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NECROPHOBIC + GUEST - Traffic Club, Roma, 02/05/2015
07/05/2015 (2091 letture)
In questo maggio che già strizza l'occhio all'estate, nonostante le indecisioni metereologiche, inauguriamo la stagione concertistica -che nei prossimi mesi sarà più che mai attiva, in quel della Capitale- con il live degli svedesi Necrophobic. La band, da sempre considerata un piccolo caposaldo del black/death scandinavo, ha, tuttavia, occupato principalmente un posto di nicchia all'interno dello scenario, rivestendo di recente un ruolo centrale nel chiacchiericcio metallico per le atroci vicissitudini personali di cui si è reso protagonista l'oramai ex-cantante Tobias Sidegård. Dopo l'accusa ed incarcerazione per violenza domestica ai danni della sua compagna e delle sue due bambine, il gruppo ha deciso di prendere le distanze da Tobias, che figurava fin dagli esordi in formazione come bassista, per poi ricoprire il ruolo di frontman dopo la dipartita di Anders Strokirk. E' con questo episodio che si è aperto, un paio di anni fa, un nuovo ciclo per i Necrophobic, gettando il gruppo in un momento di pausa in cui si era incerti su chi si sarebbe addossato il compito di colmare la perdita di un membro. Dopo alcuni mesi di ricerca, la scelta è ricaduta proprio su Anders Strokirk, che è stato chiamato, a distanza di oltre vent'anni da quella prima, indimenticabile esperienza con la band, a rivestire i panni di cantante del gruppo: inevitabilmente questo inaspettato, quanto auspicato, ritorno ha irrorato nei fans una buona dose di ottimismo, facendo riporre molta fiducia in uno dei fautori di quel bellissimo debutto che è The Nocturnal Silence.
Giungiamo quindi ad oggi, quando sono state annunciate le quattro tappe italiane in occasione del nuovo tour. Un'occasione importante per vedere all'opera gli svedesi e per testare se il periodo di cambiamento abbia effettivamente ridato linfa vitale ad un percorso che sembrava essere in pericoloso declino.

Arriviamo al Traffic Club con un umore un po' incerto, dovuto alle prime dichiarazioni che iniziano a trapelare in merito alla data che i Necrophobic hanno tenuto la sera precedente a Brescia: voci non proprio positive e che non fanno auspicare di certo per il meglio. Ma, senza affrettarci nello stilare un giudizio, ci apprestiamo ad ascoltare la prima band chiamata ad esibirsi: i Voltumna.

VOLTUMNA
Il gruppo è attivo dal 2009 e già annovera una manciata di concerti, tra cui alcune date con band del calibro di Inquisition, Taake e Carpathian Forest. Le influenze black metal sono sporcate da soluzioni di chitarra che fanno appello ad un death metal più moderno. Nonostante il gruppo sembri volersi orientare più verso il black metal almeno dal punto di vista performativo, presentandosi sul palco con tuniche nere, catene avvolte in cinta e facepainting, a conti fatti dal punto di vista musicale sono un ibrido che si pone nel mezzo. Le lyrics sono pesantemente marchiate dalla scelta di affrontare tematiche etrusche, rendondo il progetto interessante dal punto di vista contenutistico. I Voltumna si potrebbero inserire nella cerchia di band italiche come Stormlord o Hesperia, per l'attaccamento ai temi della terra natìa, nonostante i gruppi prima citati abbraccino la cultura più genericamente mediterranea gli uni ed italica gli altri, mentre i Voltumna, rispettosi della provenienza nord laziale, fanno appello esclusivamente alle leggende legate al misterioso popolo stanziatosi nell'Etruria e non presentano, musicalmente, inflessioni sinfoniche.
La loro esibizione ci rende partecipi di alcuni pezzi tratti dal loro ultimo lavoro, Disciplina Etrusca, uscito di recente in maniera indipendente e che rimarca ulteriormente le intenzioni del gruppo. Tuttavia, sono pochi quelli che sotto il palco sembrano coinvolti dalla loro proposta ed il pubblico si mostra ancora piuttosto tiepido, oltre che poco numeroso.

MUTANT SAFARI
I Voltumna, nell'eseguire il loro ultimo pezzo, ci salutano e cedono il palco ai Mutant Safari, che sono stati inseriti in scaletta dopo il forfait dei preannunciati Sudden Death.
Anche nel loro caso ci troviamo di fronte ad un ibrido, che però è prepotentemente volto verso il deathcore. Sia l'impostazione dei membri del gruppo sul palco, che molte delle scelte stilistiche al livello musicale, suggeriscono delle connessioni con band come All Shall Perish e Carnifex, spostando quindi l'asse delle influenze, che con i precedenti Voltumna ci aveva tenuti ben saldi alla nostra Penisola, su un approccio più "americano". Personalmente non sono una grande estimatrice del genere, per cui faccio fatica a seguire ed apprezzare anche i Mutant Safari, che comunque mi sono sembrati un po' fuori contesto e che avrebbero senza dubbio ricoperto un ruolo più coerente se inseriti al fianco di band più affini alla loro musica.

NECROPHOBIC
L'aria che si respira all'interno del Traffic non sembra essere carica come di solito siamo abituati a percepire, forse colpa dell'eterogeneità dei gruppi di apertura che comunque deviano dal sound degli headliner e che, quindi, non incontrano con molta facilità il gusto degli astanti, se non in alcune ovvie eccezioni.
Ci accingiamo, quindi, ad accogliere i Necrophobic con una media affluenza di pubblico, probabilmente a causa della vagonata di live da cui verremo letteralmente investiti a partire da questo mese - che inevitabilmente costringono a fare una cernita-,oltre che per la stretta prossimità del concerto della band hardcore punk dei Poison Idea, che proprio l'indomani sera si esibirà in questa stessa location. Dopo un buffo episodio in cui Anders Strokirk reclama un'asta per il microfono che sia consona alla sua altezza, tutto è pronto per l'inizio dell'esibizione.

L'entrata sul palco dei quattro svedesi è molto ben accolta e subito assaporiamo Splendour Nigri Solis, tratto dall'ultimo album uscito nel 2013, Womb of Lilithu. L'impatto non è proprio dei migliori e nello scorrere del live saranno pochi i momenti realmente coinvolgenti, come in occasione de La Santissima Muerte, anche se sotto il palco si contano alcuni affezionati alla band che mostrano più entusiasmo rispetto a quanto non accada dalle retrovie.
L'impatto visivo con i Necrophobic è piuttosto disomogeneo: sostanzialmente ci troviamo davanti al solo frontman Strokirk (che per i lineamenti molto delicati sembra essere rimasto intrappolato nel corpo di vent'anni fa) che tenta strenuamente un contatto emotivo con il parterre, mostrandosi convinto e carico per il suo ritorno sui palchi con la sua band d'origine. Il bassista Alex Friberg è granitico nella sua prorompenza (mi si passi il termine) cinghialesca, ma sostanzialmente sembra essere passivo nei confronti di ciò che gli sta accadendo attorno; mentre il chitarrista Fredrik Folkare sembra limitarsi all'esecuzione in maniera piuttosto apatica. Insomma, è indubbio il suo contributo negli Unleashed, ma con i Necrophobic sembra veramente essere fuori luogo, oltre che far sentire decisamente la mancanza di una seconda chitarra a riempire il suono. A conti fatti non sono riuscita a farmi trasportare totalmente dalla loro performance e nemmeno il tentativo di Strokirk di creare una certa empatia e di sintonizzarsi con il pubblico per fomentarlo è stato efficace, colpa probabilmente anche dell'esecuzione di pezzi con poco mordente. La scaletta poteva, infatti, a mio avviso, essere scelta con molta più accuratezza di quanto poi ci sia stato offerto, dato che la posta in palio, con il ritorno del primo cantante, si era notevolmente alzata. La prima parte del set viene salvata solo dall'esecuzione di Revelation 666, tratta dal buonissimo Death to All, che si afferma senza dubbio come la release più interessante tra quelle dell'ultima ondata. E da segnalare anche la bellissima Darkside, che viene ripescata dal secondo full length omonimo del 1997: non si tratta di fare un discorso da nostalgici, è che è palese quanto molti degli altri pezzi abbiano davvero poca grinta rispetto agli episodi passati.

Assentatisi per qualche attimo, giusto il tempo per riprendersi e far scorrere l'outro, ecco che il gruppo risale per concederci gli ultimi tre pezzi a chiusura della serata. Era, personalmente, il momento che più attendevo, perché ero certa che avrebbero fatto i due estratti dal già citato glorioso debutto The Nocturnal Silence, che ci ha fatto conoscere ed apprezzare la band per la sua abilità nel creare una perfetta coniugazione tra l'epicità del black metal e l'incisività del death metal svedese. Ascoltiamo, infatti, Before The Dawn e la titletrack, che hanno un impatto emotivo sugli astanti davvero notevole, scatenando gli ultimi episodi di pogo in maniera molto più feroce di quanto non si fosse verificato fino ad allora.

Che dire in conclusione: i Necrophobic ci lasciano con un notevole amaro in bocca e confermano le, purtroppo, già chiacchierate pessime impressioni di quanti avevano avuto modo di vederli live già in altre occasioni. Ci sono state troppe cose a giocare a sfavore: a partire da una scaletta "sbagliata", che poteva senza dubbio contare pezzi con più incisività e magari ripescati dal passato -forti anche della freschezza e della rinnovata presenza di Anders Strokirk-, per poi essere ulteriormente penalizzati dalla pessima resa audio del locale che, a causa di volumi eccessivamente alti, ha creato una fastidiosa sensazione di "sirena" in sottofondo. Non convincono nemmeno in sé come band, attualmente, e l'unico che davvero sembra ancora crederci è il bravissimo singer, che mostra notevoli abilità dal punto di vista vocale, ma che viene ammortizzato dall'apatia trasmessa dai compagni, che al contrario sembrano procedere per inerzia.
Un'occasione sprecata. Peccato.

NECROPHOBIC SETLIST
1. Splendour Nigri Solis
2. Dreams Shall Flesh
3. Astaroth
4. The Crossing
5. La Santisima Muerte
6. Furfur
7. Into Armageddon
8. Darkside
9. Revelation 666

---- Encore ----
10. Blinded by Light, Enlightened by Darkness
11. Before the Dawn
12. The Nocturnal Silence



DeathToAll
Venerdì 8 Maggio 2015, 19.21.38
5
@CL "Ma che io sappia uno dei due gruppi paga molto profumatamente" dai però ogni volta la solita tiritera, almeno tira fuori il nome del gruppo che paga e argomenta
CL
Venerdì 8 Maggio 2015, 15.05.49
4
Se non è stato PTP è assurdo un bill del genere Ma che io sappia uno dei due gruppi paga molto profumatamente, quindi di riflesso penso che anche l'altro gruppo abbia pagato, ma non ci posso mettere la mano sul fuoco. Alla fine i gruppi che suonano di supporto alle grandi band sono sempre gli stessi. Vedi ad esempio chi ci sarà di spalla ai Dark Funeral al Faust. Sempre la stessa band che suona in tutti gli eventi dove c'è di mezzo un certo organizzatore.
Selenia
Venerdì 8 Maggio 2015, 13.05.58
3
@CL: da quello che so non hanno ancora rilasciato nulla. Non so se si possa parlare di PTP in questo caso, onestamente non credo, però sicuramente la scelta delle band era molto disomogenea e non ha giovato alla serata. Al di là di come poi si sia svolto il concerto dei Necrophobic (abbastanza mediocre) molti hanno desistito dal venire proprio in virtù della serata nel suo complesso.
CL
Venerdì 8 Maggio 2015, 11.28.17
2
Questo succede con il Pay To Play, cioè che di fianco ai gruppi principali, puoi trovare band che non centrano un cazzo con gli Headliner, poi , chiedo venia se sbaglio, i Mutant Safari hanno mai rilasciato qualcosa?
quel mona che sbatte la porta
Giovedì 7 Maggio 2015, 11.38.31
1
io li ho visti a firenze: allora onestamente anche io mi aspettavo più pezzi da the nocturnal silence, visto il ritorno del cantante di quell'album, tuttavia almeno da noi hanno fattto una grande esibizione! Inoltre io e molti dei (pochi ahimè) presenti ci siamo buttati via dal ridere per colpa delle facce del cantante! XD bravissimo e carismatico, ma faceva delle facce assurde (compresa una specie di bocca a culo di gallina stile "mi faccio un selfie")! Poi adesso sembra un incrocio tra tom g.warrior e sebastian bach.
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