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Tethra - Drown Into The Sea Of Life
( 1705 letture )
I Tethra si formano nel 2008 per volontà di Belfagor degli storici Horrid, presto raggiunto dal vocalist Clode (ex Gory Blister & Coram Lethe), ai quali nel 2009 si aggiungono Alex e Mike per completare la line up. Considerati i nomi dei musicisti che compongono la band verrebbe da pensare a chissà quale macchina stritola-ossa sprizzante violenza da ogni nota, mentre invece -a dispetto delle aspettative- i Tethra suonano un doom metal decisamente ortodosso, consolidato da una solida armatura death metal, rintracciabile specialmente nelle vocals con un frequente utilizzo del growling.
Proprio l'alternanza tra clean vocals molto potenti e growls aggressivi è uno dei punti di forza della band, che permette loro di cambiare continuamente scenari grazie alla poliedricità del bravo Clode, che riesce nell'arduo compito di non scontentare nessuno.
Oggigiorno che regna una commistione generale tra i più disparati generi musicali, il doom metal sembra uno dei pochi generi che fortunatamente non abbia subito il fascino della sperimentazione/snaturazione, ed in questo i Tethra hanno saputo mantenere in mano ben saldo il timone dell'ortodossia, sfornando un lavoro che contiene tutti i capisaldi del genere: vocione poderoso, ampie parti melodiche ed una vena malinconica che contraddistingue tutti i brani.
Drown into the sea of life contiene 9 brani tutti molto interessanti, sui quali spicca sicuramente l'opener Sense of the night, sulla quale l'aternarsi di clean vocals e growling è più apprezzabile, mentre scorrendo i brani capita spesso di incorrere in citazioni abbastanza evidenti, senza mai scadere nel mero plagio. Il lavoro chitarristico è molto potente e melodico allo stesso tempo, riportando alla mente certe cose di While Heaven Wept, Solitude Aeternus e gli immancabili Candlemass, anche se nelle parti più dure sono le influenze death metal a farsi sentire e così l'accordatura delle chitarre scende di qualche tono raggiungendo timbriche ben più grevi, con conseguente cambio totale di atmosfere.
Molto bella la doppietta Drifting Islands / Vortex of Void, decisamente più vicine alla scuola melodic doom/death di bands come Novembers Doom et similia, con tempi più duri ed un uso esclusivo di growl per due brani molto energici che bene introducono alla title track, nuovamente in bilico tra parti più potenti ed altre prettamente doomeggianti.
Dopo un breve intermezzo atmosferico troviamo Ocean of dark creations, caratterizzata da un riffone iniziale ispirato apertamente agli ultimi Candlemass, mentre con il passare dei minuti il brano assume sembianze proprie con tanto di female vocals decisamente ispirate per le quali avrei apprezzato un utilizzo ben più esteso rispetto alle repentine comparsate.
Sulle stesse coordinate stilistiche anche la successiva Ode to a hanged man, mentre per la conclusiva End of the river torna al essere il doom classico il comune denominatore del brano, con tanto di rallentamento finale ultra mosh.

Drown into the sea of life è un album abbastanza trasversale che potrà far breccia nei cuori dei doomsters più ortodossi, così come in quello di tutti gli appassionati del melodic/doom, mentre per tutti gli altri consiglio un ascolto preventivo!





VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
88.90 su 11 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2014
House Of Ashes Productions
Death / Doom
Tracklist
1. The great fall (intro)
2. Sense of the night
3. Drifting Islands
4. Vortex of Void
5. Drown into the sea of life
6. The underworld (interlude)
7. Ocean of dark creations
8. Ode to a hanged man
9. End of the river
Line Up
Clode (voce)
Belfagor (chitarra)
Giuseppe (basso)
Miky (batteria)
 
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