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Closet Disco Queen - Sexy Audio Deviance for Punk Bums
02/04/2017
( 860 letture )
Della formazione dei The Ocean che nel 2013 creò il tanto apprezzato Pelagial, sono rimasti soltanto in due (affiancati naturalmente da degni sostituti); alcuni dei membri uscenti si sono già quasi dispersi nel nulla, ma altri hanno subito unito le forze in nuovi progetti. E’ questo il caso del chitarrista Jonathan Nido e del batterista Luc Hess, che insieme hanno lasciato la band sopra citata per formare i Closet Disco Queen, discostandosi notevolmente da quel prog con influssi post e sludge per dichiarare amore incondizionato al rock anni ’70, e non solo, come si potrebbe pensare, a quello progressivo, tanto sono evidenti gli influssi di mostri sacri come Jimmy Page e Jimi Hendrix nello stile di Jona Nido. Non pensate che la proposta del duo sia fuori tempo massimo, perché il tutto è filtrato da una forte consapevolezza di cosa sono oggi il rock e il metal, e difatti il sound dei CDQ non è derivativo, ma modernissimo, perfettamente contestualizzato nei nostri tempi.
L’opera in questione è un EP di appena 3 canzoni, intitolato Sexy Audio Deviance for Punk Bums: un nome che potrebbe lasciare intendere un’impronta avantgarde che, però, non è in alcun modo ravvisabile in questi 16 minuti di musica. Anche la copertina potrebbe risultare fuorviante, persino fuori luogo, ma rimane comunque un divertente piccolo collage di immagini - la più evidente quella del film orientale Frankenstein Conquers the World– piacevole da guardare.

I primi secondi fanno pensare all’ambient, ma presto una batteria decisamente ispirata colora con prepotenza il sottofondo di tastiere, stendendo il tappeto per un riff che sembra riproporre l’indie/post dei primi anni ’90 in salsa prog; presto, però, il giro di chitarra si sporca e Ninjaune rivela la sua vera natura, molto vicina al metal, che prosegue tra alcune variazioni fino alla fine del pezzo, senza calare un attimo d’intensità. Una composizione di livello, costruita ottimamente con un climax esemplare, che fa ben sperare per i restanti 10 minuti dell’EP.
El Moustachito nel suo incipit ci ricorda da che territorio provengono i due, pur con una chitarra hendrixiana e una batteria à la Portnoy; il metal è infatti solamente sfiorato in questi quattro minuti, che non concedono un attimo di pausa nella loro enfasi strumentale. A conti fatti questa traccia di mezzo risulta meno interessante di quella d’apertura; ma ne escono comunque un’apprezzabile assenza di esibizionismo dei singoli, e l’incredibile alchimia del duo, sicuramente rodato dopo anni di collaborazione.
A terminare il platter c’è il singolo pubblicato in anteprima: Délicieux, un gioco su un suono di chitarra molto settantiano, classico, che diventa teatro della fantasia del gruppo svizzero. Un hard-prog moderno che a metà si interrompe, per poi riprendere con un riff tipicamente tooliano, decontestualizzato all’interno di una logica che con la band losangelina ha poco a che fare - una scelta interessante, ma che forse rappresenta il momento meno valido del disco.

La chiusura un po’ sottotono potrebbe inficiare sul parere generale, ma tirando le somme, il prodotto è più che discreto per essere un EP di 3 canzoni; riesce a dare una chiara idea di cosa vogliano fare questi due ragazzi con il progetto Closet Disco Queen. Ed i pezzi sono validissimi, frutto della grande fantasia di Luc Hess e del revisionismo di Hido, che insieme confezionano un lavoro riuscito, pur presentando margini di miglioramento. Ma in un full length potrebbero veramente dire la loro, evolvendo gli elementi che già li caratterizzano in un qualcosa di notevole, e seriamente significativo; già dimostrano di essere una band da tenere d’occhio, creando aspettative che, si spera, mantengano in un futuro prossimo.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
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jek
Lunedì 3 Aprile 2017, 20.39.58
3
Non sapevo che fossi entrato nella redazione, ottima recensione, non è proprio il mio genere ma veramente complimenti con una presentazione del genere desteresti la curiosità di un Masai sull'utilità di un termosifone nella sua capanna. Bravo Vulgar ora piano piano mi vado a leggere tutte le altre.
Tatore77
Lunedì 3 Aprile 2017, 20.21.58
2
Anche a me è venuta la voglia di ascoltare questo lavoro. Bravo Vulgar, ottima recensione!
LORIN
Lunedì 3 Aprile 2017, 17.41.01
1
Non conosco questa band ma leggendo la recensione (amando io gli anni 70) mi viene voglia di andarmela ad ascoltare.
INFORMAZIONI
2017
Crazysane Records
Prog Rock
Tracklist
1. Ninjaune
2. El Moustachito
3. Délicieux
Line Up
Jona Nido (Chitarra)
Luc Hess (Batteria)
 
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