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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Assassin`s Blade - Agents of Mystification
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12/07/2016
( 1526 letture )
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Tirando recentemente in ballo il signor Jacques Bèlanger, che la maggior parte degli ascoltatori conoscerà per i suoi trascorsi tra la fine degli anni novanta e gli anni duemila negli Exciter, salta fuori il monicker Assassin's Blade, band formatasi dall’incontro del suddetto singer con il trio svedese formato da Peter Svensson (Void Moon), David Stranderud (ex-Portrait) e Marcus Rosenkvist (Void Moon). Dopo la firma con la Pure Steel Records, il quartetto è andato in studio per la registrazione di questo debut album intitolato Agents of Mystification, impreziosito dalla presenza in alcuni assoli di Janne Stark (chitarrista degli Overdrive). Il risultato di questo incontro viene espresso come un mix tra il classico sound di casa Exciter e qualche inflessione più maideniana, senza dimenticare i trascorsi del chitarrista e compositore Stranderud nei Portrait. Ora non ci resta che ascoltare questo Agents of Mystification per scoprire cosa sono stati in grado di fare.
Si attacca subito con la title-track, brano cadenzato e prettamente heavy senza particolari caratteristiche che saltano all’occhio. La voce di Bélanger è sempre la stessa, graffiante ma versatile sugli acuti, mentre la compattezza espressa dal trio di musicisti è piuttosto solida e piacevole. Con i brani seguenti, i nostri accelerano un po’ l’andamento anche se non si discostano più di tanto dal classico heavy, dimentichi di quello speed nudo e crudo che ha reso famosi e leggendari gli Exciter. Herostratos e The Demented Force, con quest’ultima molto più rapida ed incalzante ed alza un po’ l’asticella di un lavoro che scade troppe volte nei consueti cliché del genere musicale, risultando scontata e prevedibile. Il songwriting dei pezzi non è da buttare via: ci sono alcuni brani un po’ più tendenti all’heavy/doom come Dreadnought, ma all’interno degli undici pezzi che compongono la setlist del lavoro degli Assassin's Blade, non c’è un singolo brano che sia memorabile o che rimanga in testa anche dopo due o tre riproduzioni. Il lavoro strumentale è solido, anche se non c’è nulla che possa esaltare un ascoltatore maturo di heavy metal: le linee chitarristiche, i riff e gli assoli girano sempre sui soliti stereotipi; la batteria è incalzante, ma non varia mai di molto il proprio incedere, ed il basso di Svensson, spesso si limita al compitino in appoggio al drumming di Rosenkvist. A salvarsi, probabilmente grazie all’esperienza maturata durante gli anni, è proprio Belangér, per quanto non sia così calzante in brani più "power" come Transgression e Prophet’s Urn.
Alla fine, cosa ci resta dall’ascolto di Agents of Mystification? I due brani migliori sono probabilmente la title-track e la conclusiva Prophet’s Urn, dove si denotano le prestazioni strumentali più piacevoli ed aggressive. Il problema è che tutto ciò che passa in mezzo, e parliamo di nove brani, è fin troppo scontato e caratterizzato da alti e bassi che rendono la riproduzione difficile da apprezzare nella sua interezza. Peccato, perché alla nascita di un progetto nuovo che coinvolge un buon nome dell’heavy metal, c’è sempre quell’aura di aspettativa che non vede l’ora di essere soddisfatta. Questa volta, purtroppo, non è andata così.
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Ho sentito la title-track e se la consideri il miglior pezzo capisco il 55. Un pacco. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Agents of Mystification 2. Herostratos 3. The Demented Force 4. Dreadnought 5. Autumn Serenade 6. Transgression 7. Nowhere Riders 8. Crucible of War 9. Frosthammer 10. League of the Divine Wind 11. Prophet’s Urn
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Line Up
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Jacques Bélanger (Voce) David Stranderud (Chitarra) Peter Svensson (Basso) Marco Rosenkvist (Batteria)
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RECENSIONI |
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