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Throwdown - Intolerance
( 1858 letture )
Californiani, attivi dal 1997 sotto la guida del singer Dave Peters, i Throwdown sono una di quelle band che si rifà inequivocabilmente allo stile dei Pantera, proponendo un thrash/groove pesantissimo, martellante e claustrofobico. Non fa differenza alcuna il nuovo Intolerance, settimo disco della serie, che ci apprestiamo ad esaminare nel dettaglio. Le chitarre sono nervose e assai robuste, molto pesanti, mentre il ringhio di Peters rifà il verso a Phil Anselmo in maniera fin troppo palese; nonostante questa eccessiva emulazione, la testa si muove a tempo per lunghi tratti durante l'ascolto, che pur offre il fianco a diverse considerazioni non del tutto positive.

Tanto per cominciare, le performance dei tre musicisti coinvolti sono soltanto discrete e rasentano la sufficienza, non tanto per l'ineccepibile esecuzione quanto per il feeling emanato: la chitarra è ruvida ma poco fantasiosa, la voce ancor più monodirezionale, come vedremo. Solo il drummer sfodera una prestazione solida e convincente, adattandosi di volta in volta alle differenti metriche dei vari brani. I pezzi migliori sono quelli più diretti, animati da vocals incalzanti, riff massicci e atmosfere marmoree (Fight Or Die, Avow, Suffer Conquer, Without Weakness), quelli più veloci per intenderci; per contro, però, troviamo una manciata di composizioni cadenzate e soffocanti, eccessivamente noiose e monocordi (la title-track, Borrowed Time, Born And Buried Alone), che contribuiscono a rompere il ritmo ed incitano inevitabilmente lo skip. Chi ama sonorità più urgenti avrebbe di sicuro preferito ascoltare con più frequenza certe accelerazioni repentine capaci di spezzare con raffiche rabbiose una cortina plumbea davvero troppo spessa (accelerazioni udibili, ad esempio, nella già citata Avow), che trova sfogo in canzoni secche, piuttosto brevi (2 minuti e mezzo di durata in media), scarne e senza fronzoli, in tutto e per tutto figlie di un'attitudine hardcore (Hardened by Consequence, Defend With Violence, Condemned To Live) ma proprio per questo non troppo dissimili tra loro. I riff pachidermici sfoderati nel corso dei ventotto minuti non godono certo di grande varietà, difetto -come detto in precedenza- ancor più evidente nelle piatte linee vocali di Peters, prive di refrain e inflessioni melodiche di ogni sorta. Il quadro che ne risulta è quello di un lavoro poco longevo, difficile da ascoltare tutto d'un fiato: se in avvio potrebbe sembrare incoraggiante, dopo tre o quattro pezzi inizia inevitabilmente ad annoiare.

Certe frecciate thrashy come Cut Away ravvivano l'attenzione, ma questo non basta a risollevare le sorti di un platter non imprescindibile; la produzione è moderna e privilegia suoni corposi, ma nel complesso Intolerance resta un disco come tanti del settore, senza grandi apici. Di sicuro non è destinato a fruitori old-school, per i quali certe sonorità sono come la kryptonite; chi invece è portato per certi risvolti groovy e moderni può dargli qualche ascolto sul web, senza sperare di imbattersi in un capolavoro.



VOTO RECENSORE
62
VOTO LETTORI
67.25 su 4 voti [ VOTA]
ITW81
Giovedì 15 Maggio 2014, 16.14.33
2
ho capito,piace solo a me gran tiro canzoni compatte , ok somigliano ai pantera? per quanto mi riguarda queste sono canzoni dei throwdown
Alberto Fuser
Mercoledì 14 Maggio 2014, 22.12.36
1
La voce non e' male , i numeri per scimmiottare i pantera ci sono ma le canzoni sono abbastanza anonime senza spunti interessanti, direi piatte e concordo con il termine noiose e monocorde. Tra le tutte fight or die .
INFORMAZIONI
2014
eOne Music
Groove
Tracklist
1. Fight or Die
2. Borrowed Time
3. Avow
4. Hardened by Consequence
5. Defend With Violence
6. Suffer, Conquer
7. Cut Away
8. Intolerance
9. Without Weakness
10. Born and Buried Alone
11. Condemned to Live
Line Up
Dave Peters (Voce)
Dave Nassie (Chitarra)
Jarrod Alexander (Batteria)
 
RECENSIONI
65
 
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