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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Massacre - Back From Beyond
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( 6219 letture )
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Tra i primi a spianare la strada a decine di gruppi successivi, i deathster Massacre non brillarono certo della stessa fama dei compagni Death, o dei connazionali Obituary, Morbid Angel e Deicide, anch’essi cresciuti a pane e distorsione nell’umidità della Florida. Cionondimeno, la creatura del chitarrista Rick Rozz, il bassista Terry Butler, il cantante Kam Lee e il drummer Bill Andrews, nonostante alcuni problemi di assestamento della line-up nel corso della seconda metà degli anni ’80, consegnò alla stampa uno degli album più ricordati del periodo d’oro del death metal: il seminale debutto From Beyond ebbe un certo impatto sulla scena death metal che si preparava alla gestazione di alcuni dei suoi capolavori assoluti. Ma la carriera dei Massacre è presto sbandata, scivolando peraltro sull’enigmatico Promise, che propriamente Massacre non si può dire. Dal lontano 1996, escludendo la manciata di show nel 2006, ai quali Rozz non partecipò, questo monicker giacque impolverato nella memoria dei deathsters, riportato alla luce soltanto dal ricordo del lontano debutto. Nel 2011, infine, la decisione di ricominciare da capo la carriera dei Massacre, o meglio, di riprendere da dove si era rimasti: non pare dunque troppo banale, ma quantomeno coerente il titolo Back From Beyond e la copertina che cita senza nasconderlo il precedente lavoro di Ed Repka usato nel 1991.
Il sound dei Massacre odierni si ricollega immediatamente e con decisione a quello di From Beyond. Per chi se lo fosse perso, si tratta nientemeno che di Florida death metal fino al midollo, con drum patterns pesanti e carichi di groove, lontani dall’estremismo moderno, chitarre dal suono corposo e riff sinistri, talvolta più thrash-oriented, vocals impiantate su un growl aggressivo che segue linee vocali molto dirette e ispirate. Noterete subito la sostituzione di Kam Lee al microfono (per i motivi di cui Terry Butler ci ha parlato nell’ intervista) da parte della new entry Edwin Webb (ex-Diabolic), il cui growl abrasivo e cantilenante rimanda alla mente Tardy degli Obituary o Speckmann dei Master, ma questa volta è molto meno gutturale di quello del suo predecessore. Novità anche dietro alle pelli con l’ingresso di Mike Mazzonetto, che propone un drumming decisamente old-school, fatto di doppia cassa, tupa-tupa e ride, valorizzato da una produzione netta e molto chiara che contribuisce a uno svecchiamento del sound del gruppo. Non si tratta infatti di un lavoro semplicemente autoreferenziale: se infatti è evidente la volontà di non alterare il sound originale dei Massacre nell’approccio stilistico e compositivo, il suono risulta al passo con i tempi per chiarezza e incisività ma evitando la ben celata trappola delle produzioni finte e poco emozionanti del death metal moderno, che certo non avrebbe giovato ai pezzi di questo disco. Invece il lavoro di mixaggio è eccellente, dando origine a un sound naturale e di indubbio impatto, in cui le pelli accentuano le chitarre senza che vi siano squilibri nel livello sonoro, dando una sensazione più accostabile all’esperienza live e quindi meglio godibile.
D’altra parte, anche l’aspetto compositivo conta successi notevoli tra i 13 nuovi inediti inseriti su questo album. Dopo l’intro The Ancient Ones (come da titolo dell’album, Lovecraft è una costante), i Massacre scatenano un’opener detonante, As We Wait To Die, che punta su riff più lenti e un approccio di linee vocali ispirato e decisamente old school, tanto da ricordare la bellicosità degli Asphyx nelle strofe rallentate, ma riprendendo le dinamiche tipicamente Massacre nelle parti più tese. Se il pace medio del disco tutto sommato non mantiene sempre velocità elevate, Ascension of the Deceased mostra il lato più dinamico del quartetto, più similmente alle tempistiche del debutto. Ma sono le parti miste che mettono in luce la maturità compositiva e l’ispirazione dei Massacre di oggi: Darkness Fell ha un incedere roccioso scandito pesantemente dal rullante ed è inoltre forte di un chorus semplice ma efficace e subito memorizzabile, altro punto di forza di questo edito. Avevamo già avuto modo di ascoltare Succumb to Rapture dall’EP Condemned to the Shadows che aveva preceduto questo album; la doppia cassa domina indiscussa su una struttura musicale che sì ha solidi radici nel sound death metal americano, incisivo e ritmato, ma anche consapevole dell’esperienza death metal europea con tagli più diretti e abrasivi. La formula dei pezzi non presenta certo molte variazioni sul tema, ma l’immediatezza e la piacevolezza dell’ascolto rendono questo aspetto quasi superfluo. Dopotutto, non si sta cercando originalità, ma una sorta di collegamento con la carriera passata della band, e un pezzo come The Evil Within ci riesce pienamente, così come la title track già anticipata due anni fa dall’EP. Anche la chiusura con Honor the Fallen dimostra che la tensione dell’album non ha cali durante l’intero ascolto, che risulta invero molto approcciabile grazie all’immediatezza dei pezzi ed alla loro struttura compatta e brutale.
Il ritorno dei Massacre è familiare e al contempo stupisce. È la formula del death metal nuda e cruda, non troppo dissimile dal grandioso From Beyond, con riff incisivi e una batteria pronta a valorizzarli sia sui mid e sugli up-tempo, linee vocali ispirate e immediate; qualsiasi altro orpello sonoro è relegato ad altre produzioni e ad altre band, qua si parla solo di death metal in vecchio stile. Eppure, la sensazione che si ha, accanto all’inevitabile familiarità che un disco con queste connotazioni potrà avere (difficilmente resterete colpiti dalla sua novità), è quella di un edito fresco e forte sia di un songwriting ben orientato che di una produzione azzeccata. Merita decisamente una promozione, ben tornati Massacre!
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10
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Disco estremamente mediocre. Strumentalmente parlando è ok, ma parte vocale estremamente fastidiosa a mio avviso. Mi sembra un tentativo della band di fare un disco di Death moderno con sprazzi Deathcore. Personalmente non mi ha convinto. Voto: 50 |
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9
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ben suonato ma dopo molti ascolti devo dire che non mi rimane in mente nulla, troppo monocorde. preferisco il successivo Resurgence. per me ok un 65 |
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8
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Ho provato a riascoltarlo anch'io qualche tempo fa, sperando che mi desse un'impressione diversa rispetto a quando uscì ma... anch'io non ho potuto cambiare opinione. Ben fatto, questo sì, ma niente di che. Troppo poco dopo tanti anni di assenza. Il paragone con From Beyond risulta fin troppo ingrato. Spero anch'io tuttavia in un futuro più convincente! |
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7
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Riascoltato ieri pomeriggio dopo quattro anni che non lo mettevo nel lettore CD. Il mio giudizio rimane lo stesso del passato: album suonato bene, godibile ma troppo mono corde negli assoli. Speriamo che la rinata formazione con Kam Lee e Rick Rozz, sforni un album degno del brand Massacre ( o Massacre X , Gods Of War come si fanno chiamare oggi). |
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6
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BELL' ALBUM .. VERO DEATH METAL! |
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5
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Un album old school, nient'altro da aggiungere. L'unica pecca secondo me sono gli assoli che in ogni song suonano uguali. voto 70 |
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4
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Io mi commuovo, quando sento From Beyond, mi ero commosso anche al loro concerto, qualche anno fa... questo lo dovrò sentire, però il primo pezzo che hanno messo non mi aveva preso molto. |
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3
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La song in streaming è bella tosta... Cacchio ragazzi recensite anche quel capolavoro che fu From Beyond! |
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2
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Il singolo che ho sentito era una porcheria, ma ora sono curioso di ascoltarlo tutto e per bene. |
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1
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azzopè nicko dici che è buono sto album? no perché da una parte speravo facessero un album decente ma non ero convinto molto. mi hai spinto ad andarmi ad ascoltare della roba. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. As We Wait To Die 2. Ascension Of The Deceased 3. Hunter's Blood 4. Darkness Fell 5. False Revelation 6. Succumb To Rapture 7. Remnants Of Hatred 8. Shield Of The Son 9. The Evil Within 10. Sands Of Time 11. Beast Of Vengeance 12. Back From Beyond 13. Honor The Fallen
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Line Up
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Edwin Webb (Voce) Rick Rozz (Chitarre) Terry Butler (Basso) Mike Mazzonetto (Batteria)
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