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Southern Drinkstruction - Vultures of the Black River
13/12/2016
( 1136 letture )
Nati nel 2005, i Southern Drinkstruction arrivano al loro terzo full-length, intitolato Vultures of the Black River. Pubblicato sotto l’egida della Rotten Roll Rex, il disco è, come nella miglior tradizione della band romana, un compendio di death metal mischiato con rock n’ roll e blues ed il risultato è sorprendentemente catchy e brutale al contempo. Nati per volere di Pinuccio Ordnal e l’accoppiata già affiatata negli storici Corpsefucking Art, Andrea Vagenius e Francesco Basthard, hanno pubblicato un EP nel 2007 per poi passare nel 2009 al debutto vero e proprio con Drink with Us ed al suo successore Drunk till Death nel 2012. Come già preannunciato dal monicker e da alcuni dei titoli dei loro pezzi, la band ha come fine ultimo il mescolare tematiche goliardiche quali alcool, sesso e la nostra cara amata pizza, con la prepotenza del death metal. Il risultato è divertente e d’impatto allo stesso tempo, come potremo cogliere sin dalla prima riproduzione.

Appetite for Drinkstruction ci consegna subito un’apertura da live-show, di sicuro effetto. Il riff tipicamente heavy viene incattivito dalla voce di Francesco Basthard, prima di scivolare nel death puro con sfuriate in pennata alternata. Il bilanciamento tra i generi, a rendere il risultato finale un "death n’ roll" è ben fatto e non sfigura, dando un senso di continuità piuttosto valido ed accattivante. Elvis in Chains, Vultures of the Black River e Back to Kill You confermano quanto appena affermato, grazie ad una prestazione valida e carica di groove, senza mai sfigurare nella prepotenza death delle vocals e di alcuni riff di chitarra. Molto buona anche la prestazione del duo ritmico composto da Carlo Zorro e Andrea Vagenius, graziati entrambi in sede di produzione da suoni all’altezza del genere. Non mancano anche veri e propri pezzi divertenti e di ottimo livello, che si elevano sugli altri con naturalezza, quali Ass Parking Bitch, Goatboy e Say My Name a conferma di quanto i Southern Drinkstruction prendano piuttosto sul serio il loro divertente modo di far combaciare death metal e rock n’ roll, da bravi musicisti quali sono. Poco più di trenta minuti sono sufficienti per farci capire che la band romana è una di quelle realtà underground che trova la sua naturale predisposizione in sede live, dove siamo sicuri siano in grado di regalare show coinvolgenti e spaccaossa.

Partiamo subito con il dire che Vultures of the Black River è un disco che raggiunge i suoi scopi. L’intrattenimento, il divertimento e la goliardia nel sentire composizioni quali Ass Parking Bitch, Goatboy e Say My Name sono i punti forti di una proposta musicale che unisce e mischia generi e tematiche in un risultato soddisfacente. Non ci staremo trovando di fronte ad un capolavoro del genere, né ad un disco che cambierà le sorti della musica underground italiana, ma la terza uscita dei Southern Drinkstruction era focalizzata su ben altri obiettivi e li raggiunge appieno. E questo è uno dei motivi principali per cui questo album è fortemente raccomandato a tutti coloro che cercano una proposta musicale scanzonata e piacevole da ascoltare, senza perdere un’oncia di brutalità nelle sue accezioni più death. Non ci resta che scolarci una birra in loro onore e sperare di riuscire a vederli presto dal vivo. Promossi!



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
0 su 0 voti [ VOTA]
brainfucker
Mercoledì 14 Dicembre 2016, 14.29.22
1
i due dischi precedenti mi piacciono molto e a quanto pare questo nuovo si mantiene sugli stessi standard..bene così!
INFORMAZIONI
2016
Rotten Roll Rex
Death
Tracklist
1. Appetite for Drinkstruction
2. Elvis in Chains
3. Vultures of the Black River
4. Ass Parking Bitch
5. Goatboy
6. Back to Kill You
7. Say My Name
8. Out for Blood
9. Bloody Stone
10. THUV
Line Up
Francesco Basthard (Voce)
Pinuccio Ordnal (Chitarra)
Carlo Zorro (Basso)
Andrea Vagenius (Batteria)
 
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