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WHITE SKULL - La volontà del forte
16/06/2017 (1183 letture)
Flight 666: Diamo il benvenuto, o per meglio dire il bentornato, su Metallized.it ai White Skull, monicker che ad oggi fa sempre un certo effetto pronunciare per via di una storia lunga e importante che si porta appresso. Innanzitutto, come state?
Tony: Noi stiamo molto bene grazie, è sempre un piacere scambiare due chiacchiere con voi e grazie per questa introduzione.

Flight 666: Volete parlarci del nuovo album Will of the Strong? A cosa si riferisce nello specifico il titolo che avete scelto e quali sono le tematiche affrontate?
Tony: Will of the Strong vuole sottolineare l’integrità ed il coraggio dei guerrieri, tradotto significa “la volontà del forte”. Allo stesso tempo rispecchia la volontà della band a continuare a creare metal in Italia ed a combattere contro tutto e tutti per diffonderlo nel mondo. L’album, come tutti i nostri album eccetto il primo e il secondo, è un album a tema. Questa volta tutto gira intorno a personaggi femminili che sono diventati degli eroi -eroine in questo caso- per la loro patria e per il mondo. Sette brani parlano specificatamente di questi personaggi, tre sono dedicati alla saga vichinga riallacciandosi a Tales from the North ed infine un brano da solo, Sacrifice, è un omaggio a tutti quelli che non si sono mai piegati ed hanno accettato le sfide fino a perdere la vita, ma non il proprio onore. Credo sarà un piacere per l’ascoltatore leggersi i testi.

Flight 666: Will of the Strong è il decimo capitolo della vostra storia, si tratta di un traguardo importante che si porta dietro un significato particolare per voi oppure è un passo come gli altri?
Tony: Sono ambedue le cose, traducibile in un passo importante per la band. Credo che il valore aggiunto sia più per noi che per i nostri fans.

Flight 666: Questo è un album dal notevole peso specifico: circa un’ora di musica per dodici brani totali, senza un momento di pausa e costantemente “ad alta tensione”. Era questa l’idea iniziale o durante il processo di composizione avete fatto dei cambiamenti?
Tony: No, non era l’idea iniziale. L’idea iniziale era dieci brani senza intro all’inizio, giusto per fare 10/10: decimo album/dieci pezzi e... dalla durata di dieci minuti in tutto (ah ah ah), invece alla fine abbiamo deciso di aggiungere Sacrifice ed Endless Rage (l’intro). Sinceramente non abbiamo pensato all’aspetto “alta tensione”, è venuto così.

Flight 666: Come si è evoluto il sound della band dagli albori ad oggi?
Tony: Sicuramente è più curato e meno lasciato al caso, senza mancare però di spontaneità. Quando scriviamo, siamo noi stessi e cerchiamo di metterci tutta l’anima e noi stessi all’interno delle canzoni.

Flight 666: Questo è il quarto album che pubblicate per conto della nostrana Dragonheart Records. Come vi trovate a lavorare con loro? Il vostro contratto quanti dischi prevede in tutto?
Tony: Con loro ci troviamo benissimo, riceviamo il massimo supporto possibile nonostante i tempi magri che corrono al giorno d’oggi. Il contratto prevedeva due dischi più un’opzione. Questo è il quarto, vuol dire che va bene, no?

Flight 666: Dal 2010, ovvero dal ritorno di Federica De Boni, non ci sono stati molti altri grandi cambiamenti. Ritenete di aver finalmente ritrovato un’unità di intenti? Com’è la vita all’interno del gruppo e attorno ad esso?
Tony: Qualcosa è cambiato nella line-up, abbiamo aggiunto Alexandros Muscio, il tastierista, ora sesto teschio. Tra di noi c’è una bella sintonia e una bella energia e diciamo di essere molto uniti ora, si viaggia tutti nella stessa direzione. La vita all’interno della band è serena, si lavora seriamente, si ride e si scherza sempre; attorno alla band fortunatamente abbiamo un sacco di persone che ci vogliono bene e ci supportano nel migliore dei modi.

Flight 666: Ho avuto modo di ascoltare l’album parecchie volte prima di redigere le domande da rivolgervi, ma se c’è una cosa che non sono riuscito a fare è stata trovare una canzone su tutte da poter ergere a nuova “hit” del gruppo. Questo non è da intendersi in senso negativo, ma anzi dovrebbe far capire quanto il vostro album risulti compatto e uniforme e sia capace di restare in testa dall’inizio alla fine senza troppi dislivelli tra una canzone e l’altra. Siete d’accordo con questa mia analisi?
Tony: Sì e no. No perché io, ad esempio, come del resto ogni membro della band, ho le mie canzoni preferite per un motivo o un altro. Sì perché credo sia la prima volta dal 1995 (I Won’t Burn Alone) ad adesso che esco dallo studio di registrazione completamente soddisfatto, di questo album non cambierei niente!

Flight 666: A fronte di quanto appena detto, qual è il pezzo che più sta a cuore ad ognuno di voi?
Tony: Io sono legato a tutte allo stesso modo, strano ma non trovo la mia preferita, lo sono tutte.
Danilo: Io Sacrifice. Per me ha tutto: dolcezza, tristezza, rabbia e malinconia. Un sacco di stati d’animo.
Alex: Lady of Hope.
Alexandros: I Am Your Queen. L’ho adorata sin da quando sentii la prima bozza che avevano già scritto e praticamente è stata la chiave di volta per ispirarmi a tutte le orchestrazioni.
Jo: Lady of Hope. Ho moltissimi amici argentini a Trento e so per certo che siamo riusciti ad incarnare il loro pensiero nel brano, sono molto nazionalisti loro! Penso a loro quando lo ascolto e lo suono.
Federica: Non riesco proprio a dire qual è la mia preferita, son come dei figli, non esiste il figlio preferito.

Flight 666: Com’è cambiata dal vostro punto di vista la scena musicale -in ambito heavy metal, ma non solo- negli ultimi anni?
Tony: È cambiata che è cambiato tutto. Internet credo sia il responsabile maggiore di tutto il cambiamento. Mi piaceva l’idea di attendere in negozio l’uscita di un album, mi piaceva comprare le riviste specializzate, leggerle per tutto il mese e attendere il mese successivo per sapere cosa sarebbe successo, mi piaceva leggere la lista dei concerti del mese. Ora anche la musica va di corsa, tutto in real time, un bene, un male, ma soprattutto un male perché non si vendono più le copie che si vendevano una volta.

Flight 666: Nella vostra carriera avete preso parte a diversi tour e condiviso il palco con grandi artisti. C’è un nome su tutti che ancora oggi ricordate con maggior piacere? Magari qualche grande gruppo di cui all’inizio eravate semplici fan e che mai pensavate di vedere al vostro fianco.
Tony: Per me tutte e sono molte, ma se devo dire un nome allora i Saxon.
Danilo: Per me Helloween e Blind Guardian.
Alex: Per me Def Leppard, Gamma Ray e Blind Guardian.
Alexandros: Per me Blind Guardian e Angra.
Federica: Per me Overkill e John Oliva’s Pain.
Jo: Per me Helloween, Avantasia e Mayhem.

Flight 666: C’è invece secondo voi qualche giovane band sorta in tempi recenti su cui gli appassionati di musica heavy possono riporre ben più di qualche speranza per gli anni a venire?
Tony: Sì, gli Spinal Tap, ahahah! Onestamente non ho visto nessuno che potrebbe prendere il posto dei vecchi big del momento, non c’è una band nelle nuove generazioni che smuove le folle come le smuovono i grossi nomi che ancora girano.

Flight 666: Quali sono i vostri progetti futuri successivamente alla pubblicazione del nuovo album?
Tony: Suoneremo a dei festival quest’estate, il Wings of BEA e all’Agglutination e forse qualcos’altro. Poi da settembre inizieremo a suonare un po’ ovunque, Italia ed estero.

Flight 666: Bene, l’intervista è terminata. Vi ringrazio per il tempo che ci avete dedicato e vi auguro di avere grandi riscontri per il vostro nuovo lavoro, sia in termini di vendite che di critica. Se volete aggiungere qualcosa vi lascio la parola. A presto!
Tony: Un grazie a voi e a tutti i lettori, che spero di incontrare numerosi nelle prossime date!!! In alto gli scudi!!!



Le Marquis de Fremont
Venerdì 16 Giugno 2017, 14.03.05
1
Well, queste interviste, come quelle ai calciatori o allenatori, sono sempre di prammatica e le risposte sono scontate ancora prima di leggerle. In ogni caso, la copertina è decisamente migliore di quella bruttina di Under This Flag. Spero che la qualità dei pezzi sia all'altezza di quel grande album. Au revoir.
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