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THIS IS SPINAL TAP - Cronaca di una rivelazione
12/10/2009 (5451 letture)
Ma gli Spinal Tap esistono veramente? Sono musicisti autentici o solo bravi commedianti? Smell the glove è una fanfalucca o è uscito davvero? Ho rinunciato a cercare le risposte per queste domande da quando per la prima volta ho assistito al film This is Spinal Tap. E' stata una rivelazione, in molti sensi: mi ha aiutato a capire che, per quel che riguarda i "Tap", ma non solo, non vale la pena cercare di distinguere la realtà dalla finzione nell'arruffato melange di vero e inventato che spesso ci circonda: si perderebbe del tempo e la parte migliore del divertimento!

Apparso nelle sale cinematografiche nel 1984, This is Spinal Tap è una specie di Zelig dei film a tema musicale: diretto da Rob Reiner, la pellicola è infatti un finto documentario sul disastroso tour nordamericano del 1982 degli inglesi Spinal Tap, una heavy-metal band che ha conosciuto un discreto successo ma che ora si trova in crisi professionale e personale. Il film è in effetti girato secondo l'agile stile dei veri documentari: macchina a mano, regista spesso in campo per porre domande ai protagonisti e stacchi veloci da un'intervista a un'esibizione live del gruppo. In realtà, This is Spinal Tap è solo un pretesto per mettere in scena una storia divertente (totalmente inventata, improvvisata per buona parte e sempre esilarante) e per fare a pezzi i clichè più noti del mondo dell'heavy metal.

La storia, che emerge poco alla volta, tra un'intervista e l'altra, racconta la genesi del gruppo: David St.Hubbins e Nigel Tufnel (rispettivamente, il chitarrista biondo e quello moro) sono amici fin da bambini e durante gli anni '60 hanno formato una band ("The Originals", poi rinominati "The New Originals" quando hanno scoperto che esisteva un altro complesso con lo stesso nome) con cui riescono anche a ottenere qualche buona hit. A questo proposito, sono fantastici i filmati d'archivio che mostrano i primi passi del gruppo, in particolare il videoclip della canzone Listen to the Flower People: fenomenale ! In seguito i due hanno dato vita agli Spinal Tap, a cui si sono aggiunti il baffuto bassista Derek Smalls, il tastierista, sempre sconvolto, Viv Savage e un infinito stuolo di batteristi, tutti morti in circostanze grottesche. Ora appunto il gruppo si trova in tournèe negli States e poco alla volta le cose vanno di male in peggio: i fans disertano i concerti, molte date vengono cancellate all'ultimo e rimpiazzate da concerti imbarazzanti (in una base aeronautica o dopo uno spettacolo di marionette). E come se non bastasse, anche i rapporti tra i membri del complesso si guastano. In particolare, è l'amicizia tra due chitarristi, (i due visionari del gruppo, come li definisce il bassista, due persone come Shelley e Byron) che inizia a guastarsi da quando, lupus in fabula, si è messa in mezzo l'immancabile sgallettata. Giunti sull'orlo del precipizio personale e professionale, gli Spinal Tap vengono infine sorprendentemente salvati dal miracoloso mercato musicale giapponese che tende loro una mano facendo schizzare in classifica un vecchio successo (Sex Farm) e reclamandoli per un tour in grado di restituire le motivazioni perdute.

Come detto, la pellicola, oltre a regalare una serie di scene ormai diventate di culto per i seguaci, offre anche una buona occasione per ridere dei luoghi comuni del metallo pesante. Uno di questi è appunto legato alle morti misteriose e bizzarre che popolano la mitografia del rock e che hanno da sempre colpito i batteristi dei Tap: c'è chi è morto soffocato dal vomito (circostanza che ricorda il trapasso di Bon Scott e John Bonham, se non fosse che in questo caso il vomito non era del defunto), chi è esploso sul palco, chi invece è deceduto in seguito a un bizzarro incidente di giardinaggio (Jeff Porcaro dei Toto non morirà in una circostanza simile?). Ci sono poi gli abiti dei musicisti, ben oltre il limite del ridicolo, composti da tutine di lycra colorate e improbabili t-shirt aderenti. Il film prende anche di mira il virtuosismo di certi chitarristi, come dimostrano i solos di Nigel, eseguiti a più chitarre, con mani e piedi e aiutandosi pure con un violino invece del plettro. Inoltre, le copertine degli album e i testi delle canzoni della band contengono frequenti allusioni sessuali di terz'ordine, accenni ancora frequenti anche nelle migliori famiglie del rock. Infine, la presenza della donna che rovina l'amicizia tra i musicisti è un luogo comune ormai arcinoto e Yoko Ono ne sa qualcosa. A tal proposito, ho notato un velato accenno all'omosessualità latente tra i componenti del gruppo, che alludono spesso al sesso come i ragazzini delle medie, s'infilano cetrioli negli slip per migliorare la propria dotazione, ma il grosso del loro pubblico è composto da uomini e le donne, se entrano nel loro mondo, è solo per una notte e poi fuori. E, se ci fate caso, in un paio di inquadrature successive compare una strana macchia, una specie di herpes, sulle labbra dei musicisti che non fa altro che aumentare i dubbi al riguardo e permetterci di ridere della trovata.

A questo proposito, tra le scene più esilaranti vorrei ricordarne due, giusto per non guastare la sorpresa a chi non ha ancora visto il film. La prima è la cosiddetta scena up to eleven, durante la quale il chitarrista solista Nigel Tufnel mostra orgoglioso la propria collezione di strumenti al regista, svelando il segreto della potenza sonora del gruppo: il livello dei suoi amplificatori arriva a 11! E quando Marty DiBergi, alias Rob Reiner lo incalza facendogli notare che bastava far sì che 10 corrispondesse al massimo, il chitarrista, spiazzato, risponde: sì, ma questo arriva a 11!. La seconda sequenza riguarda l'idea per una scenografia che dovrebbe risollevare le sorti del gruppo: peccato che chi ha pensato a una riproduzione di Stonehenge per fare colpo sul pubblico, abbia sbagliato le misure, confondendo i piedi con i pollici, e ottenendo così dei megaliti tutt'altro che colossali.

La comicità di This is Spinal Tap è tutta giocata sul nonsense delle battute e sul rapporto ambiguo tra realtà e finzione. E, fatto sorprendente, è riuscita a mantenersi fresca e spontanea nonostante le venticinque primavere trascorse. Il film, poi, dura poco (un'ora e venti minuti all'incirca, nonostante pare siano state girate circa cinque ore di pellicola) e le scene finite nel montato finale sembrano davvero spontanee e improvvisate. Si tratta di una comicità spesso veicolata attraverso la tecnica dell'understatement, ossia senza enfatizzare la battuta, ma pronunciandola in genere alla fine della frase come se si trattasse di una cosa seria, reale. E dal contrasto che si genera tra la scemenza appena detta e l'apparente serietà di chi la pronuncia, scaturisce la risata.

Per sua paradossale fortuna, inoltre, il film è stato risparmiato dal successo commerciale, fatto che ha contribuito a non inflazionarlo troppo, lasciandolo invece sempre godibile. Il grande pubblico sarebbe stato comunque difficile da raggiungere, visto il tema trattato, riservato a pochi adepti, e l'assenza di grandi star cinematografiche. Tuttavia, nel film compaiono almeno un paio di personaggi famosi, ma che allora erano solo agli inizi, o quasi. Nel cast figurano, infatti, Angelica Huston, Billy Crystal e Dana Carvey nelle vesti di due camerieri-mimo e Paul Shaffer (il pelato musicista della band presente al David Letterman Show) in quelle dell'incompetente promoter discografico Artie Fufkin.

Dunque se amate il cinema e l'heavy metal, ma fate ben attenzione a non prendere quest'ultimo troppo sul serio, allora This is Spinal Tap è il film che fa per voi. In esso è contenuto inoltre un indistruggibile messaggio di speranza, soprattutto per i giovani musicisti: se ce l'hanno fatta gli Spinal Tap, nonostante le numerose difficoltà e le umiliazioni subite, allora ce la potete fare anche voi. Lunga vita agli Spinal Tap e che Satana li abbia in gloria.


This is Spinal Tap
Usa, 1984

Regia: Rob Reiner
Sceneggiatura: Rob Reiner, Christopher Guest, Michael McKean, Harry Shearer
Produzione: Karen Murphy
Montaggio: Kent Beyda, Kim Secrist
Con: Christopher Guest, Michael McKean, Harry Shearer, Rob Reiner, David Kaff, Tony Hendra, Bruno Kirby



Rob Fleming
Sabato 11 Novembre 2023, 17.12.23
12
Riesumo questa buona recensione dopo 14 anni. Finalmente l\'ho visto oggi grazie a Youtube che in 8 video lo ripropone sottotitolato in italiano. A suo modo un mezzo capolavoro. E quella è gente veramente in gamba (il tastierista ha suonato con Rare Bird e il batterista, quello che campa più a lungo, ha suonato con Horse e Atomic Rooster). Nel 92 comprai addirittura la cassetta di Break like a wind senza capire dove iniziava la finzione e dove finita la realtà.
Khaine
Giovedì 22 Ottobre 2009, 14.45.41
11
Roba forte!
AndreaR
Giovedì 22 Ottobre 2009, 13.23.32
10
Piccolo OT: ieri ho visto un film del 2006, For Your Consideration, in cui i tre Spinal Tap (Christopher Guest, Harry Shearer, Michael McKean) tornano insieme sul set anche se in ruoli totalmente diversi. Nel film c'è anche una breve apparizione di Joe Satriani !
loomis
Lunedì 12 Ottobre 2009, 22.38.29
9
l'avevo visto in america, ma devo dire che mai mi ha entusiasmato più di tanto.
Khaine
Lunedì 12 Ottobre 2009, 20.18.04
8
@ Negrodeath: sei sicuro? Perchè io sono arciconvinto di averlo visto in italiano, doppiato e non sottotitolato, a casa di amici...
Negrodeath
Lunedì 12 Ottobre 2009, 18.11.14
7
In Italia è difficile, se non impossibile, vederlo, perché non l'hanno mai doppiato. O ne scopri l'esistenza e te lo cerchi (internet ha reso la cosa ridicolmente facile ormai, un dvd originale costa tipo 10 euro al massimo), oppure se aspetti una versione italiana da vedere in tv, beh, aspetti in eterno!
Renaz
Lunedì 12 Ottobre 2009, 15.07.39
6
Io non ne avevo mai sentito parlare prima, ad esempio... gli Spinal Tap li avevo visti solo nei Simpson
AndreaR
Lunedì 12 Ottobre 2009, 14.14.58
5
@Negrodeath Fai bene a fare tutte le precisazioni del caso, ma prima mi sono documentato sugli incassi dei vari film musicali. Secondo en.wikipedia.org e the-numbers.com, per farti un esempio,al cinema School of Rock avrebbe incassato $ 81,261,177 negli Usa, $131,161,177 in tutto il mondo. High Fidelity $48,277,055 nel mondo, mentre This is Spinal Tap $4,671,000 negli States dal 1984 al 2000. "This Is Spinal Tap was only a modest success upon its initial release" secondo wikipedia; poi è vero che dal 1998, quando è uscito l'home video, il successo è aumentato (anche se non ho trovato dati di vendita a proposito). Per farla breve, volevo dire che se paragonato ai film musicali campioni di incasso, e soprattutto in Italia (io in tv non l'ho mai visto), This is Spinal Tap è ancora un film di nicchia
Khaine
Lunedì 12 Ottobre 2009, 13.21.20
4
Hahaha certo, forse un po' lunga ma d'effetto
Negrodeath
Lunedì 12 Ottobre 2009, 12.56.24
3
In ogni caso, un film che incassa miliardi sul più grande mercato del mondo non può certo definirsi "di poco successo commerciale", no? In tutto il mondo anglofono poi è tutt'oggi molto amato e vince spesso le votazioni dei lettori come miglior film musicale. "Spinal Tap moment" è diventanta un'espressione gergale ricorrente per indicare momenti imbarazzanti nella vita di una band, ormai... Semmai diciamo che è stato un successo graduale cresciuto con effetto valanga, ecco.
Khaine
Lunedì 12 Ottobre 2009, 12.48.58
2
@ Negrodeath: credo che Andrea volesse riferirsi al successo su scala mondiale, più che relativamente solo alla situazione americana.
Negrodeath
Lunedì 12 Ottobre 2009, 12.18.22
1
Risparmiato dal successo commerciale? In USA fu un tale successo che gli Spinal Tap dovettero fare un tour vero e proprio (Guest, McKean e Shearer sono tutti e tre musicisti e hanno scritto, suonato e arrangiato tutte le canzoni che si sentono nel film - inoltre sono comici molto noti in patria)! Da noi non è mai uscito, ed è diventato noto grazie ai riferimenti fatti dai musicisti nelle interviste.
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12/10/2009
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THIS IS SPINAL TAP
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