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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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CALABRIAN METAL INFERNO - 7.0 - Hemingway Club, Catanzaro Lido (CZ), 28/12/12
01/01/2013 (3911 letture)
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UN PIACEVOLE INFERNO Settima edizione del Calabrian Metal Inferno, manifestazione che si tiene ogni anno a Catanzaro Lido e prima alla quale riesco a partecipare. Partenza da Messina intorno alle 17,30 e viaggio che sembra procedere senza intoppi (tranne l'uscita dell'autostrada classicamente mancata) quando una sgradita notizia ci coglie via telefono: a causa di due distinti problemi personali che hanno colto ambedue i chitarristi, gli Stige non possono più suonare. Peccato, sarà per la prossima volta. Da notare comunque, che il loro batterista ha ritenuto opportuno affrontare lo stesso il viaggio e presentarsi alla manifestazione come gesto di serietà e per sostenere comunque l'organizzazione, manifestando in tal modo un vero spirito underground.
BAD TRIP Tocca ai catanzaresi Bad Trip ed al loro street metal-core aprire la serata. Davanti ad un pubblico già discretamente numeroso, i tre hanno proposto una setlist che alternava loro pezzi ad alcune cover. Tre, se non ricordo male, tra cui una appartenente ai 99 Posse. Sul palco i ragazzi hanno mostrato una certa convinzione, ma anche una eccessiva staticità in rapporto al genere suonato. Continuo poi a non apprezzare l'uso delle cover inserite a bella posta per dare al pubblico qualcosa che già conosce, denotando una non completa sicurezza di sé, tranne che il gruppo non abbia un numero sufficiente di pezzi propri in repertorio. Band acerba comunque, che va rivista in un'altra occasione.
MINUS TREE Si prosegue con i pugliesi Minus Tree, band punk/hc (nel senso moderno del termine), anche questa molto giovane e con ampi margini di miglioramento, che però ha offerto una prova molto dinamica e muscolare, lasciando almeno che la musica comunicasse anche fisicamente quel senso liberatorio che dovrebbe connotarla. Il genere non concede molti margini per l'inserimento di spunti originali, ma la formula adottata, con l'uso di molti momenti atmosferici alternati a sfuriate violentissime, per quanto troppo abusata tiene almeno alta la soglia dell'attenzione. Tra questo e la grinta mostrata sul palco i baresi hanno abbastanza convinto, pur non proponendo un songwriting particolarmente vario o di qualità.
BRETUS Cambio completo di sonorità con i Bretus, autori di un doom metal con profonde influenze sludge, che ha colpito molto il sottoscritto. Non avevo ancora avuto modo di ascoltarli, anche se Metallized se ne era già occupato in precedenza all'atto delle recensione del loro In Onirica, e devo dire di essermi perso qualcosa. Ascoltati dal vivo i Bretus hanno mostrato un sound corposissimo e malefico concretizzatosi in un lotto di pezzi ben costruiti e arricchiti da parecchie sfumature psych. Un'altra cosa che mi ha sorpreso in positivo è stata la prova vocale di Zagarus/Marko Veraldi, del quale non sospettavo le capacità interpretative in clean. Una prova acida, avvolgente e decisamente positiva da parte di una band da tenere d'occhio.
SETLIST BRETUS 1. Insomnia 2. The Dawn Bleeds 3. Down In The Hollow 4. Forest of Pain 5. Escape
BUNKER 66 Detto dell'abbandono forzato degli Stige, il palco viene occupato dai Bunker 66, freschi di pubblicazione di Infernö Interceptörs, ed è immediato pogo senza freni. Il thrash ignorantissimo del terzetto, unito alla loro attitudine genuina e "cazzona" e alla palese voglia di divertire e divertirsi, ha colto nel segno fin dalle prime note, con il pubblico trascinato in una spassosa orgia di musica e spallate, con dentro anche alcune ragazze. Una raffica di metal grezzo, putrido e maledettamente efficace, di quello che alla fine ti lascia appagato, dolorante e contento di essere venuto. I momenti migliori -leggi: più trascinanti- si sono vissuti a cavallo delle esecuzioni di Walpurgisnacht ed Overnight Sacrifice prima, e tra Chubby Love (vero inno alle ragazze "carnose") e Metal Redentor, fino al delirante finale con Outbreak of Evil. Che altro chiedere loro? Terapeutici.
SETLIST BUNKER 66 1. The Escape 2. Blasphemous Ignorance 3. Walpurgisnacht 4. Overnight Sacrifice 5. A Can Of Zyklon, Please 6. T.'N'T. 7. Storm Of The Usurper 8. Still They Lurk 9. Chubby Love 10. Metal Redentor 11. Institor 12. Outbreak of Evil
DOOMRAISER Siamo agli headliners. Da Roma la lenta ed oscura mano dei Doomraiser si stende sull'umida costa calabra. Anche in questo caso, pur avendone letto molto, conoscevo poco la band e come mio costume ho evitato accuratamente di approfondire, in modo da poter valutare il loro impatto live in maniera quasi completamente indipendente da condizionamenti. Pur essendosi presentati all'Hemingway in formazione rimaneggiata, con Giulio (Cielo Drive) a sostituire per una volta Drugo, i Doomraiser si sono disimpegati molto efficacemente. Se consideriamo che i pezzi sono stati imparati dal chitarrista provvisorio in un paio di giorni e che l'amalgama per forza di cose non poteva essere perfetto, i Doomraiser sono stati autori di una prova molto positiva durante la quale hanno suonato otto pezzi, tutti in grado di stabilire un ottimo legame col pubblico, con Mountains of Madness, Phoenix e Rotten River a fare la parte del leone. Il centro della scena è occupato -in tutti i sensi- da "Cynar" Rossi e dal suo Moog Prodigy, un synth vintage di fine anni 70/inizio 80 col quale ha aggiunto i consueti effetti da trip allucinato, e soprattutto dal bassista BJ Caminiti, a mio avviso vero punto focale del gruppo in sede live, almeno per quanto visto durante la serata di cui parliamo. Unica pecca del loro set -ma non è certo colpa loro- una parte di pubblico non perfettamente dentro al mood del doom che non ha potuto/saputo godere appieno della proposta, con l'encore The Age of Christ che ha visto circa metà del pubblico a seguire, anche a causa dell'ora tarda, ma questo attiene ai gusti personali e ha comunque riguardato una minoranza dei presenti. Serata che termina con grande soddisfazione di tutti e con la certezza di aver visto un'altra buona band dal vivo.
SETLIST DOOMRAISER 1. Mountains of Madness 2. The Raven 3. Phoenix 4. Mountains of Madness 5. Another Black Day Under the Dead Sun 6. Like a Ghost 7. Rotten River
----Encore----
8. The Age of Christ
UNA SERATA DECISAMENTE POSITIVA Gran bella serata dunque, ben organizzata, in un locale abbastanza accogliente, grande il giusto per questo tipo di manifestazione e isolato quanto basta per non creare problemi a terzi, con un sound decisamente buono in rapporto alla dimensione dell'evento e soprattutto completata da una partecipazione di pubblico che definirei buona, dato che ad occhio e croce i presenti paganti si attestavano attorno alle 300 unità più i gruppi e i loro entourage. Tanto divertimento, tante persone conosciute riabbracciate con piacere ed altre conosciute adesso da abbracciare alla prossima occasione, buona musica con la scoperta di un paio di band da seguire, e un viaggio che mi ha riportato a casa intorno alle 7.00 del mattino seguente. Non è forse questa l'essenza di notti come queste?
Foto di Carmelo Currò
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@Raven: lunga vita alle manifestazioni miste! Uno scopre generi e gruppi che mai avrebbe immaginato di apprezzare... O almeno nel mio caso, spesso, è stato così!  |
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tra l'altro l'evento dimostra come non sia un eresia organizzare manifestazioni miste, anzi. |
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sarei venuto solo per il titolo dell'evento!! troppo metal!!! |
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tranquillo Jek, queste non ammazzano, tengono vivi pensa che eravamo in 5- Tre di ME, poi un altro ragazzo di CT, quindi un'altra ora di strada e una ragazza di EN, altre due ore . Tutta vita  |
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Bel report, effettivamente un metal raduno calabro fa morale per il movimento. Bravo Raven, ma occhio alle coronarie.... certe tirate alla nostra età  |
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In effetti il suono era insolitamente buono rispetto al tipo di manifestazione, cosa che meritava di essere segnalata. Bel posto CZ Lido, molto simile alla costa dove abito io. |
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...alla faccia di chi pensa che l'equazione esatta sia solo e per forza METAL = MILANO... piccolo OT, io a catanzaro lido ci sono andato una vita al mare... posto spettacolare a mio avviso! consigliato a chi non conosce e vuole scoprire le bellezze che "la terra del peperoncino" ha da offrire... |
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Recensione che non fa una piega!!!Serata bellissima e coinvolgente e sopratutto signori cosa da nno sottovalutare SOUND CHIARISSIMO oramai cosa rara durante i festival metal...Il complimento và fatto a chi da anni si fà in 2 ad organizzare questi eventi ed è anche grazie a loro che il metal nella nostra terra continua a essere vivo!! |
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