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Exxplorer - A Recipe for Power (Reissue)
( 1564 letture )
Ci sono gruppi i quali riescono ad incidere, a lasciare una traccia profonda pur avendo prodotto poco o nulla. Talvolta, ed è proprio questo il caso, essi diventano quasi leggenda per merito di un solo disco, quell’unico parto realmente di qualità assolutamente superiore che esce esattamente al momento giusto, impattando su una scena estremamente ricettiva e ben disposta verso certi suoni. Gli Exxplorer hanno descritto per sommi capi proprio questa parabola. Una carriera lunghissima, pur interrotta da una lunga pausa, che pur contando solo su quattro album in circa trent’anni annovera un disco favoloso come Symphonies of Steel a segnare il loro esordio come uno dei più interessanti degli anni 80, poi una pausa di ben nove anni a causa di turbolenze interne tra i membri della band e di pressioni da parte della casa discografica che il gruppo non era in grado di soddisfare, quindi nel 1994 l’uscita di A Recipe for Power. Nove anni sono tanti e gli Exxplorer si trovarono in un mondo che musicalmente era totalmente cambiato. Il grunge aveva mischiato le carte rendendo quasi anacronistica la loro attitudine, mentre le spinte verso l’estremo non facevano parte del loro DNA. A Recipe for Power risente inevitabilmente dell’atmosfera che si venne a creare, risultando solo in parte -in buona parte, comunque- simile al suo lontano predecessore e non immune da situazioni musicali che riportano agli anni 60 e 70, proprio a causa dell’humus in cui il vinile venne composto. Tuttavia, considerando l’anno d’uscita, questo lavoro conserva una sua purezza e riesce a restare identificabile come prodotto U.S. Power, cosa non semplice per un disco del 1994. Proprio questa seconda realizzazione viene recuperata nel 2012 dalla Pure Steel Records per una ristampa quasi da addetti ai lavori, vista la tiratura.

L’ibridazione dei suoni possenti ed epici dell’U.S. Power con quelli pre-grunge (nel senso del recupero delle radici del grunge, il quale non faceva altro che riproporre stilemi codificati circa venticinque o trent’anni prima ridipinti per l’occasione), produsse infatti un disco leggermente frammentario, contenente alcuni passaggi forse poco digeribili per i tipici fan degli Exxplorer e sostanzialmente lontano dal gusto di quelli del grunge, ma sempre affascinante. L’album presenta quindi due anime piuttosto nettamente distinte, con un blocco di pezzi principale riferibile al disco precedente ed uno minoritario più debitore verso la decade d’uscita. Al primo appartiene Rockin’ Bound, solido pezzo opportunamente piazzato in apertura per scaldare subito l’ambiente, basato su un tipico riffone a là Exxplorer e sulla voce di Lennie Rizzo che chiarisce subito di che pasta è fatto il gruppo per chi non lo sapesse. Cambio completo di ritmo con Life’s Seduction, una ballad con tanto di tastiera che spiazza un po’ anche a causa della sua collocazione in scaletta e dal ritornello assolutamente anni 60. Ritmo che risale con la cover di One di Harry Nilsson, mentre Bible Black riporta dritti agli anni 80 nella loro forma migliore. Power americano forte e fiero come oggi è sempre più difficile ascoltare; bello il break a metà del pezzo che introduce l’assolo. Con Smelling the Roses ci troviamo di fronte ad un pezzo breve, ma molto sentito, appoggiato sul pianoforte e sulla voce, ma ancora con un intervento chitarristico che riporta indietro nel tempo, a quegli anni Settanta che innumerevoli ballate di alto livello hanno prodotto. È Rock the Nation a ristabilire con decisione che gli anthem basati sui tempi medi sono tra le cose che probabilmente gli Exxplorer hanno sempre fatto meglio, ed anche se questo non è il loro miglior esempio in tal senso la canzone è comunque godibilissima, compresa la parte chiaramente concepita per i concerti con sola voce, batteria e cori che generalmente vengono eseguiti soltanto dal vivo. Sulla stessa falsariga Beg, Borrow and Steel, che insieme al pezzo che lo precede, ma stavolta con declinazione in forma d’assalto, costituisce una doppietta eccellente. Just a Dream continua nel solco della tradizione Exxplorer, per lasciare infine a Ride the Storm il compito di dare degna conclusione al disco con un altro roccioso esempio di tempo medio abbastanza oscuro con buoni cambi di ritmo.

A Recipe for Power rimane inferiore al capolavoro della band citato nel primo paragrafo, ma propone comunque un gruppo in ottima forma, capace di basare la scaletta del disco sulla classe compositiva e sulla capacità di arrangiare i brani in maniera semplicemente “giusta”, di produrlo bene per l’epoca dell’uscita, unendo il tutto ad un’esecuzione altrettanto corretta. Mettendo in relazione quanto sopra con la difficoltà di immettere sulla scena un CD completamente indifferente a quanto il mercato richiedeva in quel momento, si ricava un quadro generale che non può che essere valutato come molto positivo, qualificandolo senza dubbio come interessante per gli appassionati di U.S. Power, ma anche di heavy con accenti hard rock e prog. Il disco è ristampato in edizione limitata in 500 copie, 400 in vinile nero e 100 in vinile colorato, corredato da una nuova copertina, peraltro quasi identica all’originale. Voci da un’epoca passata? Forse, ma sempre maledettamente belle da ascoltare.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2012
Pure Steel Records
Heavy
Tracklist
Side A
1. Rockin’ Bound
2. Life’s Seduction
3. One
4. Bible Black
5. Smelling the Roses

Side B
6. Rock the Nation
7. Beg, Borrow and Steel
8. Just a Dream
9. Ride the Storm
Line Up
Lennie Rizzo (Voce)
Kevin Kennedy (Chitarra)
Fred Gorhau (Chitarra)
Jay McCaffrey (Basso)
Mike Sakowski (Batteria)
 
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