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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Coal Chamber - Coal Chamber
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Chi di voi ricorda il mitico Ozzfest, il festival itinerante organizzato dalla sempre operosa Sharon Arden, consorte del celebre Ozzy Osbourne? Quel carrozzone itinerante, nato in risposta al rifiuto dell’altrettanto celebre (negli anni 90, almeno) Lollapalooza di ospitare il vecchio singer dei Sabbath, è passato alla storia non solo per aver rilanciato la carriera del Madman, ma anche per aver lanciato e contribuito a far conoscere molti gruppi nu metal. Il vituperato genere che la fece un po’ da padrone in quel decennio tanto discusso, infatti, caratterizzato essenzialmente dalla sua assenza di assoli, dalle sue vocals rappate e dall’importanza del groove, beneficiò immensamente della popolarità di Ozzy, il cui simpatico festival può tranquillamente esser definito il principale promotore del nu metal. Una delle band che maggiormente beneficiarono della pubblicità dell’Ozzfest (e che non a caso durarono pochi anni) furono senza dubbio i Coal Chamber, recentemente riformatisi e capitanati da quel Dez Fafara oggi indubbiamente più noto per i suoi ben più pesanti DevilDriver.
I Coal Chamber evidenziano, in tutto e per tutto, per certi versi anche più dei padri fondatori Korn, gli aspetti migliori e peggiori del nu metal: se infatti non si può negare l’orecchiabilità dei loro brani, la forza di alcuni dei loro riff e l’intensità del loro sound, è altrettanto difficile non riconoscere ai loro album una certa ripetitività di fondo. E’ vero, c’è stato il buonissimo Chamber Music, in cui i nostri hanno sperimentato qualcosa di nuovo e personale, ma a quello seguì il mediocre Dark Days, quindi si è purtroppo trattato di un fuoco di paglia. La staticità di fondo cui facevamo riferimento è evidente già nell’esordio del gruppo, targato 1997, che pure è stato il loro lavoro di maggior successo, dove l’influenza dei Korn è a tratti soffocante. Tuttavia, bisogna anche dare a Cesare quel che è di Cesare ed a Dez Fafara quel che è di Dez Fafara: nonostante i difetti succitati siano ben evidenti ed i Coal Chamber siano, con ogni probabilità, una delle band meno dotate del movimento nu metal ad aver raggiunto la fama, il loro omonimo primo album resta comunque intrigante e complessivamente piacevole, seppur non indimenticabile: Loco, prima traccia e singolo apripista di Coal Chamber, presenta un riff robusto e schizofrenico ben supportato dagli altri strumenti, su cui Fafara, meno furioso di oggi ma già riconoscibile, declama i suoi versi nel classico stile del genere. Bradley presenta invece una linea vocale intrigante nella sua cupezza e rabbia di fondo, ma a tratti sembra davvero di sentir cantare Jonathan Davis, celebre appunto per il suo particolare modo di porsi al microfono, che del resto, va detto, ha ispirato il 90% dei gruppi nu metal degli anni 90. E’ proprio questo, come già abbiamo evidenziato, il problema fondamentale dell’esordio dei Coal Chamber, nonché della loro carriera in generale, a parte i buoni tentativi di Chamber Music: l’originalità non è esattamente di casa e bisogna dunque sforzarsi di ascoltare le canzoni uscite dalla penna di Fafara, Rascon, Foss-Rose e Cox senza far caso alle paurose somiglianze con i loro cugini più grandi di Bakersfield, di cui paiono ricalcare addirittura la produzione (Unspoiled, in tal senso, è clamorosa). Fortunatamente, ci sono anche brani che si scostano da questa pedissequa riproposizione e che contribuiscono a rendere comunque valido il lavoro: First, ad esempio, con il suo andamento cupo preannuncia alcune delle future soluzioni di Chamber Music e si caratterizza sicuramente come uno dei pezzi migliori del lotto. I, viceversa, probabilmente sarà stata di ispirazione per gli Slipknot del loro album di esordio, dato che il suo stile ricalca parecchio quello di alcune hit primordiali dei nove di Des Moines. In generale, dunque, la seconda metà dell’album sembra più ispirata della prima e lo confermano anche le valide My Frustration, Dreamtime e Pig, lunga ed efficacemente stratificata.
Non resta molto altro da dire su Coal Chamber: il suo carattere fortemente derivativo gli impedisce di assurgere a vero classico del nu metal e, in generale, di caratterizzarsi come lavoro davvero di elevata qualità. Al tempo stesso, però, resta comunque un interessante capitolo del genuino nu metal anni 90, che volenti o nolenti resta una parte da tenere in considerazione del nostro amato genere musicale. Se volete provare ad innamorarvi del nu metal, i lavori da consigliare davvero sono altri, ma Dez Fafara e compagnia possono rappresentare egualmente un utile diversivo.
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Ah e' vegho, il giornalista che conio' il Nuovo Metal assistette proprio ad una loro esibizione ! Disciamo cheeeeee mi vegghebbe da considerarli una band One Album Wonder. |
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@Numetalhead, @Imbonitore, che pensavate di non includermi in questo dibattito? Questo in fin dei conti è il primo album nu metal della storia! Dai avete capito cosa intendo, a livello terminologico ovviamente. Bel disco, le top Loco, Sway, Clock e Pig. Sul sound beh basso fregato a Fieldy, i riff in downtuning presi dai korn di life is peachy perché più facilmente replicabili di quelli dell'esordio omonimo del '94. Il cantato con più registri ripreso da JD che a sua volta lo riprese da patton e Burton c. Bell, solo la batteria non ha influenze funk come quella di silveria. Come disse Iannini gruppo che ha mantenuto le promesse ma non fino in fondo. Effettivamente potevano fare mooolto di più |
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Sceghtamente questo è il loro album più fresco e genuino, con citazionismo ma anche bella inventiva. Voglia di eeeeemergere. Però caaaaaaaaro amico in Bradley Fafara pare realmente Davis! Ma alla fin fine mi potete citaghe Davis, Moreno eeee Burton C. Bell eeee Fafara eeee Staley eeeeee Wayne Static eeeeee Arraya eeeeee Iggy pop eeee Axl Rose ma il numero uno rimarrà uno e uno soltanto.. Maaaaario Schifano! |
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Sceghtamente questo è il loro album più fresco e genuino, con citazionismo ma anche bella inventiva. Voglia di eeeeemergere. Però caaaaaaaaro amico in Bradley Fafara pare realmente Davis! Ma alla fin fine mi potete citaghe Davis, Moreno eeee Burton C. Bell eeee Fafara eeee Staley eeeeee Wayne Static eeeeee Arraya eeeeee Iggy pop eeee Axl Rose ma il numero uno rimarrà uno e uno soltanto.. Maaaaario Schifano! |
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per me la loro pietra miliare è questa, e non "chamber music" come dicono tutti, nonostante i difetti che abbiamo detto più di una volta, ossia che è praticamene una copia dei Korn dei primi 2 album... però dez fafara non è che canta proprio uguale uguale a JD, è un po' più aggressivo e meno variegato... il basso è uguale, quello sì, e anche alcuni riff di chitarra... |
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Le canzoni sono potenti e gagliarde, scatenano e eeeeesaltano un botto. Maaaaa eeeeee questo canta uguale uguale a Jonathan Davis. Troppo imitativo. Eeeee scio mi ricorda eeeeee del clamoghoso caso dei falsi di Michele Cascella ai tempi di Telemarket! |
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Io li ho sentiti dal vivo..negli anni 90! e la voce di Fafara e’ potente e pulita..non ne trovi molti in giro che dal vivo rendono come sul CD del epoca...inoltre nei primi anni 90...94/95 nessuno li paragonava ai Korn..xche era un genere nuovo e pochi gruppi lo facevano. Sono andato a togliere la polvere dai loro CD in questi giorni.. |
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All'inizio non mi piaceva perché mi sembrava una copia di gente come White Zombie, adesso è uno dei miei album preferiti nel Nu Metal in generale. 89/100 |
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alzo il voto da 86 a 88. |
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Be' io l'ho ascoltato. Che dire. GRANDIOSO |
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ammetto che l'utente Tommaso calvino comincia a starmi simpatico... comunque non posso che essere d'accordo...  |
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Comunque growl o non growl sia Davis che Fafara son dei grandi. W i Coal Chamber e i loro album. W i Korn e i loro album. W il nu metal |
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forse perché fafara è più "urlatore" che cantante, al contrario di JD... basta sentirlo nella sua successiva creatura, i devildriver... comunque secondo me fafara leggermente più cattivo non tanto per la qualità del growl in sé stesso, ma perché lo usa più spesso, mentre invece JD come detto essendo essenzialmente più un cantante lo usa di meno... però in un album come TALITM, dove lo usa più spesso, o in una canzone come "jingle balls", dimostra di non essergli affatto da meno... |
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10
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Gran bel debutto. Per molti versi assomiglia al primo dei Korn ( e si capisce il perchè ovviamente) per altri no. Per esempio Des Fafara usa un growl piú marcato, Johnatan Davis fa dei growl un po' piú acuti e leggeri. Comunque apparte questo Coal Chamber è un album strepitoso che conserva un nu metal oltre che violento anche aspro. Loco è grandiosa |
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Buon esordio, sfruttarono appieno il momento d oro di quei anni per sfondare l album si ascolta piacevolmente e ci sono ottime canzoni voto 80 |
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bravo a farlo notare, le due intro sono praticamente due gocce d'acqua... io non l'avevo mai notato per il semplice fatto che non conoscevo la canzone dei fear factory... |
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Nessuno ha mai notato che l'intro di Loco è praticamente un plagio a Suffer Age dei Fear Factory? |
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6
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A quando recensione dark days? Personalmente il.mio preferito loro x motivi affettivi.. Fiend é sempre stata la canzone che avrei voluto suonar con i miei primi e pessimi gruppetti ahahah peccato x l accordatura impossibile ai tempi e un fafara inarrivabile inimitabile da 15enni. Questo disco lo metto al secondo posto. Loco una delle migliori del genere 85 se lo meritano. Recensione troppo severa |
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5
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Bellissimo disco voto troppo basso. Assieme ai Korn e slipknot li vedo come i tre grandi del.nu metal voto 90 |
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4
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Grande album!loco una delle migliori del intero movimento nu metal. Gruppo inferiore solo ai Korn e slipknot..grandi! A quando recensione dei godhead? |
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sì è vero, come spesso capita recensioni troppo severe nei confronti dei gruppi nu metal, ma quantomeno sono contento di vedere finalmente questo album su queste pagine... un album che come è stato giustamente detto è molto, forse troppo, derivativo, e che di originale ha ben poco, anche se io lo considero una pietra miliare lo stesso e lo preferisco ai successivi due che sono magari più personali... il basso della foss è praticamente un plagio di quello di fieldy, e fafara è un jonathan davis leggermente più cattivo... in fin dei conti sembra di ascoltare una tribute band dei korn dei primi due album, ma come ho detto per me è comunque un album importante e che ha rappresentato e rappresenta tutt'ora uno dei miei ascolti più piacevoli in ambito nu... voto: 86 |
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2
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Molto bello, come tutti i loro lavori (dark days mediocre?!). Recensione troppo negativa, i Coal Chamber in ambito NuMetal sono un punto di riferimento, mica degli idioti qualsiasi. Voto 82 |
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grande album! anche dark days mi piace parecchio!ricordo veramente con piacere quel decennio nu metal, slpiknot korn mudvayne kittie ecc su questo album c è loco una delle canzoni nu metal che preferisco in assoluto, voto 80 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Loco 2. Bradley 3. Oddity 4. Unspoiled 5. Big Truck 6. Sway 7. First 8. Maricon Puto 9. I 10. Clock 11. My Frustration 12. Amir Of The Desert 13. Dreamtime 14. Pig
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Line Up
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Dez Fafara (Voce) Miguel Rascòn (Chitarra) Rayna Foss-Rose (Basso) Mike Cox (Batteria)
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RECENSIONI |
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