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17/10/24
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KANONENFIEBER - War, War Never Changes
18/09/2024 (485 letture)
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Il progetto death/black metal Kanonenfieber è un nome che fin dal debutto Menschenmühle ha alzato le orecchie di molti ascoltatori appassionati del genere. Vuoi per il mistero celato attorno al mastermind Noise, vuoi per il concept legato alla prima guerra mondiale oppure semplicemente perché era da un po' che non si sentiva un debutto, totalmente autoprodotto, così fresco. In occasione del secondo album Die Urkatastrophe abbiamo raggiunto la mente dietro alla band che per l'occasione ci ha raccontato la genesi, il concept e altre curiosità legate al disco. Noise -la mente dietro al gruppo- ha scelto di essere intervistato tramite email perché non vuole dare una voce alla band ma vuole solo far parlare la musica e le idee dei Kanonenfieber.
Pez: Ciao Noise! Lasciami introdurre: mi chiamo Luca e prima di tutto vorrei ringraziarti per la disponibilità nell’intervistarti. Noise: Hey Luca, grazie a te per avermi raggiunto. Non vedo l'ora di rispondere alle tue domande.
Pez: Prima di iniziare a parlare della tua ultima fatica volevo chiederti se sei soddisfatto del tour insieme a Amon Amarth e Insomnium. Noise: Oh sì sì, lo sono. Il tour è stato fantastico. All'inizio ero spaventato perché saremmo stati limitati a band d'apertura per gli Amon Amarth ma non è stato così. Tutti sono stati gentili, gli spettacoli sono stati enormi e divertenti. A mio modesto parere è stato il miglior tour che abbiamo fatto con i Kanonenfieber. Da parte mia, è stato molto bello fare un tour con i miei eroi dell'infanzia/adolescenza.
Pez: Voglio chiederti: hai sentito qualche pressione riguardo il tuo secondo album Die Urkatastrophe? Mi ricordo ancora quando il tuo primo album Menschenmühle venne pubblicato dal nulla nel 2021 e che venne ben accolto da critica e appassionati. Noise: C'è stata un po' di pressione, è vero. Sono tutt'ora spaventato di sapere se alla gente piacerà o no. Mi dico: “finché sono soddisfatto del risultato, va tutto bene”, ma sappiamo tutti che non è del tutto vero. Quindi non vedo l'ora che arrivi il 20 settembre e, allo stesso tempo, non lo sono ahah.
Pez: Come si è svolto il processo di scrittura del disco? Hai provato un nuovo metodo compositivo oppure hai lavorato come fai di solito? Noise: Questa volta ho gestito le cose in modo leggermente diverso. Di solito scrivo e registro le parti strumentali di un album in tutta fretta, circa in due-cinque settimane. Per Die Urkatastrophe ho scritto circa sessanta brani strumentali e le canzoni le ho finite nel corso di due anni e mezzo. Ho scelto quelle che mi piacevano di più. Ho messo insieme le canzoni, ne ho cambiate alcune finché non sono stato soddisfatto con il “flusso” dell'album. Dopodiché ho iniziato a scrivere i testi.
Pez: Vorrei chiederti come pensi o credi che i testi vadano di pari passo con la musica. Mi viene in mente una canzone come Gott mit der Kavallerie che suona molto come una cavalcata appunto. Noise: Per me è estremamente importante che testi e musica si completino a vicenda. Le strumentali che scrivo sono sempre accompagnati da uno stato d'animo: alcune sono energiche, altre aggressive e altre riflessive/tristi. A seconda dell'emozione che mi dà la strumentale, scrivo i testi. Quindi non succederà che tu abbia una melodia “melodic death” con un testo sulla perdita del tuo migliore amico in combattimento.
Pez: Ancora una volta con Die Urkatastrophe hai affrontato il tema della prima guerra mondiale. Volevo chiederti da dove hai preso ispirazione per i testi di questo secondo album. Ricordo che nel primo dicevi di aver tratto ispirazione dal diario di un tuo lontano parente Noise: Il diario in realtà mi ha semplicemente ispirato a iniziare tutta la ricerca. Non è stato implementato direttamente in una canzone, ma mi ha mostrato che anche dopo tutti questi anni, quelle parole scritte non perdono il loro significato. Questo è ciò che mi ha catturato. Da un lato, traggo ispirazione da media come libri, film, videogiochi – li conosci anche tu. Dall'altra parte, molto più seria, utilizzo documenti, cartoline e lettere della prima guerra mondiale come materiale di partenza per le canzoni. Un mio amico, che per hobby fa lo storico, ha un'enorme collezione di lettere e documenti del conflitto che ha raccolto nel corso di due decenni. Mi fornisce questi documenti straordinari e cerco di scrivere i testi il più vicino possibile alle storie originali.
Pez: Mi ha molto colpito il fatto che tu abbia voluto dedicare una breve introduzione al conflitto di Verdun, riconosciuto come uno degli scontri più sanguinosi della guerra. Vuoi parlarmi di Ausblutungsschlacht? Lo considero uno dei brani più epici del disco. Noise: Ausblutungsschlacht è stata in realtà la canzone per la quale ho investito più tempo nella scrittura dei testi. La canzone è uno “schema” dell'intera battaglia di Verdun. Ho incorporato luoghi, leader tattici e molte delle citazioni riguardo quella battaglia.
Pez: Als die Waffen kamen è una ballata che chiude l'album. Perché questa scelta? Volevi dare un senso di “calma dopo la tempesta”? Cosa racconta? Noise: Lo hai riassunto perfettamente. È la calma dopo la tempesta. La canzone vuole essere un momento di riflessione su ciò che hai appena ascoltato [l'album, ndr]. L'ho scritta pensando all'immagine dei soldati seduti in una trincea, che dopo una lunga ed estenuante battaglia, cantano una canzone tutti insieme. Il testo dice che I nemici si creano portando armi, e se nessuno portasse armi, non ci sarebbero nemici. È una canzone molto triste sulla perdita e sulla distruttività della guerra.
Pez: Oltre a Kanonenfieber hai altri due progetti: Non Est Deus incentrato sulla religione e Leiþa. Come compositore, come riesci a dividere le varie idee musicali per i tuoi tre gruppi? Noise: In effetti, Non Est Deus tende al black metal melodico vecchia scuola mentre Leiþa è semplicemente post-black metal. Alla fine si tratta del sentimento che le strumentali portano con sé. Leiþa è autodistruttivo, piena disperazione e anche un po' romantica mentre Non Est Deus è un black metal decisamente aggressivo, mistico ed energico. Kanonenfieber, secondo me, è death metal con un tocco di melodie black. Ci sono riff che avrei potuto usare in tutti e tre i progetti, ma dato che di solito scrivo gli album di corsa uso quello che mi viene in mente in quel momento. E questo è quanto.
Pez: In un panorama musicale come quello death/black metal dove il tema della guerra viene spesso glorificato, mi sembra che il tuo progetto vada controcorrente, quasi denunciando gli orrori del conflitto. Ti consideri un musicista atipico per il genere? Consideri Kanonenfieber una band politica? Noise: Kanonenfieber mira a mostrare gli orrori della guerra, non solo per intrattenimento ma per ricordare di non dimenticare ciò che accade all'inizio del XX secolo. I Kanonenfieber hanno un approccio diverso rispetto alla maggior parte dei gruppi metal a tema bellico; cerco di scrivere testi incentrati sul destino dei soldati che vivono e muoiono nel fango, nel sangue e nella disperazione. In questo senso Kanonenfieber può essere visto come una sorta di documentario. Nonostante mi sia preso delle libertà artistiche nello scrivere i testi, per me è molto importante che rimangano quanto più accurati possibile dal punto di vista storico. I Kanonenfieber non hanno un programma politico, si tratta di essere contro la guerra e contro i massacri insensati.
Pez: Ancora una volta, per la copertina, ti sei affidato a Daniel Bechthold. come è nata la vostra relazione? Mi vuoi dire qualcosa in più sul concept? Noise: La copertina del debutto Menschenmühle è stata accolta molto bene. Alla gente piaceva lo scheletro e i colori. Volevo attenermi a quel tema e cercavo un artista che potesse dipingere in quello stile da cartone animato vecchia scuola. Non potrei chiedere all'autore della copertina di Menschenmühle perché è un poster di propaganda originale della prima guerra mondiale e il pittore è morto circa ottant'anni fa. Quindi ho cercato per un bel po' finché non mi sono imbattuto in una copertina che Bechthold aveva realizzato per un altro gruppo. Aveva esattamente lo stile che cercavo. Gli ho scritto, gli ho parlato della mia idea e lui ha subito avuto delle idee fantastiche. Abbiamo lavorato alla prima copertina del primo EP Yankee Division ed è venuta benissimo. Da allora, ha realizzato tutte le copertine per Kanonenfieber. Lavorare con Bechthold è molto intuitivo. Le nostre sessioni di brainstorming sono uniche nel loro genere e lui propone sempre idee fantastiche.
Pez: Uscendo fuori dal tema della musica, come vedi la situazione attuale in Europa e Medio Oriente? Pensi che stiamo dimenticando quello che è successo nel secolo scorso? Noise: Sinceramente non mi permettono di avere un'opinione forte sui conflitti in atto nel mondo perché mi considero politicamente disinformato. Ma credo che i conflitti non debbano mai essere risolti con la violenza e che ci sia sempre una soluzione pacifica a ogni problema. Come hai detto, non dovremmo mai dimenticare ciò che accadde cento e ottant'anni fa. La guerra è la cosa peggiore che possa capitare all'umanità.
Pez: Da novembre partirai per un tour europeo da headliner (senza Italia, sigh). Ti senti pronto? Perché hai scelto solo di cantare dal vivo e di non suonare anche uno strumento? Noise: Non mi sento mai veramente pronto per un tour, ahah. I lunghi viaggi comportano sempre la paura di ammalarsi, problemi logistici e molto stress. Perdere la voce nel bel mezzo del tour a causa di una malattia sarebbe il mio più grande incubo. Tuttavia, sono molto entusiasta di uscire con i miei compagni di band e troupe; ci divertiamo molto insieme. Ho scelto di non suonare strumenti sul palco perché voglio potermi muovere e interagire con il pubblico. Correre sul palco come un pazzo con una chitarra legata al collo è piuttosto difficile, ahah.
Pez: Noise, ti ringrazio ancora per la tua disponibilità. Ti auguro una buona giornata. Ti lascio queste ultime righe per dire quello che vuoi ai nostri lettori. Noise: Grazie per le fantastiche domande! Mi sono divertito molto a rispondere. Al lettore che è arrivato fin qui: grazie per il tempo che hai dedicato a leggere le mie parole senza senso (ndr. Ride). Partecipa ai piccoli concerti metal locali, goditi la dose giornaliera di metal e sostieni l'underground locale.
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Molto curioso di ascoltare questo secondo album, il debutto mi piace un sacco e pure gli EP usciti dopo per me sono davvero ottimi. |
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Io non aspetterei il 2031 per la recensione di Menschenmühle (non la trovo) ahah. Capolavoro dell\'epoca moderna. |
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