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BOKASSA - Un gioco truccato
07/03/2024 (1179 letture)
I norvegesi Bokassa sono tornati con un quarto album sempre all'insegna del loro personalissimo miscuglio di punk rock, stoner e metal. Il leader Jørn Kaarstad ci spiega come sta andando, perché non ama il music business e perché la popolarità del gruppo non è esplosa dopo il loro tour con Metallica e Ghost.

Griso: Sicuramente non ve lo ricordate, ma vi ho intervistato nel 2017, all'epoca del vostro esordio Divide & Conquer. Pensavate allora che sareste arrivati dove siete oggi?
Jørn Kaarstad: Per me il music business è un gioco truccato, dove tutto si basa su conoscenze e denaro. Quindi non abbiamo mai avuto alcun sogno per quanto riguarda la nostra carriera. Il fatto che una band completamente sconosciuta proveniente dalla Norvegia sia finita a suonare negli stadi è una bellissima anomalia. E dimostra che per riuscire non bisogna necessariamente essere un'industria con un gruppo di leccapiedi intorno a sé, anche se di solito è ciò serve per avere successo. Almeno in Norvegia.

Griso: All Out of Dreams è uscito da qualche tempo. Qual è stata la risposta del pubblico? Siete soddisfatti finora?
Jørn Kaarstad: Ci sembra che il pubblico stia davvero apprezzando questo disco, in una misura che non abbiamo mai visto prima. La gente si lamenta sempre del fatto che ogni nostro album non è Divide & Conquer (red: disco d'esordio marcato da uno stile più aggressivo), quindi è bello sentire le lamentele fermarsi per una volta. Non che mi dia particolarmente fastidio, visto che comunque faccio musica soprattutto per me stesso. Ma è bello vedere la gente entusiasta!

Griso: Parlando di Divide & Conquer, mi sono in effetti sempre domandato perché avete cambiato stile in maniera così netta dopo quel disco.
Jørn Kaarstad: Perché trovo molto noioso e poco ambizioso fare sempre lo stesso album. Innumerevoli gruppi che conosco lo fanno e si tratta solo di versioni diverse della stessa canzone. Questo significa che al terzo disco, ad esempio, la musica non è più molto buona. Penso che abbiamo ancora un mix unico di punk, metal, rock e stoner. Ma quando lo stoner/doom è diventato di moda, me ne sono gradualmente allontanato. Mi sembrava che un gruppo di band avesse iniziato a fare quel tipo di musica solo per diventare popolare, come è successo con il post-hardcore qualche anno fa, e non potevo farne parte. Così abbiamo attenuato questa componente, anche se è ancora presente nella nostra musica. Bradford Death Squadron, contenuta nell'ultimo album, ne è un esempio, visto che si tratta di uno dei brani più stoner metal che abbiamo fatto negli ultimi anni!

Griso: Ho infatti l'impressione che All Out of Dreams sia più pesante, si potrebbe anche dire più arrabbiato, del precedente Molotov Rocktail. Siete d'accordo?
Jørn Kaarstad: I nostri dischi hanno sempre avuto molta rabbia al loro interno e All Out of Dreams mantiene questa tradizione. Quindi sì, penso che in questo album ci siano alcune parti più pesanti che non erano presenti in Molotov Rocktail. Come ho già detto, Bradford Death Squadron è una canzone stoner metal più tradizionale, ciò che non facevamo da qualche anno.



Griso: Mi aspettavo la quarta parte della saga di Immortal Space Pirate alla fine del nuovo album, come era stato il caso alla fine dei primi tre. Perché avete interrotto questa tradizione?
Jørn Kaarstad: Quando una cosa diventa una tradizione, inizia ad essere noiosa. Volevo fare qualcosa di diverso da una Immortal Space Pirate parte 4. Ma mai dire mai, forse faremo una quarta puntata in futuro! Come un vero e proprio franchise di film horror!

Griso: Quando la gente (o meglio, i media specializzati e la vostra etichetta) parla di voi, fa spesso riferimento al vostro tour con i Metallica e i Ghost. Pensate che sia stato un momento cruciale della vostra carriera?
Jørn Kaarstad: È stato il momento in cui siamo passati dall'essere una band completamente sconosciuta senza un manager, un agente di booking e un'etichetta in Norvegia, che suonava per 30-50 persone, all'essere un'esportazione norvegese che ha suonato per 1,5 milioni di persone! Quindi sì, lo definirei un momento cruciale della nostra carriera.

Griso: Pensate che ciò vi abbia aiutato a farvi conoscere?
Jørn Kaarstad: Probabilmente! Insomma, prima di allora nessuno sapeva chi fossimo. Oggi molte più persone ci conoscono grazie a quel tour, come si può immaginare. C'è anche molta gente che ancora non ci conosce e probabilmente sarà così fino al giorno in cui inizieremo a suonare power metal e a vestirci da pirati, vichinghi, lupi o le tre cose messe assieme!

Griso: Si potrebbe anche dire che questa esperienza non ha fatto esplodere la vostra popolarità. Pensate sia stata un'occasione mancata, o qualcosa è andato storto?
Jørn Kaarstad: Nah, non avrei mai pensato che avremmo assistito a un'esplosione della nostra popolarità. Secondo la mia esperienza, i gruppi che diventano famosi al giorno d'oggi sono spesso imbarazzanti e suonano un metal annacquato fatto per le compilation di Call of Duty su YouTube. Oppure suonano come i Led Zeppelin. La maggior parte delle band con le quali sono cresciuto e che ancora ascolto non sono mai arrivate al "grande momento" e amo ancora la loro musica. Mi piacciono le band di medio livello!

Griso: Ho sempre considerato la vostra musica come intrattenimento, nel senso positivo del termine. Ma volete anche trasmettere un messaggio?
Jørn Kaarstad: Lascio agli ascoltatori il compito di scoprirlo da soli!

Griso: Ho visto che di recente vi siete separati dal bassista Bård Linga. Come influisce questa partenza sui vostri piani?
Jørn Kaarstad: È stato triste vedere Bård andarsene, ha fatto parte del gruppo per sette anni e, anche se era il nostro terzo bassista, rimane quello della “line-up classica” dei Bokassa. Questo non influisce sui nostri piani, perché abbiamo deciso di usare le sue tracce di basso in playback e di avere una danzatrice del ventre al suo posto. Sarà quindi un bello spettacolo!

Griso: Quali sono dunque i vostri piani per il futuro?
Jørn Kaarstad: Stiamo per partire per un tour norvegese e quest'estate suoneremo al Resurrection Fest in Spagna, al Greenfield in Svizzera, torneremo al Wacken e in molti altri festival. Mi piacerebbe molto tornare in Italia! Adoro il cibo e sono cresciuto con calciatori come Roberto Baggio e Fabrizio Ravanelli in TV. L'Italia è sempre stata un posto speciale per me, quindi tornarci sarebbe fantastico. Speriamo che qualcuno ci prenoti!




McCallon
Venerdì 15 Marzo 2024, 19.12.21
5
Io li ho conosciuti con l\'ultimo \"All Out of Dreams\" e finora questo resta il mio ultimo ed unico ascolto, per quanto riguarda la loro discografia. Non l\'ho trovato male, ma non mi ha neanche conquistato in pieno. Nulla vieta che possa approfondire quanto fatto in passato e li possa seguire con un po\' più di interesse per il futuro, se mi prenderanno.
Galilee
Venerdì 15 Marzo 2024, 17.26.14
4
A me non piacciono.
Adoratore del cespuglietto muliebre
Venerdì 15 Marzo 2024, 11.34.53
3
Forse è come dici tu o forse perché si chiamano Bokassa. Se si fossero chiamati Sankara magari avrebbero riscosso più simpatia.
duke
Venerdì 15 Marzo 2024, 10.28.13
2
...peccato che sia l\'unico...a commentare...band validissima e coerente....dalla norvegia sembra che attirano l\'attenzione solo quelli con facce truccate bianconero ...con spadoni e borchie...che amarezza...
duke
Lunedì 11 Marzo 2024, 10.29.41
1
...complimenti...bella intervista...ottima band....🤟
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