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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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White Skull - Forever Fight
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( 4282 letture )
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Atteso rientro sulla scena metallica da parte dei White Skull, uno degli storici monikers tanto cari alle orde di defenders che costituiscono ancora una massiccia presenza tra le fila del pubblico Heavy con il nuovo Forever Fight, disco che, pur presentando un filo conduttore unico, non è da considerarsi un concept come taluni hanno scritto. Molte cose sono cambiate rispetto all’ultimo The ring of the Ancient - un lavoro accolto in maniera disomogenea da pubblico ed addetti ai lavori – per ciò che attiene alla line-up: innanzi tutto si deve registrare l’avvicendamento dietro al microfono tra Gus Gabarrò ed Elisa “Over” De Palma, ritornando con ciò al cantato femminile che fu già trademark per la band, ma importantissima per le sue ripercussioni sul sound è l’entrata in qualità di tastierista fisso di Alessio Lucatti. Oltre a ciò Jo Raddi prende il posto di Steve Balocco al basso.
Dal punto di vista strettamente musicale le novità più importanti riguardano certamente la nuova singer e la presenza massiccia delle tastiere, partiamo dalla prima: mi asterrò qui – come per altro anche durante l’intervista ad Elisa che leggerete all’inizio di Maggio – dal fare confronti tra lei e chi l’ha preceduta, sia per ciò che riguarda Gabarrò, (senza senso il confronto voce maschile/femminile), sia per ciò che attiene a Federica De Boni, (timbro diversissimo, musica che si è evoluta, e, non ultima, la poca eleganza della cosa), per concentrarmi sulla sua prova scevro da condizionamenti esterni. Elisa viene dal Thrash, è una defender dura e pura e la cosa viene fuori con chiarezza durante tutto l’ascolto di Forever Fight. Linee vocali semplici ed aggressive, crude ed assolutamente prive di fronzoli, ma sempre “nel pezzo”, pulite quando serve ed in grado di assecondare le linee melodiche, in altre parole: promossa. Veniamo alle tastiere: sono certo che la gran parte dei fans dei White Skull ha appreso con preoccupazione dell’innesto di Lucatti temendo che la cosa possa snaturare il sound del gruppo per virare verso un power più easy e meno aggressivo; bene: pericolo scampato. Non solo l’uso delle keys non va a detrimento dell’impatto, ma anzi conferisce – per una precisa scelta produttiva – un taglio Epic bene in linea con la spirito dell’album, insomma: seconda promozione, niente tastierine della Mattel, ma vere e (quasi sempre) aggressive Keys col valore aggiunto di interventi pianistici quando l’atmosfera si fa più intimista.
Per andare all’album vero e proprio in un primo momento mi aveva abbastanza deluso, (anche a causa di un errato settaggio delle impostazioni del mio stereo, reduce dall’analisi del nuovo Ensoph), poi, dopo una lunga serie di ascolti in crescendo che mi ha portato ad apprezzare maggiormente la produzione di Tony “Mad” Fontò - personalmente avrei spinto ancora di più sulla presenza della doppia cassa, ma è un mio gusto personale e Mantiero non si risparmia di certo – volta a conferire equilibrio al sound, sono giunto alla conclusione che si tratta di un ottimo lavoro. La qualità migliore di Forever Fight è probabilmente quella di fondere linee melodiche tutto sommato semplici e fieramente post-ottantiane – con tutto il corredo di soli semi-shred sempre di gusto di Danilo Bar, ritmiche “a mitraglia” e qualche coro di maniera - a chorus che quasi sempre risultano vincenti, stampandosi a fuoco in testa fin dall’ascolto di Escape.E’ comunque veramente difficile non trovarsi a cantare quasi da subito i ritornelli di Feel my rage, Spy, A mother’s Revenge, e Visions, tanto per citare gli esempi più eclatanti in tal senso, ma i defenders potranno andare in sollucchero ascoltando la title-track – un duetto con Udo sarebbe stato micidiale – e si troveranno a rivendicare fieramente il loro essere true sulle note di Heavy Metal Axes, metal puro con pregi e difetti. A chiudere il lavoro Beer, Cheers, un pezzo assolutamente atipico che con l’aggiunta di cornamuse e fiati poteva stare sull’ultimo Folkstone, (!), la cui presenza come Bonus Track sarà oggetto di una domanda durante l’intervista con Elisa. Sembra essere totalmente fuori contesto, ma la sua atmosfera da festa post battaglia ha in realtà il suo senso, e poi chiude l’album con grande allegria.
In conclusione un lavoro sicuramente molto positivo che costituisce uno step evolutivo importante nella storia dei White Skull con l’incognita voce-tastiere che non è più tale e che, mente scrivo, continua a girare di sottofondo nel mio lettore. Cheers!! (ma più ancora: Beer).
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17
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"Heavy Metal Axes" ha un video davvero ridicolo se non infantile! il solito album stereotipato ed anche la nuova cantante è mediocre per nulla convincente se non in alcuni frangenti di alcuni brani! voto: 50 per questo disco. Mentre conservo bei ricordi di "tales from the north" & "public glory, secret agony" che ascolto tutt'ora e che rimangono i migliori album a livello qualitativo di questa band e con dietro al microfono una cantante "vera" con le palle!!! con voce rude ma duttile ed una presenza scenica sul palco "tosta" da maschiaccia! chi ha avuto la fortuna di vederli a suo tempo sa cosa intendo... |
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15
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Sì certo, ma io comunque arrivo dall HM classico, e ancora lo ascolto. Non so, ripeto che magari io lo avrei valutato intorno al 70, ma comunque non cambia molto la sostanza, stiamo parlando di un buon prodotto, fatto da gente che sa il fatto suo e oltretutto che lo fa con passione visibile. Quindi per me promossi in ogni caso...Ascolterò per intero l'album cmq e solo allora potrò dire cose più compiute! |
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So che le tue inclinazioni musicali sono più estreme e le differenza di valutazione ci sta. Le tastiere vanno ascoltate molto, generalmente non le apprezzo per nulla in questa realtà, ma qui funzionano. |
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Ho ascoltato le tracce sullo space solo, ma non sono malaccio. Un lavoro che magari non avreii valutato con un 77/100, ma con una decina di punti in meno, quindi sempre quasi buono. PS: Non ci fosserro state le tastiere per me era meglio... |
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12
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Ragazzi...scusate se a volte chiedo di ascoltare un pò di originalità anche dai gruppi di Classic Metal.Ormai suonare Classic significa solo proporre riff DO-RE-MI o MI-RE-DO, su cui impiantare sempre i soliti ritornelli epici presi ai Grave Digger...E dai, sarà anche ben suonato ma è di una prevedibilità sconcertante. Ecco perchè secondo me è mediocre... |
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11
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Appunto. E' ottimamente realizzato rispetto al pubblico cui si rivolge. |
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10
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Non è assolutamente mediocre, è suonato bene e le canzoni sono di maniera ma ben fatte. Che poi l'originalità stia a zero, è un altro discorso, ma comunque sono ben altre le band da criticare, dai... |
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9
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Chiaramente può piacere o meno, ma mediocre mi sembra eccessivo cmq. |
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8
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Ma stiamo commentando lo stesso album?Se questo e' un disco mediocre non so proprio cosa volete da una band heavy metal... |
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7
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Anche io sono un defender e sono fiero di esserlo, ma qui non è una questione di sentirsi vicini ad un determinato genere rispetto che ad un altro. Obiettivamente questo è un disco mediocre che nulla toglie e nulla aggiunge ad un panorama sempre più affollato. Se mi va di ascoltare classic Italiano fatto bene ascolto altro...Ormai I White Skull hanno solo il nome e nulla più. |
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Originale non è e non vuole essere, funziona. e bene. (sono un defender anch'io ) |
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Più che la solita solfa, qui è una fiera di idee riciclate. |
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Vero  |
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Che animi anti-defender  |
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anche a me, sembra sempre la stessa solfa... |
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1
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non mi è piaciuto per nulla..peccato |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. We Are Coming 2. Escape 3. Fell My Rage 4. Spy 5. Attle And Bleda 6. Forever Fight 7. Boudicca's Speech 8. A Mother's Revenge 9. Heavy Metal Axes 10. Etzel 11. Visions 12. Beer, Cheers (BT)
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Line Up
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Tony "Mad" Fontò - Guitars Alex Mantiero - Drums Elisa "Over" De Palma - Vocals Danilo Bar - Guitars Jo Raddi - Bass Alessio Lucatti - Keyboards
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