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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Soulburn - The Suffocating Darkness
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( 2168 letture )
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Innanzitutto, un po’ di storia. I Soulburn vengono fondati nel 1996 in Olanda da Eric Daniels e Bob Bagchus, dopo lo scioglimento degli Asphyx. Hanno pubblicato il loro album di debutto, Feeding on Angels, nel 1998, prima di ritornare nell’oblio quando gli Asphyx ritornarono alla vita con On the Wings of Inferno nel 2000. Lo stile proposto dalla band non si discosta molto dallo stile della band progenitrice. L’offerta è quella di un death metal con forti venature black, che rimandano allo stile dei Venom, dei Celtic Frost e dei Bathory di Blood, Fire and Death, e capaci di offrirci possenti riff e inquietanti parti atmosferiche, soprattutto nelle sezioni più rallentate.
Questo The Suffocating Darkness è un inno alla vecchia scuola, ai tempi d’oro. I pezzi si susseguono imponenti quali inni di guerra, terrificanti e selvaggi, grondanti di sangue. Apotheosis Infernali si chiude maestosa, trascinando nelle profondità dell’inferno tra gli echi seducenti dei cori femminili, che come Erinni maledette ritornano sinistramente nella parte centrale di Hymn of the Forsaken II. La nostra discesa all’inferno ci porta a contemplare le più varie tra le seduzioni del male. Così, eccoci di fronte allo specchio mentre osserviamo il nostro volto putrefarsi nell’oblio della morte (The Mirror Void), mentre si è accompagnati da un arpeggio di oscura bellezza, di seducente malia che sfocia in un assalto forsennato e violento. Il tutto, finché le oscurità non si fanno più oscure e opprimenti. In Suffocating Darkness lascia un senso di orrenda claustrofobia nell’ascoltatore, opprimendolo fin da subito con l’ordito tessuto dalle chitarre di Daniels e Kreft, abili a destreggiarsi ugualmente sulla velocità che sul groove puro. La voce di Van Geel, inoltre, è il perfetto veicolo del messaggio di perdizione e disperazione.
All values are now lain to waste, In suffocating darkness. The harvest from this holy ground, Smothered into death In suffocating darkness. Awakened force of evil, With blackest taste of death!
Ogni valore è destinato ad esser sprecato in queste oscurità soffocanti. Il raccolto di questo santo campo, affogato nella morte, in queste oscurità soffocanti. Risvegliate forze del male, con un oscuro sapore di morte!
Il viaggio lungo l’esperienza della perdizione umana, della divina blasfemia, l’esperienza stessa della seduzione del male vivificano magnificamente nella stupenda I Do Not Bleed From Your Crown of Thorns, sinceramente il pezzo più riuscito dell’intera release. Spettacolosamente evocativo il suo interludio melodico, dove mentre le chitarre intrecciano l’armonia, dei cori gregoriani si arrampicano, prima che irrompa nuovamente la voce di Van Geel e la possente violenza del riff principale. Con le orchestrazioni di Eden’s Last Sigh (Outro), il viaggio si conclude lasciandoci intravedere in lontananza la salvezza, ma senza che le nostre mani possano stendersi per afferrarla. Rimane, nella bocca dell’ascoltatore, l’innaturale desiderio di ripercorrere tutte le tappe, di approfondirle, di viverle nuovamente affinché le nostre carni possano scarnificarsi nuovamente e, nelle nostre gole, il caldo sangue cominci a soffocarci con i suoi neri grumi. La dolce estasi della putrefazione e della violenza albergano sapientemente all’interno del disco, si rinnovano e vengono esplorate in ogni singola congettura, virgola o espressione.
In conclusione, non si può non affermare la bontà di questo The Suffocating Darkness. La speranza è che i Soulburn non tornino nuovamente nell’oblio, ma che possano confermare quanto prima le stupende impressioni di questo loro primo lavoro.
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6
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Davvero bello, confermo, hanno pubblicato da poco un'ep, non l'ho ancora trovato..l'anno prossimo dovrebbe arrivare il nuovo disco. |
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5
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PS: e dire che al primo ascolto mi aveva detto poco e niente.
E' cresciuto velocemente e notevolmente! |
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4
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Bellissimo! 85 secco.
Ma anche gli altri due album non scherzano. |
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3
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Ottimo come back dei Soulburn, album che ad un primo ascolto mi aveva spiazzato perché parecchio diverso da Feeding on Angels (lontano 16 anni d'altra parte), molto più vicino alle sonorità della band madre. I punti di contatto ci sono ancora: i famosi rallentamenti e le parti più doom tanto caratteristiche degli Asphyx, così come il drumming peculiare di Bagchus... ma qui tutto è trasposto in ottica molto black (specialmente di scuola europea, per non dire proprio "svizzera"), a partire dalle vocals e dal riffing, dando luogo ad un sound veramente nero, infernale. Con l'album successivo confermeranno ulteriormente la validità della loro proposta. Voto 85 anche per me |
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1
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VORREI PORRE I MIEI COMPLIMENTI A FAMBRINI PER LA RECENSIONE E PER AVER DATO GIUSTIZIA A QUESTA GRANDE GRUPPO, COMPRATE A SCATOLA CHIUSA............. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Apotheosis Infernali (Intro) 2. Under the Rise of a Red Moon 3. The Mirror Void 4. In Suffocating Darkness 5. Absinthesis 6. Hymn of the Forsaken II 7. Black Aura 8. I Do Not Bleed from Your Crown of Thorns 9. Wielding Death 10. Claws of Tribulation 11. Eden’s Last Sigh (Outro)
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Line Up
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Twan van Geel (voce, basso) Eric Daniels (chitarra) Remco Kreft (chitarra) Bob Bagchus (batteria)
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RECENSIONI |
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