

Ahti: Siete indubbiamente prolifici, tanto da aver segnato il 2010 con una doppia uscita, pur mantenendo un riscontro qualitativo piuttosto elevato. Come avete ottenuto questo risultato?
Kosmos Reversum: Fa tutto parte del discorso che facevo al’inizio. Il flusso creativo arriva quando meno me lo aspetto. In quel momento so che devo mettermi al lavoro. È una pulsione difficile da spiegare e ripeto, non so descriverla a parole, perché è qualcosa di molto diverso dalle sensazioni di tutti i giorni. È per questo che non posso fare previsioni su quanto materiale sfornerò in futuro, perché non è qualcosa di pianificabile a priori.

Ahti: Quanto ha inciso il cambio di line-up? Siete passati da un batterista reale alla drum machine e ad una voce capace, ma diversa da quella impegnata precedentemente. V’è una logica dietro a queste scelte?
Kosmos Reversum: La logica dei Lilyum è molto semplice: io penso a quello che può andare o non andare in fase di stesura del materiale, e cerco poi di avere una visione generale del lavoro man mano che il processo compositivo prende forma. Una volta che ho più o meno un disegno di quello che sta succedendo in fase di composizione e il materiale ha già una forma, decido come suddividere i compiti tra i musicisti, che nel caso deiLilyum sono sempre e solo 2, ma il cui membro fisso sono sempre e solo io, in quanto “tuttofare” della band e portatore del nostro messaggio. Non credo quindi che i cambi di line-up abbiano influito troppo sui Lilyum, ma se il nostro stile è cambiato e si è evoluto è da attribuire a me prima di tutto, sebbene, appunto, il cambio di voce o passare da una drum machine a una batteria umana e viceversa, sono ovviamente elementi abbastanza di rilievo nell’impronta generale di un disco. Da fuori potrebbe sembrare un discorso egoista e poco democratico il mio, e non pretendo che venga compreso. Ma la famiglia dei Lilyum attualmente ruota attorno a quattro persone, anche se in Nothing is Mine c’è stato il cambio di vocalist e come sempre eravamo in due. Ma Frozen ePsycho sono sempre degli alleati dei Lilyum e infatti stiamo componendo materiale assieme per il futuro. E ti assicuro che c’è più armonia in una band organizzata in questa maniera che in mille altri gruppi in cui ho militato in passato, dove il concetto di democrazia era solo sulla carta, e infatti ci sarà un motivo per cui coi Lilyum andiamo avanti spediti, e con altre band intese nell’accezione classica del termine in cui ho militato non si è mai arrivati a nulla di concreto, al massimo un demo, un disco e poi sempre lo scioglimento per le solite “divergenze di vedute”. Sono convinto che in una band ci vada una guida principale.

Ahti: Come vedete la scena metal tricolore? Avete qualche nome “succoso” da consigliarci?
Kosmos Reversum: Non sono particolarmente colpito dalla scena tricolore, ma potrei dire che attualmente è un po’ generalizzata la cosa, potrei estenderla anche all’estero. Pochi sono infatti i nomi che negli ultimi anni mi hanno colpito fino in fondo con la loro proposta e finisco quasi sempre con l’ascoltare vecchie cose, o comunque non recentissime. Ci sono decine di band valide nella scena estrema come anche in altri campi, e soprattutto in Italia ho qualche rapporto di amicizia dovuto alla stima reciproca con membri di alcune band, come Grav degli Orcrist, Snarl dei Black Faith, T.Morgan dei Kaiserreich e m:A Fog dei Black Flame e soprattutto con Xes che ora è il cantante dei Lilyum e col quale nonostante la distanza ci siamo potuti incontrare e passare ottimi momenti assieme che spero di ripetere. Le bands che mi hanno colpito di più nel black metal dal 2000 in poi sono Disiplin (fino ad Anti-Life), Horned Almighty, Urgehal e pochi altri, ma non sono italiani ahahah! Nel metal in generale la lista è lunghissima perché ascolto metal dall’87! Citerei i Negazione come gruppo TOTALE italiano!

Ahti: Qualcuno da sconsigliarci, invece?
Kosmos Reversum: Tutto il false-emo depressive, eccetto nomi seri come Silencer, Abyssic hate e pochi altri. Per il resto sono un ascoltatore abbastanza aperto mentalmente, quindi anche se non amo alcuni generi non mi sentirei di sconsigliare gruppi, perché mancherei di rispetto a della gente che fa con passione e competenza il loro mestiere.

Ahti: Ditemi tre cose che oggi, alle porte del 2012, penalizzano la musica metal in Italia.
Kosmos Reversum: Il metal italiano si è dato la zappa sui piedi da solo sin dagli anni ’80. Quando compravo riviste come Metal Shock o HM c’erano spazi chiamati “Metallo Italiano”, “Metallo Tricolore” e simili, e lì si buttavano le band di casa nostra. Questo modo di fare per me ha ghettizzato la nostra scena invece che aiutarla. Perché precisare sempre la provenienza di una band e buttarla nelle ultime pagine della rivista in quello spazio a parte? Pura stupidità! Il metal italiano doveva stare sulle stesse pagine degli altri ma poche volte succedeva, La cosa si è protratta per anni e ancora oggi assistiamo al Gods of Metal italiano…ma dico, perché? È davvero una farsa, una mancanza di rispetto, creare un lager per noi italiani, bollarlo come metal di seconda scelta. Sicuramente ha contribuito anche una scena effettivamente non competitiva con le band inglesi o americane, vuoi per qualità di produzione, mancanza di strutture, labels scalcinate e altro ancora, ma i gruppi validi c’erano. Citavo i Negazione, una band irraggiungibile, i Broken Glazz, gli Extrema, Strana Officina, Vanadium, Detestor, Pollution, Necromass (alcuni di questi nomi ci sono ancora), e poi nel punk roba come Peggio Punx, Ulcera, Indigesti, Wretched. Erano tutti diamanti grezzi che tali son rimasti nella quasi indifferenza, ma era gente che aveva qualcosa da dire. Oggi vedo tanta preparazione e competenza ma poca personalità, è questo il guaio. E purtroppo l’Italia è lo specchio di quello che succede all’estero, non abbiamo più il coraggio di osare. Nello stesso ambito black metal ci sono decine di sottogeneri: war metal, depressive, raw, religious e bla bla bla. Che cazzo vuol dire? È solo fottuto black metal, prima lo si chiamava così e io continuo così. Per me Silencer o Endstille fanno black metal, così come i Proclamation.

Ahti: Qual è il vostro rapporto con il passato, con le influenze dei gruppi dei primi ’90? (so che sei un aficionado della prima ondata black). Sono per voi esempi, maestri, oppure fucine di idee anche attuali, oppure ancora modelli con i quali confrontarsi continuamente?
Kosmos Reversum: Guardo con ammirazione a tutta quella scena che agli inizi degli anni Novanta, soprattutto nei Paesi scandinavi, ha partorito bands e capolavori irripetibili. Gente come Darkthrone, Emperor, Dissection, Satyricon, Gorgoroth, Immortal, Mayhem, Burzum e altri hanno sconvolto la scena black metal con dei lavori incredibili, che ancora oggi sono la base di ispirazione del 90% del black metal che ascoltiamo. Ma sarebbe un errore pensare che il black metal sia nato in Norvegia e che esiste dal ’91. Il black metal è nato almeno 10 anni prima con band come Bathory, Venom, primi Sepultura, primi Sodom, Sarcofago e altri. I Lilyum sono grati ad entrambe le correnti, e credo che, anche se inconsciamente, nel nostro sound entrambe le “ondate”, prima e seconda, rivivano. Il fatto che poi il black di seconda ondata ha fatto più clamore per i fatti criminosi che ormai tutti sanno, ha giocato brutti scherzi soprattutto sulle menti delle nuove generazioni, che continuano ad associare il termine black metal solo ai gruppi della seconda ondata, all’Inner Circe ecc. (tra l’altro pare non ci sia mai stata una vera e propria organizzazione criminale denominata “Inner circle” dietro quel black metal, ma solo le molte parole a scopo propagandistico di gente come Aarseth e Vikernes).

Ahti: Kosmos, sappiamo che hai dimestichezza con la critica musicale, avendo fatto parte di numerose testate (anche di Metallized): quale pensi dovrebbe essere la missione delle testate (cartacee e elettroniche) odierne?
Kosmos Reversum: Mah, non credo ci sia una missione, ma solo passione che molte persone mettono in atto senza scopi di lucro, scrivendo per delle testate o creandone altre. Essere metallari è una brutta malattia! Siamo un po’ tutti degli adulti mai cresciuti del tutto, continuiamo ad esaltarci per tutte le icone e il mondo di cui è fatto l’Heavy Metal, facciamo headbanging ed hair guitar ahahah! E questo alla fine porta i fan a diventare essi stessi musicisti seguendo i passi dei loro idoli o anche diventare scrittori/recensori, sulle orme dei giornali che si leggevano da piccoli o, oggigiorno anche sul web. Credo ci sia stato un miglioramento graduale da parte di molte testate, che hanno fatto in modo che altre di poco spessore chiudessero o rimanessero indietro. È normale, c’è selezione naturale anche in questo campo. Io ho scritto per molte testate sia cartacee che webzine, e ho trovato comunque del buono in quasi tutte. Ho avuto modo quindi di provare molte situazioni e di vedere le differenze di metodo di ogni giornale. Oggi come oggi gestisco un mio blog/zine, chiamato Metal Of Death, e dico che non è facile, ho incontrato molte difficoltà e delle volte, a causa anche del mio carattere impulsivo, ho messo offline la ‘zine. Non è semplice trovare gente appassionata, costante, preparata e inoltre il lavoro è sempre troppo se si vogliono tenere le tabelle di marcia che le label ti impongono. Questa è la cosa davvero negativa. Inizi un progetto per passione, per piacere tuo ma finisci con il diventare servo delle labels, che ti passano 50 dischi al mese e tu devi recensirli e, alla fine, cosa ti rimane in testa e nell’anima di tutta la roba che hai recensito? Poco o nulla. E uccidere il sentimento in una passione per me è davvero senza senso. Ripeto, molte ‘zine hanno fatto un gran lavoro di miglioramento, Metallized in primis che credo sia ai vertici attualmente, ma non bisogna cadere in quel tranello. Dall’altro lato c’è anche il fruitore medio che è cambiato, perché con l’avvento dei social network sono calati attenzione, visite e senso di rispetto verso le webzine e le riviste, dove si svolge veramente il lavoro di giornalisti musicali. Ormai tutti sanno tutto, ormai tutto scaricano tutto e quindi pensano di avere tutto ma io dico: rallentate, razionalizzate quello che ascoltate e leggete, imparate ad apprezzare di più ogni singolo disco che vi scuote l’anima, non siate ingordi. È per rispetto vostro, dei musicisti e di noi recensori.

Ahti: Vi lascio concludere, con un argomento a piacere o con una considerazione libera.
Kosmos Reversum: Un ringraziamento davvero sentito a tutta la redazione di Metallized.it, che ha trattato molto bene il nostro Nothing is Mine in sede di recensione offrendoci questo prezioso spazio per esprimere il nostro pensiero. Un grazie anche ai nostri fans, che per noi sono dei veri alleati, e seguiteci perché a breve ci saranno nuove sorprese in casaLilyum. Per i lettori: date una chance al nostro ultimo disco e contattateci tramite facebook o myspace per qualsiasi cosa a questi link: www.facebook.com/lilyumofficial1, www.myspace.com/lilyum. Per ordinare il disco potete contattare noi tramite facebook oppure tramite la nostra label a questo link: http://www.dusktone.eu/. A presto!



splatterhead
Lunedì 16 Gennaio 2012, 12.59.32
17
secondo me ci sono buone idee, forse la drum- machine appiattisce un pò le dinamiche ma magari dona un fascino cyber che a qualcuno potrà anche piacere, bye!
Enghivuc
Domenica 15 Gennaio 2012, 20.01.54
16
che toni trionfalistici per un progetto così modesto....
Cranium
Sabato 14 Gennaio 2012, 10.38.30
15
me fa piacere che abbia parlato degli Strana Officina, per me i migliori in Italia, nonchè delle vecchie riviste cartacee, io pure me le leggevo e me facevo tante risate, certi scribacchini erano proprio forti, altri tempi..
enry
Sabato 14 Gennaio 2012, 8.04.02
14
Bella intervista e belle risposte. Condivisibile, in modo particolare, quello sottolineato da Lizard e il discorso delle troppe etichette/definizioni.
D.R.I.
Venerdì 13 Gennaio 2012, 17.58.34
13
sgamat in pieno, Cranium è mio zio aveva lasciato attivato il suo user ziooooo
D.R.I.
Venerdì 13 Gennaio 2012, 17.06.25
12
Lizard: di nulla, anzi scusami tu, purtroppo è stato un caso che ci alternassimo così velocemente nei commenti, portandomi a capire un' intenzione con un' altra, ad ogni modo condivido anche io alcune risposte di Kosmos tra cui questa senza dubbio
Cranium
Venerdì 13 Gennaio 2012, 17.05.39
11
Lizard: di nulla, anzi scusami tu, purtroppo è stato un caso che ci alternassimo così velocemente nei commenti, portandomi a capire un' intenzione con un' altra, ad ogni modo condivido anche io alcune risposte di Kosmos tra cui questa senza dubbio
Lizard
Venerdì 13 Gennaio 2012, 16.30.27
10
Sì sì assolutamente!!!! Avevo solo quotato il discorso di Kosmos perché mi sembra estremamente condivisibile, non volevo assolutamente fare riferimento a quanto da te affermato! Scusa per il frainteso
D.R.I.
Venerdì 13 Gennaio 2012, 13.43.54
9
Khaine: ok ok, tutto chiaro!
D.R.I.
Venerdì 13 Gennaio 2012, 13.39.36
8
Er Trucido: spero sia come dici tu! anche perchè la mia era solo un modesto punto di vista che ognuno può rigettare a proprio piacimento, la musica è anche e soprattutto questo...poi per me si scarica solo un' altra cosa...il resto se lo voglio lo compro e me ne impossesso!
Khaine
Venerdì 13 Gennaio 2012, 13.38.04
7
Ma lizard non parla di saccenza, ha quotato una parte dell'intervista per sottoscrivere ciò che ha detto l'intervistato, mica stava parlando con te.
Er Trucido
Venerdì 13 Gennaio 2012, 13.34.31
6
Penso fosse un discorso generico e non rivolto a te in particolare
D.R.I.
Venerdì 13 Gennaio 2012, 13.32.08
5
Khaine: Sì, s' era capito, purtroppo non so in base a cosa Lizard parli di saccenza, d 'altro canto infierire su chi ha espresso un breve commento, peraltro ironico come me e che non ha mai scaricato (non so neanche come si fa) musica dal web, mi sembra questo sì un atteggiamento "saccente" nonchè scontroso..ciao
Khaine
Venerdì 13 Gennaio 2012, 13.24.32
4
Il significato di "tutti sanno tutto" è, presumo, riferito alla saccenza che spesso viene mostrata nei commenti degli utenti attivi di internet (gli utenti attivi sono coloro che, come me e te, scrivono messaggi pubblici e leggibili a tutti).
D.R.I.
Venerdì 13 Gennaio 2012, 12.50.06
3
chi sa cosa?
Lizard
Venerdì 13 Gennaio 2012, 12.45.26
2
Cit. "Ormai tutti sanno tutto, ormai tutto scaricano tutto e quindi pensano di avere tutto ma io dico: rallentate, razionalizzate quello che ascoltate e leggete, imparate ad apprezzare di più ogni singolo disco che vi scuote l’anima, non siate ingordi." Sottoscrivo e rilancio.
D.R.I.
Venerdì 13 Gennaio 2012, 12.39.32
1
io direi che c' è anche una terza ondata black, però lì l 'acqua inizia ad essere un pò troppo salmastra
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