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17/10/24
1349 + KAMPFAR + AFSKY
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
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HAKEN - Teatro delle Celebrazioni, Bologna, 25/09/2024
30/09/2024 (683 letture)
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Una serata dal clima mite ha accolto gli appassionati del progressive metal radunati presso il Teatro delle Celebrazioni di Bologna per l’unica data italiana dell’”An Evening With Haken Tour”, in cui gli inglesi hanno riproposto per intero l’ultimo album Fauna insieme a una carrellata di loro brani più o meno recenti per una tre ore di musica dall’alto tasso tecnico.
HAKEN Se da una parte è sempre comodo seguire un concerto seduti e dal posto numerato, fra l’altro in una struttura realizzata in modo da mantenere comunque poca distanza fra il pubblico e gli artisti, fra i vari teatri di Bologna il management degli Haken ha scelto forse il più sfortunato come logistica: praticamente zero parcheggi in zona (ho fatto tutto il concerto con il magone di ritrovare la macchina con multa, o peggio, in deposito), e servizi igienici non certo adeguati per numero dei presenti (2 toilette e 3 orinatoi per gli uomini su 960 posti a sedere, con conseguente fila chilometrica). Tolta questa piccola premessa negativa, lo staff è stato molto cortese e la sala e tutta la struttura erano comunque molto pulite e in ordine. Non mi sono accostato alla zona bar quindi non posso giudicare i prezzi e la qualità della proposta.
Venendo alla musica, vera protagonista della serata, gli inglesi si presentano puntualissimi alle 20:30 con una intro a tema, l’overture de Il Libro della Giungla a opera di George Bruns. Il brano viene poi miscelato con l’intro di Taurus e il vero concerto ha inizio. Tenendo fede a quanto annunciato, gli Haken hanno riproposto tutto Fauna così come proposto nella versione studio, non andando ad aggiungere niente né modificando o semplificando nemmeno uno dei difficilissimi passaggi al suo interno (esempio lampante, lo stacco di piano e batteria contenuto in Beneath the White Rainbow, per il quale la band ha raccolto un applauso da tutto il teatro). Alle spalle della band, una gigantografia dell’artwork di Fauna accompagnato da alcune bande LED orizzontali che si accenderanno e scorreranno a tempo di musica. Al netto di un’acustica che ha funestato la performance prima seppellendo tutto sotto le basse, poi trovando dal terzo brano in avanti una sorta di equilibrio ma sempre impastando i suoni in modo che le chitarre perdessero di definizione nelle parti pulite e che la tastiera di Peter Jones praticamente sia stata inudibile tranne che nei frangenti di solo (almeno nella posizione dove ero io, metà platea verso la sinistra guardando il palco), l’esibizione degli inglesi è stata tecnicamente impeccabile. Anche quando al povero Charlie Griffiths sono accorsi inconvenienti tecnici durante Elephants Never Forget (ha mancato l’assolo centrale del pezzo a causa –immagino- di una sequenza di suoni non caricata correttamente sulla pedaliera, o di un effetto non funzionante), la band ha saputo sopperire prontamente coprendo alla grande la defaillance della strumentazione. Su Lovebite Ross Jennings ha coinvolto la platea nel coro di “Ooh-ehh-oh” che accompagnano il brano in più punti, e si è dimostrato il vero mattatore della serata, ma ne parleremo in maniera approfondita in chiusura dell’articolo. Chiuso Fauna con una bellissima Eyes of Ebony, prima della pausa di metà concerto è la volta del primo dei due brani monumentali presenti in scaletta nella serata bolognese, ovvero Crystallized, tratto dal Restoration EP, che con i suoi 20 minuti di montagne russe sonore, disparate influenze e varie contaminazioni risulta essere uno dei maestosi highlights della serata. Dopo una pausa di un quarto d’ora per una boccata d’aria o una birra (accompagnati dalla colonna sonora de Il Re Leone), si torna in sala accolti dall’impeto sonoro dell’attacco di Puzzle Box. Se la successiva Earthrise risulta più "convenzionale", il triplete composto da Cockroach King, Nil By Mouth e 1985 segna il nuovo picco qualitativo dell’esibizione degli Haken. Dopo The Strain, da Virus, sono rimasti sul palco i soli Ray Hearne e Peter Jones per un duetto fra effetti elettronici e batteria molto complesso, sincopato e sfociante nell’intro di Canary Yellow, sempre toccante. La maestosità delle conclusive Drowning In the Flood e Visions, ultima canzone dopo l’encore, tratte rispettivamente dal primo e dal secondo album della band, chiude in maniera roboante la serata. Più di mezz’ora di musica di altissimo livello compositivo e tecnico. Al termine della serata cosa rimane? La consapevolezza di aver assistito a uno spettacolo di 3 ore di grande perizia tecnica, coinvolgente specie nella tenuta sul palco da parte di Ross Jennings, che sopperisce alla staticità degli altri membri di band saltando, sbracciandosi, interpretando i brani da vero frontman e mantenendo anche un’ottima resa vocale per tutto il concerto, ma rendendosi conto anche di come gli Haken si siano evoluti nel corso degli anni, allontanandosi sempre di più dai lidi prog metal di chiara ispirazione a cavallo fra i Dream Theater e il progressive settantiano (non a caso tutti i componenti citano i Gentle Giant fra le principali influenze), per approdare a uno stile più personale e moderno, forse più tecnico – alcuni passaggi sono davvero concepibili solo da dei folli – ma in qualche modo più freddo e meno incline alla componente emotiva e variegata che li contraddistingueva all’inizio.
SETLIST HAKEN 1. Taurus 2. Nightingale 3. The Alphabet of Me 4. Sempiternal Beings 5. Beneath the White Rainbow 6. Island In the Clouds 7. Lovebite 8. Elephants Never Forget 9. Eyes of Ebony 10. Crystallized Pausa 11. Puzzle Box 12. Earthrise 13. Cockroach King 14. Nil By Mouth 15. 1985 16. The Strain 17. Solo tastiere e batteria 18. Canary Yellow 19. Drowning In the Flood
Encore
20. Visions
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3
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E\' stato un concerto esaltante ed unico nel suo genere.
Onestamente non sono per nulla concorde con quanto affermato in merito ai suoni impastati ,, io personalmente ho trovato l\'acustica ed il bilanciamento dei suoni a dir poco perfetti!!!. Mi piacerebbe sentire il parere di qualcun altro presente quella sera allo show.
In definitiva serata memorabile |
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2
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sono d\'accordo con il commento di macca deve essere stato spettacolare peccato non esserci!!!! |
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1
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Deve essere stato uno show spettacolare e a suo modo \"unico\", rimpiango di non avervi potuto partecipare. |
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