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FATSO JETSON + BONES & COMFORT + MALE DI GRACE - Lo-Fi, Milano, 15/06/2012
23/06/2012 (4452 letture)
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Appuntamento imperdibile quello di venerdì 15 Giugno al Lo Fi di Milano, con la presenza dei leggendari Fatso Jetson di Palm Desert, California, introdotti da due ottime bands del panorama milanese, ovvero Male di Grace e Bones&Comfort. La buona affluenza all’evento ha il sapore di un genuino ritrovo di appassionati, suggestionati dall’aria estiva che parla di correnti calde, birre ghiacciate, psichedelia e lunghi viaggi.
MALE DI GRACE In questo contesto si inserisce perfettamente la prima live performance, vale a dire quella degli adrenalici Male di Grace, quartetto che propone un suggestivo rock striato di psichedelia e surf, con qualche tirata grunge e persino stoner, nati nel 2007 e con all’attivo una demo e l’album Tutto è come sembra, uscito il 6 gennaio di quest’anno. E i Male di Grace sono stati un’ottima scoperta per la sottoscritta, catturata dal loro sound compatto ed incisivo, e da una ricerca delle sonorità di primissimo livello, oltre al talento di ogni singolo musicista. I brani proposti, estrapolati dal loro lavoro in studio, si snodano in maniera coinvolgente e assolutamente personale, richiamando un’infinità di influenze, tutte perfettamente convogliate nella loro personale proposta musicale, tra cui, senza ombra di dubbio, spicca lo zampino degli headliner stessi della serata. A ben vedere, Mario Lalli in persona, leader, voce e chitarra dei Fatso Jetson, ha partecipato ad una traccia del disco, rafforzando il legame tra i Male di Grace e i loro mentori.
BONES & COMFORT Dopo una performance d’apertura di grande levatura come la loro, è tempo dei Bones & Comfort, esplosivo terzetto attivo dal 2006 e che ho già avuto modo di conoscere ed apprezzare. I tre mostrano, fin dalle prime battute, la loro pasta, fatta di un'essenziale, viscerale passione per un rock a cavallo tra il southern e lo stoner, sfoderando i massicci brani che fanno parte di Mothersheep, disco pubblicato nel 2012 dalla Go Down Records, e che vengono proposti dal vivo in chiave decisamente più heavy, tra suggestioni che rimandano a Captain Beefheart, Cream, ma anche Blue Oyster Cult e Hawkwind, e stritolano il blues incendiandolo con i riffs acidi di ed una sezione ritmica di tutto rispetto, composta dall’ex King Bomb Alberto Trentanni (basso) e dal batterista Luca Romano, specialmente in pezzi poderosi come Tex Mex, che fanno smuovere ogni vena e che vi risuonano nella testa.
FATSO JETSON Quando salgono sul palco i Fatso Jetson l’elettricità presente nell’aria del Lo Fi è perfettamente palpabile: il pubblico li chiama a gran voce, complice non solo la passione per il sound proposto dalla band, ma anche impressionati dalla disponibilità con cui Mario Lalli, a ragione considerato uno dei fondatori della Desert Scene, si è concesso alla gente prima del concerto. La classe è questa, sopra e fuori dal palco, e i Fatso Jetson, ce l’hanno da vendere: non appena attaccano con i primi pezzi , il loro desert rock esplode in maniera fragorosa e colpisce tutti in pieno stomaco, costringendo i corpi a muoversi e le teste a oscillare. La scaletta alterna brani provenienti dai lavori in studio della band, dal primo Stinky Little Gods del 1995 fino a Cruel&Delicious del 2002, senza dimenticare di riproporre in chiave live Flames for all e Power of Three, regalando emozioni, talento e molto, genuino sudore. La voce di Mario Lalli, così profonda, ed il suo personalissimo vibrato, creano interi mondi che sfilano davanti agli occhi e che ristagnano nelle orecchie, supportati dai magici riffs prodotti dalla sua Telecaster e dal Les Paul di suo figlio Dino Lalli, dal basso distorto di Larry Lalli e dalla batteria ECCEZIONALE (scusate il maiuscolo, ma ci voleva!) di Tony Tornay, una vera macchina. L’impatto sonoro, suddiviso tra progressioni, mid tempo e stop and go eseguiti in maniera eccellente, quasi a superare la perfezione, arriva al pubblico in maniera totale e direi quasi simbiotica, impreziosito dall’inserimento di molti brani strumentali, come Graffiti in space, grandemente apprezzati dai presenti. Una band come i Fatso Jetson la si andrebbe a vedere tutte le sere, capace com’è, con il proprio talento e la sua personalissima magia, a farti dimenticare la merda di tutti i giorni.
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