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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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TEMPERANCE + SINHERESY + STARSICK SYSTEM - Astro Club, Fontanafredda (PN), 24/01/2020
28/01/2020 (1833 letture)
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I Temperance sono ormai da diverso tempo una delle realtà italiane, tra le più giovani, che hanno già dato modo di dimostrare con i fatti di avere le carte in regola per potersi affermare nel panorama internazionale. A prova di ciò, l’accordo con Napalm Records per la pubblicazione del loro ultimo lavoro, Viridian. Il disco è uscito da pochissimi giorni e, per tale occasione, sono stati organizzati due release party, il primo al noto Legend Club di Milano giovedì 23 gennaio, mentre il secondo al meno conosciuto Astro Club di Fontanafredda, nella provincia di Pordenone, venerdì 24 gennaio. Colgo quindi l’occasione per poter assistere alla seconda data, quella nella provincia friulana. Giungo alla location molto facilmente, arrivando dalla mia cara Trieste. Gli orari delle esibizioni erano previsti a partire dalle 21:30, per cui ho potuto raggiungere il locale in tempo, in modo da non perdermi nessuno degli artisti presenti allo show. All’arrivo mi trovo in mezzo ad una stima di settanta-ottanta persone tra il pubblico (a metà serata ci saranno circa un centinaio abbondante di persone, fino alla fine), in tempo per l’intro della prima band che avrà il compito di aprire le danze per la serata: gli Starsick System.
STARSICK SYSTEM Conoscevo la band di fama da diversi anni ma non avevo mai avuto prima l’occasione di vederli dal vivo: devo dire che sono stati più che una piacevole sorpresa! L’impatto, fin dai primi pezzi, è stato notevole, una professionalità da parte del quartetto dedito ad un rock che, a livello in influenze, mi ha riportato molto alla mente gli Alter Bridge. La scaletta è combinata tra brani pescati equamente dalle ultime pubblicazioni della band Daydreamin’, Lies, Hopes & Other Stories e l’EP Half. Valide le prove dei musicisti, ma una menzione la faccio al cantante Marco Sandron per la sua prova vocale, ma in particolar modo per gli sforzi compiuti, in quanto purtroppo ha riscontrato notevoli difficoltà dovute a qualche problema alla gola. Mi ha colpito molto il coinvolgimento da parte degli spettatori e il loro supporto nei confronti del frontman, soprattutto dopo che lo stesso ha condiviso i problemi evidenti che riportava sul palco: “Ci restano due brani in scaletta, la mia voce mi sta dando problemi… ma io non lascio questo palco. Per cui vi chiedo, se conoscete i pezzi, cantateli insieme a noi. Se non li conoscete, non importa, fate finta di conoscerli e cantiamo assieme!”. Applausi d’obbligo da parte di tutti i presenti per gli sforzi compiuti a conclusione della setlist di circa mezz’ora. Bravi ragazzi! Confido in altre future occasioni di rivederli dal vivo in piena forma.
SETLIST STARSICK SYSTEM 1. Pull the Trigger 2. Back in Time 3. Sinner 4. Half Awake 5. I Am the Hurricane 6. Believe
SINHERESY Dopo un rapido cambio palco è il turno dei triestini Sinheresy, special guest presenti in entrambe le date italiane citate all’inizio. Premessa doverosa: non è facile per il sottoscritto descrivere oggettivamente il loro show, in quanto sono stato un membro della band fino al 2017. Nonostante ciò, si può dire che sia stato anche stimolante ed emozionate, da certi punti di vista, ritrovarmi dall’altra parte del palco e cogliere l’opportunità di parlare di loro in questo articolo. La formazione prende subito il volo con la doppietta What Makes us Human e Zero One, catturando da subito l’attenzione dei presenti e la loro partecipazione. Il coinvolgimento rimarrà una costante fino al termine della scaletta. La maggior parte della loro setlist è composta da brani estratti dal loro ultimo album Out of Connection uscito per Scarlet Records lo scorso 24 luglio. C’è un buon equilibrio nel set proposto: si varia tra brani d’impatto come Blood Like Water e Break the Surface e canzoni più catchy come Paint the World ed Immortals, passando per altre dal maggior mordente sul pubblico come My Only Faith e la stessa Out of Connection. Su questo bisogna dare merito alle prestazioni dei due cantanti Stefano e Cecilia, soprattutto per il clima instaurato con i presenti, che non si sono tirati indietro cadendo nella facile tentazione della birra al banco in attesa dell’headliner (come spesso si vede accadere ai concerti nel nostro Paese). Se a questo vogliamo aggiungere l’ottimo lavoro da parte del chitarrista Lorenzo e la solida sezione ritmica composta da Davide e Gabriele, rispettivamente bassista e batterista, possiamo capire le ragioni per cui i Temperance abbiano scelto i triestini per accompagnarli in queste date. Alla prossima!
SETLIST SINHERESY 1. What Makes us Human 2. Zero One 3. My Only Faith 4. Paint the World 5. Blood Like Water 6. Fact, Words, Sand, Stone 7. Immortals 8. Star Dome 9. Out of Connection 10. Break the Surface 11. Domino
TEMPERANCE Dopo una pausa prolungata rispetto al precedente cambio palco, fanno il loro ingresso i protagonisti della serata, i Temperance. Al termine dell’intro vediamo il trio di musicisti composto da Marco Pastorino, Luca Negro e Alfonso Mocerino (chitarrista, bassista e batterista) ingranare la quinta con le prime note del singolo Mission Impossible, fino all’apparizione del dinamico duo Michele Guaitoli ed Alessia Scolletti alle voci. Solo dopo la successiva We are Free ci sarà l’occasione da parte dei cantanti per le prime interazioni con il pubblico. I nostri non perdono troppo tempo e si riparte con il successivo singolo del nuovo album, My Demons Can’t Sleep, seguito a ruota da Save Me, brano del 2015 proveniente dall’album Limitless. Questa per me è stata la seconda volta che ho assistito ad un loro concerto con la nuova formazione, e devo dire che hanno fatto svanire ogni mio dubbio sulla suddivisione delle linee vocali tra i tre cantanti (Marco stesso è autore di svariate parti vocali, fin dagli esordi) per quanto riguarda i primi tre dischi con Chiara Tricarico: trovo ci sia una cura quasi maniacale nell’equilibrio delle voci, si può capire quanto ci tengano ad un’esecuzione che non solo sia all’altezza del lavoro effettuato in studio di registrazione, ma che sia capace di trasmettere nuove emozioni a chi incrocia le loro ugole armonizzate. Proseguendo nella scaletta, troviamo diversi brani noti tra cui Unspoken Words e The Last Hope in a World of Hopes. Successivamente arriva una sorpresa: l’esecuzione dell’unico loro brano in italiano Maschere, estratto da The Earth Embraces Us All. Vedendo diverse persone cantare i testi (anche) di questo brano, direi che la chicca è stata più che ben apprezzata dai presenti. Naturalmente vengono anche presentate per la prima volta diverse canzoni pescate dal nuovo album, due delle quali mi hanno colpito particolarmente per i ritornelli dall’impatto deciso, ovvero la titletrack Viridian e Start Another Round (ragazzi, ma soprattutto musicisti: le terzine vincono sempre, poco da discutere). Arriviamo verso la fine del set con Revolution, dopo la quale i nostri lasciano il palco. Acclamati da qualche iniziale coro timido del pubblico, i ragazzi ritornano sul palco per concludere con un ultimo pezzo che mancava all’appello, Of Jupiter and Moons, traccia significativa in quanto ha segnato l’esordio di Michele e Alessia dietro ai microfoni con questa band. Prima di chiudere definitivamente la serata, gli headliner desiderano coinvolgere i presenti un’ultima volta incitando a battere le mani a tempo insieme a loro, presentando così la loro ultima traccia del disco nuovo, Catch the Dream. Una chiusura particolarmente originale che mi ha ricordato moltissimo le sonorità di musical come The Greatest Showman, una sorpresa davvero inaspettata. Bravi Temperance!
SETLIST TEMPERANCE 1. Mission Impossible 2. We Are Free 3. My Demons Can’t Sleep 4. Save Me 5. Viridian 6. Unspoken Words 7. I Am the Fire 8. Maschere 9. Start Another Round 10. The Last Hope in a World of Hopes 11. Broken Promises 12. Side By Side 13. Nanook 14. The Cult of Mystery 15. Revolution ---ENCORE--- 16. Of Jupiter and Moons 17. Catch the Dream (Outro)
CONCLUSIONI Qualche considerazione finale: trovo sia giusto menzionare l’ottimo lavoro svolto dai tecnici dell’Astro Club, dal momento in cui tutte e tre le esibizioni sono state perfette in termini di suoni e di equilibri tra i volumi dei singoli musicisti: rare volte mi capita di potermi godere un concerto come questo, senza strumenti che si sovrappongono a vicenda in una tipica loudness war, purtroppo ancora ricorrente in diverse realtà italiane tra le venue. L’augurio mio è che gli organizzatori trovino future occasioni per ospitare nuovi eventi metal, in modo da dare agli ascoltatori della mia cara regione un nuovo spazio di ritrovo e di aggregazione, specie dopo le chiusure di locali storici negli ultimi anni, uno su tutti il Deposito, sempre a Pordenone. Inoltre, tornando a parlare dei protagonisti, questa data è stata ufficialmente la loro l’ultima dell’anno in Italia. Il che è paradossale, dal momento che tale dichiarazione viene riportata solitamente verso la fine dell’anno e non all’inizio del medesimo. È evidente che i loro occhi, come per numerose band italiane, siano rivolti principalmente ai Paesi esteri, i quali si sa che possono offrire maggiori opportunità di crescita professionale per progetti validi come il loro. In bocca al lupo per i prossimi appuntamenti (tra cui l’imminente tour europeo insieme a Tarja Turunen a marzo) e speriamo in un rientro anticipato nella nostra penisola prima del 2021.
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