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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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26/06/2016
( 1073 letture )
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Dritti al punto, senza ricami inutili, con cumuli di sabbia desertica macinata riff dopo riff. Convincono gli Attalla, giovane band americana al debutto con questo full-length omonimo. Attalla è un disco di qualità, robusto, pieno di “sapori”. C’è tutto il peso della scuola stoner americana (Trouble, Kyuss, Sleep), riproposta quasi senza filtri; c’è la qualità sgranata di una produzione volutamente vintage; c’è il riffing arido e granitico dell’accoppiata di fucili a canne mozze Stieg-Hinckley; c’è la meravigliosa “ignoranza” di una band che non si fa problemi a voler assomigliare ai propri miti e a sé stessa.
Attalla è un disco anni 90 nella miglior accezione possibile: pure la sezione ritmica è di una pesantezza lontana e rocciosa, che fa viaggiare nel tempo e nello spazio. L’artwork onirico fa da ulteriore tramite per un trip mefistofelicamente lisergico. Si parte con la luce doom di Light, che mette già in mostra le qualità acide dell’accoppiata Stieg-Hinckley; il brano ha un andamento spiraliforme e suadente e setta molto in alto la barra stilistico-compositiva degli Attalla (gli echi Kyuss, anche nella voce di Stieg, sono innegabili). Haze è un brano più “arioso” e rock, un viaggio psichedelico e Seventies costruito intorno alla metafisica del lurido umano (riffing di nuovo di altissima qualità, con il drumming “a peso morto” di MacLeod che dà quel tocco grunge-heavy in più). Lust è un brano dei Queens of the Stone Age appesantito, fradicio come la pioggia di ottobre. L’incalzante e funky Thorn ha addirittura echi Soundgarden, nel suo essere in equilibrio tra pesantezza e peyote. Veil non aggiunge né toglie nulla all’assunto. Doom, oltre che un’evidente dichiarazione d’intenti, è anche una chiusura col botto, distorta e sabbathiana fino al midollo. Peccato che Attalla si concluda già qui, dopo soli sei brani e poco meno di trenta minuti di musica. Trovare altri difetti a questo disco -a parte la tendenza, saltuaria, ad adagiarsi troppo su uno stile “passatista”- è cosa ardua.
Gli Attalla colpiscono duro al primo colpo. Con semplicità e senza giri di parole e note. Basta guardare i titoli delle canzoni: Light, Haze, Lust, Thorn, Veil e Doom. Grezzo, conciso, con le palle quadrate. Questo è lo stoner, questa è la direzione musicale intrapresa dagli Attalla, né più né meno.
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1
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Mi vien in mente il famoso film con Abatantuono... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Light
2. Haze
3. Lust
4. Thorn
5. Veil
6. Doom
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Line Up
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Cody Stieg (Voce, Chitarra solista) Brian Hinckley (Chitarra ritmica) Bryan Kunde (Basso) Sam MacLeod (Batteria)
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RECENSIONI |
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