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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Emblazoned - Eucharistiae Sacramentum
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( 1722 letture )
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Gli Emblazoned dal Wisconsin sono attivi ormai da 3 lustri, ma giungono solo ora alla pubblicazione del primo full, che incuriosisce per l’artwork, che rappresenta un papa in stile quasi manga che scaccia dei demoni-serpente con un’ostia opportunamente trasformata in una sfera di energia. A voi il giudizio, ma nel frattempo noto che la band ha reclutato tra i propri ranghi AJ, bassista divenuto celebre su Youtube (ancora, a voi il giudizio…) per le cover di vari gruppi technical death, tanto che la fama sulla piattaforma gli era valsa la possibilità di far da session member live per nientemeno che i Decrepit Birth. E consapevoli di questa star da web-nerd dello strumento, per una volta avrete modo di sentire un basso onnipresente su un disco di questo genere.
Ma parlando di musica? La proposta dei nostri è essenzialmente un death metal molto veloce (grazie al drumming quasi completamente incentrato sul blast beat) che si tinge di tinte melodiche e black oriented (assolutamente alla God Dethroned), descrivendo linee chitarriste estranee al genere e decisamente più lineari, che evidenziano un soungwriting chitarristico piuttosto immediato rispetto all’immediata tracotanza della batteria. Dietro al microfono si alternano growl più gutturali (anche se non esattamente datti alla proposta, forse) e vocals più high-pitched, anche queste provenienti dal background black del gruppo, mentre le linee vocali sono molto aderenti a quelle delle chitarre, risultando qualche volta efficaci, altre fin troppo banali (come nel caso del ritornello dell’opener Malefic Congregation). Non mancano parti mid-tempo e groove più tipicamente vicini alla tradizione death metal statunitense, che però si incastrano bene con gli up-tempo e le melodie scandinave (per così dire, data la collocazione geografica). Risultano interessanti anche le aperture melodiche più atmosferiche (come l’intro di Iniquitous), con abbondanza di doppia cassa e arpeggi forse un po’ scontati ma apprezzabili, e un basso assolutamente presentissimo, che cerca talvolta linee alternative, ma che finisce per pesare non poco sul mixaggio.
Diciamo che si tratta di un tributo a determinate sonorità, ma certi aspetti stilistici sembrano da rivedere. Non mancano velocità e coesione, ma alcune idee risultano ispirare poco all’ascolto. Se però apprezzate questo tipo di sonorità, potrebbe comunque valer la pena di sentire una qualche anticipazione prima di ponderare l’ascolto del disco.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Malefic Congregation 2. Heathenist Structure 3. Fatherless Predecessor 4. The Deceiver 5. Perdition 6. Wolven Shroud 7. Iniquitous 8. Divine Delusion
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Line Up
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Jeff Plewa (Voce) Kevin Forsythe (Chitarra) A.J. Lewåndøwski (Basso) Alex "Pulverizer" Pulvermacher (Batteria)
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RECENSIONI |
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