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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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14/02/2016
( 2640 letture )
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Una buona, sana, rinfrescante e inebriante ventata di aria stantia, fumosa e acida dai magici seventies. Questo è quello da cui si viene piacevolmente investiti ascoltando il terzo capitolo della saga dei nordici Spidergawd intitolato semplicemente III e uscito per Crispin Glover Records. La band è un side-project di gran lusso per bassista e drummer dei grandi Motorpsyco, vale a dire Bent Sæther e Kenneth Kapstad a cui si sono uniti Per Borten dietro al microfono e alla chitarra e il sassofonista Rolf Martin Snustad. Sembra francamente incredibile, vista la fittissima attività in studio e in tour della band “madre”, che a Bent e Kenneth avanzino energie e soprattutto idee da dedicare agli Spidergawd che arrivano alla terza uscita in soli tre anni. Ben venga in ogni caso questa overdose di uscite se la qualità si mantiene su livelli di tutto rispetto come avviene in questo caso.
Prima di tutto, menzione di merito per lo splendido artwork del disco che mantiene lo standard elevatissimo dei due precedenti con un velo retrò, misto alle opere di Klimt e un tocco disturbante che non fa mai male. Come scritto in apertura, il sound di questo III ha fortissime radici nell’hard rock dei magici anni settanta, ma non è il classico e semplice tributo copia/incolla che si può ascoltare da tante band, soprattutto delle terre nordiche; nel caso degliSpidergawd la carta vincente è l’aggiunta di qualche elemento in più che arricchisce l’ascolto rendendolo più avvincente ed intrigante. A fare capolino fra le note del disco si trovano sicuramente influenze stoner/doom che danno al tutto un’atmosfera sulfurea a cui contribuisce anche la produzione sporca al punto giusto, a cui si aggiungono certe vibrazioni più “moderne” che riportano al modo di fare musica di Josh Homme. Tutto potrebbe far pensare a qualcosa di molto simile a quanto già proposto dai Motorpsyco, ma effettivamente non è così, anche se qualche similitudine si trova; il motivo principale è dato dal fatto che saggiamente Sæther ha deciso di lasciare il microfono all’ottimo Per Borten dotato di un timbro vocale abbastanza diverso e decisamente adatto allo stile della band. L’apertura è affidata all’ottimo riff portante di No Man's Land, traccia classica, ma non banale dalle ritmiche sostenute e caratterizzata dal pulsare costante del basso ben valorizzato qui, come nel resto del disco. Si prosegue con El Corazon del Sol introdotta da un giro di batteria e campanaccio ispirato all’immenso Bonzo per poi prendere una via psyc/sludge con un riff sporco e fangoso, supportato dal basso e dal sax di Snustad che segue su registri grevi, fino alle dissonanti note finali. Già dalla coda della seconda traccia parte il riff portante di Best Kept Secrets guidato in toto dai fiati che ammaliano con una melodia vincente, mentre la chitarra rimane sullo sfondo a supporto fino all’ottimo solo dove riprende il centro del “palco”; ceduto successivamente a Sæther per The Funeral più oscura e su toni decisamente doom, non per la lentezza dell’esecuzione, ma per la pesantezza dell’atmosfera. E’ ancora Kapstad ad aprire le danze in Picture Perfect Package in cui torna a farsi sentire con vigore il sax pronto a sostenere la melodia principale del pre-chorus. Come da migliore tradizione seventies l’ultima traccia del disco è una suite divisa in tre parti: Lighthouse, la prima si mantiene su un registro simile al resto del disco con una buona dose di melodia vintage creata dai fiati, per lasciare poi il posto ad una seconda parte decisamente più atmosferica e sognante con un solo di sax validissimo e ben incastonato nella struttura, per la terza ed ultima sezione, si torna su registri più ordinari con un riff di chitarra quasi stoner e il basso distorto che torna protagonista, fino al lungo solo della 6 corde che occupa buona parte della parte finale.
Nel complesso III è un disco vincente, visto il sound vintage che viene proposto si potrebbe pensare a qualcosa di poco originale o statico, che non vuole inventare nulla, ma in realtà grazie al talento e alle idee dei musicisti quanto si può ascoltare ha una sua personalità ben definita e strutturata data dalle contaminazioni positive . Se tutto va come deve andare, appuntamento al prossimo anno!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. No Man's Land 2. El Corazon del Sol 3. The Best Kept Secret 4. The Funeral 5. Picture Perfect Package 6. Lighthouse, Pt. 1 7. Lighthouse, Pt. 2 8. Lighthouse, Pt. 3
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Line Up
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Per Borten (Voce, Chitarra) Bent Sæther (Basso) Rolf Martin Snustad (Sassofono) Kenneth Kapstad (Batteria)
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RECENSIONI |
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