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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 1705 letture )
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Avevamo lasciato gli ArseA nel 2009, quando ci occupammo della loro prima fatica intitolata Dreaming a New World, con l’impressione di avere a che fare con un gruppo ancora lontano dalla maturità. In quella occasione avevamo rilevato come la definizione della personalità della band fosse ancora in itinere e la loro musica risentisse chiaramente di questa incertezza, risultando incapace di colpire davvero anche in virtù di parti vocali che, a dispetto delle pretese prog metal della scrittura, la portavano verso una dimensione più rockeggiante in senso lato. Ciò senza contare la produzione non di primo piano. Li ritroviamo oggi a distanza di oltre un lustro, rilevando come i Nostri non abbiano sprecato il tempo trascorso. Pur restando in un ambito autoproduttivo, il sestetto mostra non solo di aver scelto chiaramente di muoversi in ambito heavy-prog tralasciando le influenze più generiche, ma di aver anche individuato il tallone d’Achille della formazione con cui avevano inciso il disco precedente. L’attuale line-up presenta, oltre ad alcune altre variazioni avute negli anni, un nuovo cantante -Matteo Peluffo- decisamente più adatto alle situazioni proposte dagli ArseA. Oltre a ciò, il gruppo ha maturato una solida esperienza dal vivo che può vantare quattro partecipazioni al Metal Camp/Metaldays, una al Magic Circle Fest e svariate altre.
A New Dawn presenta una band coesa, in grado di scrivere pezzi che fluiscono in maniera corretta e soprattutto arrangiati in modo da esaltare questa qualità. Il dato risulta maggiormente importante se pensiamo che l’heavy-prog proposto ricade in un settore che spesso si avvita in situazioni al limite del cervellotico, mentre in questo caso l’adozione di una scrittura basata su una certa semplicità di fondo esaltata poi dagli arrangiamenti sembra senz’altro la scelta migliore. L’intero lavoro si snoda quindi su una base che non perde mai di vista la melodia, che concede ampi spazi a momenti più d’ambiente, se non proprio dolci come in Out of My Mind e più ancora nella strumentale Behind, ammantata di malinconia. Spesso e volentieri, poi, si pigia con decisione sul pedale dell’acceleratore per mostrare che gli ArseA possono fare sfoggio di muscoli senza troppi sforzi come in VIII, Defected Light e Cross the Line, non puntando necessariamente sulla velocità per farlo. In questo quadro rientra anche la scelta di non comporre brani di particolare lunghezza, quindi essenzialmente progressive, a favore di quella scorrevolezza che caratterizza il prodotto. Non mancano episodi più solenni come Quantum Society, forse il pezzo più avvincente come varietà di circostanze sonore, per poi chiudere con l’onirica A New Dawn, brano che facendo il paio con l’intro Awakening ci congeda dal CD nel segno di una sensazione di soddisfatta quiete. Da notare anche alcune soluzioni oscure che risuonano qua e là un po’ a macchia di leopardo, completando le sfumature musicali dell’opera.
Discretamente inciso considerando la dimensione di autoprodotto (più che altro per questioni di budget, si suppone, visto che sembra un lavoro ben fatto), A New Dawn mostra un gruppo di musicisti di buona levatura e coscienti sia di cosa significhi suonare in gruppo lasciando quindi uno spazio adeguato più o meno a tutti, sia del fatto di non essere ancora una top band, almeno in questa fase. Il lavoro scivola quindi via restando sempre piacevole e ben congegnato, pur non aggiungendo nulla al panorama nazionale delle realtà di genere. Se vi interessa l’heavy-prog metal non troppo elucubrato, tendente ad invitare all’ascolto anche fasce di appassionati non soltanto interessati al lato progressive in senso stretto e fatto con cognizione di causa, gli ArseA possono fare alla bisogna. Resta per loro da fare almeno un altro step, ossia quello riguardante la definitiva personalizzazione delle loro composizioni, ancora prive di quel quid in grado di imporli davvero all’attenzione. Per far questo è forse necessario operare una scelta ulteriore: dedicarsi più marcatamente alla parte più “amichevole” del progressive o viceversa connotare maggiormente la musica sviluppandola in senso opposto, con la conseguente differenziazione possibile degli ascoltatori, ma questo attiene ovviamente soltanto a loro.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Awakening 2. VIII 3. Defected Light 4. Out of My Mind 5. Behind 6. Quantum Society 7. Cross the Line 8. Aseptic Life 9. A New Dawn
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Line Up
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Matteo Peluffo (Voce) Enrico Fucci (Chitarre 6 corde) Alessio Di Clementi (Chitarre 7 corde) Ivan Fusco (Synth e Tastiere) Giorgio Piermattei (Basso) Riccardo Curti (Batteria)
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