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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Deathrow - Deception Ignored
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05/11/2016
( 3849 letture )
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Quando si parla di thrash metal tedesco inevitabilmente la prima cosa che viene in mente è la triade teutonica composta da Kreator, Sodom e Destruction, gli esponenti più famosi ed influenti della scena, tre autentici tizzoni d'inferno che con i loro dischi sconquassarono il panorama del metal estremo europeo negli anni 80. Per quanto importanti, però, non è giusto riassumere il vasto panorama tedesco solo con loro; tanti erano, infatti, i gruppi che in quegli anni facevano parte di quel rigoglioso movimento. Tra questi, i Deathrow provenienti dalla Vestfalia rappresentavano una delle facce più interessanti di quella scena avendo pubblicato tre ottimi lavori nel giro di tre anni in continuo miglioramento. Se nel primo Satan's Gift/Riders Of Doom le influenze erano quelle del thrash metal made in USA, il secondo Raging Steel era molto più tedesco, strizzando pure l'occhio ai Coroner della vicina Svizzera, loro compagni di etichetta. Dopo l'uscita del secondo disco Raging Steel un importante scossone in line-up cambiò la fisionomia del gruppo, portandolo su di una strada diversa: il chitarrista e membro fondatore Thomas Priebe lasciò la band e venne sostituito da Uwe Osterlehner. Il nuovo arrivato era un chitarrista molto tecnico che portò nei Deathrow diverse influenze prog, facendo fare al gruppo il passo decisivo verso il technical thrash ed allontanandolo definitivamente dal suono caliginoso e martellante della scuola tedesca. Il risultato fu Deception Ignored, terzo disco del quartetto pubblicato nel 1988 dalla Noise Records, autentica fucina di talenti all'epoca.
A differenza della copertina insipida ed anonima nella sua bruttezza (viene da chiedersi come si potessero avallare certi obbrobri), Deception Ignored trasuda personalità e voglia di distinguersi, diminuendo la velocità di esecuzione in favore di un approccio più cerebrale e ragionato, probabilmente molto più maturo dell'effettiva età dei quattro. Come detto, il merito di questo cambiamento è da attribuire al nuovo ingresso Osterlehner, il quale pur essendo l'ultimo arrivato mise la firma in calce (da solo o in codominio) a cinque degli otto brani presenti nella tracklist. Interamente sue sono le due tracce più lunghe, intricate ed interessanti Triocton e Narcotic. La prima, completamente strumentale ed introdotta dal pianoforte suonato dallo stesso Uwe, non è solamente una mera vetrina per il virtuosismo dei quattro, bensì una tela sonora sulla quale i musicisti disegnano con i propri strumenti seguendo le idee di Osterlehner, bravo anche a deviare dal tema principale senza esagerare. La seconda con i suoi nove minuti è la traccia più lunga dell'album e probabilmente quella che rappresenta di più la strada che i Deathrow volevano/potevano percorrere. La struttura del brano poggia su passaggi particolari e vari, ricordando i Mekong Delta e forse oggi una traccia del genere sarebbe chiamata "suite". Il giro di chitarra della strofa pare quasi incastrato al suo interno e crea un piacevole contrasto con la voce di Milo, mentre nella seconda parte più intricata sale alla ribalta il batterista Markus Hahn, abile a gestire i diversi cambi tempo delle lunghe sezioni strumentali. Pure i testi mostrano un'inedita maturità e ricercatezza per questi nuovi Deathrow:
Melancholic dreams or hysterical faces Fascinated in a state without preceptive faculty Strength of purpose wearies and the complexion fades Because manipulation's modern methods stamped from cruelty You're just blinded by a dream that does not exist You think that you will find your fortune Appear this feeling? NO - feelings disappear Narcotics signify gloom
Naturalmente Deception Ignored conta al suo interno anche altri brani degni di nota, seppur differenti come approccio e fa del suo essere leggermente disomogeneo un punto di forza. Ad esempio, le tre tracce scritte interamente da Sven Flügge (The Deathwish, N.L.Y.H. e Bureaucrazy) risultano legate allo stile del precedente Raging Steel mostrando una struttura più semplice e diretta, pur mantenendo la spina dorsale ritmica coerente con il resto dell'album, garantendo varietà con questa alternanza. La tracklist non mostra difetti nell'arco della otto tracce (sette per la versione in vinile) e varrebbe la pena citarle tutte, abbellite dagli assoli della coppia di chitarristi, tecnici e particolari senza essere sbrodolamenti fini e sé stessi. Il punto debole dell'album è forse il cantato di Milo, un po' troppo monocorde rispetto alla grande varietà di soluzioni che troviamo al suo interno. Come bassista risulta però efficace nel seguire le complesse ritmiche delle canzoni, ritagliandosi anche qualche piccolo spazio nello svolgimento. La produzione affidata ad Harris Johns (uno dei nomi di punta della scena tedesca all'epoca) ad un orecchio abituato alle sonorità moderne potrebbe risultare un pochino datata, ma ha il pregio di non nascondere il lavoro degli strumentisti, in particolar modo quello di Flügge e Osterlehner, bravi a non concentrarsi sulla sola ritmica ma anche a cercare soluzioni di fino da affiancare ad esse.
Ad un ascoltatore legato soprattutto alla classica scuola thrash metal senza fronzoli, Deception Ignored può rivelarsi un ascolto quasi farraginoso, immerso nelle sue ritmiche complesse e nel lavoro delle due chitarre, ma è qualcosa che si riesce a superare dopo alcuni, attenti ascolti. Chi invece ama il thrash metal evoluto di coloro che cercavano di portare il genere un passo in avanti, troverà in Deception Ignored un pilastro per la propria collezione di dischi. Ogni passaggio rivela particolari nuovi anche se, come altri lavori ad esso affini, risulta un album "per molti ma non per tutti" ed è questo uno dei motivi per cui i Deathrow rimangono uno dei gruppi meno considerati del thrash metal tedesco. In aggiunta, la band ebbe anche diversi problemi con la Noise Records, dalla quale si separarano rimanendo nell'ombra per qualche anno, fino al 1992, quando il quarto disco Life Beyond fu dato alle stampe. Nonostante il tentativo di stare al passo coi tempi con un album più snello che manteneva la loro impronta, la scena thrash era però radicalmente cambiata e non ci fu più spazio per i Deathrow, che da allora sparirono per sempre.
Money rules we can't resist We're just wheels in a great We're just wheels in a great MACHINERY
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Incredibilmente non conoscevo questo disco. Strepitoso. |
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Ad ascoltarli mi sembrano anche piu' intricati dei Megadeth,ma lo dico nel senso buono! anzi..forse come composizioni sono anche meglio in certi pezzi |
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D accordo i death d'accordo i Coroner, ma questo non e' distante. In fatto di thrash, se hai tecnica il death di fatto e' un thrash in growl |
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e angel dust di romme keymer (risk) quelli di germans |
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Se guardiamo alle cover degli artillery sia il primo vinile fear of .. che il terzo by inheritance non è che siano tanto meglio ...e di esempi penso che ognuno di voi può farne a iosa ... vendetta ? Belli i primi due vinili e anche loro come gli assassins, living death, violence force e molti altri rimasti nelle seconde linee sebbene abbiano realizzato album veramente degni di far parte di una collezione (imho). |
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i primi due vendetta sono due album stratosferici, gli altri non li conosco, poi loro erano marocchi come pochi, capelli con la Vokuhila e baffetti...veramente dei grandi. |
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D'accordo con thrash1969 sui Vendetta, i primi 2 sono davvero dei grandi album. Per me comunque il migliore dei Deathrow è Raging Steel, aspettiamo la recensione.. |
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Gran gruppo.....sono cresciuto anche con loro.... Però preferisco i VENDETTA....i primi due lavori (in vinile) li ascolto ancora adesso e ancora adesso mi esalto come allora |
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Ma quelle da voi citate sono dei veri e propri obbrobri grafici, come "Burn This Town" dei Battleaxe e tante copertine anni 80. A me questa non dispiace: lasciando perdere il titolo posto in verticale (orribile) e il logo della band (mai piaciuto), il disegno non è per nulla brutto e oltretutto si esula dai soliti soggetti (per rimanere in tema, le copertine di "Life Beyond" (terribile), ""Raging Syteel" (pallido pastiche tra Kreator e Manowar) sono molto peggio |
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@Lambru: sapevo anche io una storia simile, quindi appunto mi chiedo come una casa discografica possa lasciare una aspetto così importante totalmente allo sbaraglio |
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@Trucido, io avevo letto che gli Artillery erano stati praticamente obbligati, dalla casa discografica, a prodursi da soli la copertina di Terror Squad. Visto che erano senza soldi, hanno usato come cover un disegno fatto da uno dei due chitarristi... |
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Per me, tenera età di 10 anni, tutto iniziò con POWERSLAVE (CUORI CUORI CUORI SBAV) |
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Infatti Rik, era un po' la presentazione del gruppo. Oggi ha meno rilevanza forse, ma l'esempio che hai fatto calza a pennello. Io da bambino ad esempio rimasi a bocca aperta nel vedere il cartonato gigante di quella di Fear Of The Dark, tanto che fu poi la prima cassetta loro che comprai. Poi ovviamente la musica deve essere ottima altrimenti ho solo una bella custodia per un sottobicchiere, ma pensando a questa oppure a quelle dei Riot o anche Terror Squad degli Artillery non posso fare a meno di chiedermi se sono state scelte ponderate oppure quell'aspetto fu lasciato colpevolmente da parte. |
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@Er Trucido : io penso che una cover sia non solo importante ma moooolto importante anche se si tratta solo di mostri per fare un esempio. È la prima cosa che si osserva e nel mio piccolo diciamo inizio decade anni 80 era fondamentale. Un esempio ? Faccio il nome di un gruppo. Iron maiden l' omonimo debutto. Fate voi ...... |
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Diciamo che l'idea potrebbe essere apprezzabile ma la realizzazione no Comunque di copertine brutte che fanno a pugni con dischi ottimi c'è pieno, eppure secondo me è un aspetto da non sottovalutare. |
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Ottimo album di techno-thash: ce l'ho originale in cassettina, comprato più di 20 anni fa in offerta (come molte musicassette targate Noise). Fantastica "Triocton"! E vorrei spezzare una lancia per la copertina: non sarà un granchè, ma è sempre meglio dei soliti topoi del genere (scheletri, zombie, esplosioni atomiche e città rase al suolo) |
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Ah i deathrow di suge Knight...ottimi.. |
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Deception Ignored pietra miliare della musica techno thrash metal, un MUST. voto 97/100. |
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Gran techno thrash, come si chiamava una volta. Ho il vinile ma, devo dire, li preferivo quando erano ignoranti (il primo LP). Questo è troppo complicato per me. |
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Non sapevo. Ero fermo a brain damage |
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Witherscaper gran disco I Deathrow sono una di quelle band da riscoprire in toto senza se e senza ma. |
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Terzo menati i dischi dei Vendetta sono 4.... oltre ai 2 usciti a fine anni '80 ne hanno fatti altri 2 datati 2007 e 2011 |
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Mi fa piacere che ancora tanti si ricordino di loro. La cosa strana è che salvo qualche rara e piccola apparizione nessuno di loro ha più fatto niente di rilevante. Di recente solo Uwe Osterlehner si è rivisto partecipando alla scrittura di un brano del disco The Northern Sanctuary dei Witherscape di Dan Swano, che tra parentesi vi consiglio caldamente  |
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Maggior parte dei vendetta Mario? Ma non sono solo due? |
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Possiedo la maggior parte di dischi dei Vendetta e dei Deathrow, e posso dire che sono due gruppi mahnidici, questo album è da mozzare il fiato, stupendo ritmicamente, strumentalmente e composto e prodotto come si deve, per me è un capolavoro, gruppo che meritava molto di più.Grandi Deathrow. |
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io bureau...non l'ho mai sentita, ho il vinile originale che si chiude con machinery e non ho mai recuperato, nemmeno su mp3, la roba che ho da oltre vent'anni su 33 giri. |
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Purtroppo mi manca...ho solo..per cosi dire i primi due...ma l'ho ascoltato parecchio nei periodi di fissa techno thrash. Grande album..mi ricorda pure un po' quello dei belga Target. |
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Ho ancora la cassetta duplicata anni fa, cosa dire , per me bastano solo le chitarre di Bureaucrazy, per fare impallidire parte dei gruppi thrash dell'epoca -e anche odierni- , assolutamente da avere. |
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Veramente ostico e di difficile assimilazione xró di grande qualità! Ci vorranno parecchi ascolti prima di assimilarlo,ma una volta fatto lo sentirete x mesi. È un classico 95/100 |
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3
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Ragazzi questo è un capolavoro del techno thrash, praticamente uno degli album ariete che hanno spalancato portoni alla successiva ondata prog metal, così come i sieges even o i watchtower. Qua siamo a livelli di eccellenza anche grazie a uwe osterlehner, ragazzo prodigio dedito anche ad una prestazione magica al pianoforte. Roba troppo difficile per i tempi che non hanno permesso al gruppo di raccogliere e soprattutto sopravvivere ai durissimi anni 90. La noise si conferma una fucina di talenti destinati a rimanere nella storia. Questo è un album da 100 |
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2
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Il panorama musicale teutonico era molto vasto in ambito thrash e come già scritto nella review racchiudeva molti validi gruppi rimasti purtroppo in penombra e tra questi i deathrow. Qui siamo in ambito techno thrash e le trame chitarristiche sono molto interessanti e creano arabeschi suggestivi che di primo acchito non sono facili da comprendere. Chi è abituato al thrash diciamo 'fluente' se mi lasciate passare il termine, qui si potrebbe trovare un po spiazzato. Come per wacthtower, mekong delta, forse è necessario fare ripetuti ascolti, ma una volta che si entra nella struttura delle song, non si può che rimanere piacevolmente sorpresi. (Imho) |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Events in Concealment 2. The Deathwish 3. Triocton 4. N.L.Y.H. 5. Watching the World 6. Narcotic 7. Machinery 8. Bureaucrazy (Bonus track versione CD)
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Line Up
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Milo (Voce, Basso) Sven Flügge (Chitarra) Uwe Osterlehner (Chitarra, Piano, Cori) Markus Hahn (Batteria)
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RECENSIONI |
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