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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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06/04/2017
( 1258 letture )
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Gli AORsters svedesi Osukaru tornano alla ribalta con questo nuovo disco. Il loro quarto full-length ma anche il primo concept album in assoluto. Il nuovo prodotto è stato mixato da Viktor Stenquist (Beseech, Amorphis, Narnia) e Attila Bokor (Morph, BOA), e vuole rappresentare un omaggio al cinema fantasy classico e, in particolare, proprio al leggendario film del 1986, Labyrinth, interpretato da Jennifer Connelly e David Bowie. Il mastermind della band Oz Osukaru così racconta l’elaborazione del CD:
“L’idea era di scrivere canzoni che in ordine di apparizione, secondo la tracklist del disco, avrebbero raccontato la storia generale dello spettacolare e magico film, ma che allo stesso tempo fossero in grado di reggersi da sole. La nostra versione della storia però è più vista dall’ottica degli antagonisti, ovvero come mi immaginerei il libro letto dal protagonista nella prima scena del film e così via. Quindi, mettendo a fuoco questo punto, abbiamo trovato un sacco di storie e temi interessanti su cui costruire le nostre canzoni”.
The Labyrinth risulta essere il disco più AOR-oriented dopo Salvation che il combo abbia mai inciso ma non mancano coordinate hard rock che fomentano le partiture, mentre l’artwork è stato, come sempre, creato dallo stesso Oz e il disegno è ispirato alla modella Isabelle Högbacka. La label, sul foglietto informativo, consiglia il disco a tutti gli amanti di Magnum, Ten, Whitesnake, Saraya, Europe etc. e qualcosa di vero c’è effettivamente, diciamo che la miscela qui racchiusa ha alcune frecce acuminate al curaro, da lanciare. Parimenti contiene alcune cadute di stile non indifferenti, ma andiamo ad affrontare il tutto.
Se Maze of Mind è solo una piccola intro, con The Stories We Tell si parte per il viaggio con una traccia classica di AOR: tante tastiere, chitarre ficcanti e gusto classic, voce non limpidissima ma grintosa, cori essenziali e partiture accattivanti, per un ritornello piacevole ma non di assimilabilità istantanea. Voices in the Dark parte subito spedita e granulosa, arrangiamenti AOR tipici, contro chorus serrato che c’entra poco con lo sviluppo armonico e tipico inciso del genere, poi una lunga diluizione a metà del timing con le key a farla da padrone, incalzate da un solo brividoso della chitarra di Oz Osukaru che esplode in mille lapilli, decisamente meglio la parte solista che l’intero pezzo per dirla tutta. Edge of Night è uno dei momenti migliori dell’intero lavoro per sfumature e tessiture strumentali anche se l’intonazione iniziale del singer Fredrik Werner non è ottimale, e zoppica vistosamente. It's Only Forever appare luccicante, i cori forniscono una bella spinta, la stesura è setosa con i tasti d’avorio in evidenza, e il solo della sei corde si fa apprezzare, ma nulla per cui strapparsi i peli dalle ascelle. Voodoo (Who Do?) vive sopra un riff chitarristico di grande impatto, la voce del singer va a pescare nei meandri cattiveria e decisione, per una traccia di hard rock spianato dove le tastiere praticamente spariscono e le coralità americane direzionano il tutto. Poisonous è intermezzo sofisticato e soffuso, poi sfreccia la ballad pianistica Undying Rose, molto curata nei dettagli e negli arrangiamenti ma ancora una volta il singer presta il fianco a critiche e a zoppie evidenti. Insomma il cantato, seppur in duetto con la voce femminile di Lisa Eugenia, rovina tutto e non voglio essere ancor più cattivo. The Offering è boombastica e adrenalinica, poi Moonlight Silhouette chiude con un 4/4 il lavoro, con l’alternanza vocale tra il singer e la tastierista Lisa Eugenia per uno scampolo che non aggiunge nulla a queste dieci canzoni.
A prescindere dal concept voluto dal capo Oz Osukaru, questo disco viaggia nella media delle produzioni e non riesce mai a decollare. Mettiamoci poi la prova incolore e spesso dannosa come la grandine del singer e il gioco purtroppo è fatto. Stento a credere che nella produttiva e pregiata Svezia non si trovi un cantante migliore di questo. La sua ugola non dorata, troppo spesso rovina e danneggia, con le sue performance, alcune buone idee.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Maze of Mind 2. The Stories We Tell 3. Voices in the Dark 4. Edge of Night 5. It's Only Forever 6. Voodoo (Who Do?) 7. Poisonous 8. Undying Rose 9. The Offering 10. Moonlight Silhouette
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Line Up
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Fredrik Werner (Voce, Chitarra) Oz Osukaru (Chitarra, Tastiera) Lisa Eugenia (Tastiera, Voce) Olof Gadd (Basso) Vidar Mårtensson (Batteria)
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RECENSIONI |
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