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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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The Cure - Disintegration
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20/04/2017
( 9137 letture )
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Che cosa rende una semplice opera d’arte, un autentico capolavoro, capace segnare un’epoca e marcare l’immaginario collettivo, rimanendo a suo modo unica, irripetibile e singolare? Cosa condiziona le mente che sta dietro a tali creazioni a produrre simili lavori dalla tecnica sopraffina? L’ispirazione del momento o più semplicemente i tempi maturi (e mi riferisco anche al contesto storico, sociale etc..) per l’elaborazione di tali lavori? Una risposta esaustiva e soddisfacente credo che non l’avremo mai, poiché spesso, quando si ha un’opera d’arte di assoluto livello, si tende a dare per scontato che lo sia, ma ben più raramente si cerca d’intavolare un ragionamento che possa giustificare una tale classificazione. Questa breve riflessione è utile per entrare nel mondo dei The Cure e di quello che forse rimane il loro capolavoro imbattuto del movimento dark e new wave: Disintegration.
Questo platter arriva in un momento chiave della carriera del gruppo britannico ed è il disco che li consegnò alla storia della musica. I nostri giungono alla composizione di Disintegration dopo dieci anni di carriera, sette album in studio, su cui tra tutti spicca e soprattutto un successo planetario in continua ascesa. Fu un disco molto travagliato, nato a detta di Robert Smith come mezzo per cercare di contrastare proprio l’enorme successo commerciale conquistato. Il ritorno a sonorità più dark e mature rispetto a quelle più pop concise perciò anche con il timore della casa discografica della band, la Fiction, che temeva un suicidio commerciale. L’album comunque non disdegna comunque riferimenti e influenze più commerciali, (termine da prendere con le pinze) ma le mescola in una miscela perfetta ed innovativa, che suona fresca ancora oggi, con soluzioni schiettamente più dark e new, oltre ad una buona dose di psichedelia. L’album suona in modo nostalgico, sofferto e deprimente. Questo perché come reso poi noto dalla band, all’epoca Robert Smith soffriva di una forte depressione da invecchiamento. Infatti -ormai vicino ai trent’anni- il frontman della band temeva di essere incapace di scrivere il proprio capolavoro personale. E tutto ciò solo perché Smith aveva notato che i grandi della musica avevano registrato il meglio delle loro opere ben prima dei trent’anni. Ma il disco non è deprimente solo per il motivo appena citato, ma anche per il riferimento a tematiche come il suicidio. L’album comunque ebbe una lavorazione travagliata non solo per il lungo lavoro di registrazione delle composizioni (quasi tutte del buon Robert), ma anche per i difficili rapporti instauratisi tra la band e Laurence Tolhurs, rovinati a causa dell’abuso di alcool da parte del sassofonista. Questo rapporto, soprattutto durante le registrazioni del disco arrivò ad incrinarsi irrimediabilmente, tanto è vero che Tolhurst viene riportato nei credits del disco sotto la voce “strumenti vari”. La situazione si risolverà poi con la sua sostituzione e l’ennesima applicazione della “Politica della Porta Girevole”, tanto frequentemente adottata dal frontman nella line up britannica.
The Spiderman is having you for dinner tonight
Dopo la lunga parentesi storica introduttiva, ma necessaria, possiamo dunque addentrarci nell’universo sonoro dipinto dai The Cure in questo disco. Un universo surreale, al limite dell’espressionismo, ma al tempo stesso sognante e malinconico, carico di sfumature che emergono poco alla volta, ascolto dopo ascolto e che a quasi trent’anni dall’uscita non perdono la propria freschezza, avendo raggiunto un livello d’iconicità invidiabile. Musicalmente parlando, questo disco vince a mani basse grazie a melodie tanto oscure quanto memorabili ed eteree, suonate in modo impeccabile dalle tastiere. Aggiungiamo poi la stratificazione melodica delle chitarre, sempre in pulito, ma cariche di effetti come lievi riverberi o chorus, capaci di stendere estesi arpeggi liquidi e al limite dello psichedelico. Infine completano il quadro la sezione ritmica, con una batteria essenziale ed un basso onnipresente e rotondo, ma pulsante e fondamentale per dare a tutto il disco un pizzico di calore oltre che una cupa profondità. In ultimo le liriche depresse, ma anche poetiche e visionare di Robert Smith completano il quadro generale. A questa descrizione corrisponde più o meno la prima metà del disco, che è anche quella più memorabile e accessibile, grazie proprio al lavoro cupo, ossessivo ma anche arioso delle tastiere e alle liriche sempre in evidenza. Si susseguono infatti, una dietro l’altra una serie impressionante di brani divenuti classici del dei The Cure: prendete ad esempio, dopo l’opener Plainsong, Pictures of You, Closedown, Lovesong, Lullaby e Fascination Street. Su tutte, proprio Lullaby può essere presa come esempio lampante del mood dell’intero disco; anche e soprattutto per via delle inquietanti liriche rappresentanti un incubo ricorrente di Robert Smith, tra l’altro ottimamente reso nel celebre video promozionale della canzone, diretto da Tim Pope. Invece, nella seconda metà del disco, proprio con Fascination Street l’atmosfera si fa più cupa ed ossessiva. Le canzoni si allungano, toccando anche picchi tra gli otto e i nove minuti di durata con The Same Deep Water as You o la titletrack e la musica perde buona parte delle tastiere tutto sommato ariose che ben contrastavano con l’oscurità di fondo dei testi. Questo ultimo pugno di canzoni è più incentrato sulle chitarre, ora dense di chorus, ora invece lievemente sporcate da un leggero overdrive. Allo stesso modo il basso e la batteria si fanno molto più presenti, il primo con giri ripetuti in loop, mentre la seconda procede sempre essenziale, menando colpi secchi e precisi sul rullante. Andando avanti con la tracklist, si ha l’impressione di entrare in un mondo senza speranza, tanto malsana e depressa quanto il compositore che ha scritto questi brani. C’è un senso di desolazione molto forte e le sonorità di questa seconda metà di Disintegration la trasmette perfette, creando un clima malsano e abrasivo. Proprio come è successo nel precedente Pornography e, parzialmente, nel successivo Bloodflowers.
Una volta finito il disco, non rimane molto da dire. Mi rimane solo da raccomandare fortemente questo album, non solo per la qualità altissima della musica che contiene al suo interno, ma soprattutto perché Disintegration è una pietra miliare fondamentale per capire un periodo storico, una corrente culturale e soprattutto la sensibile personalità di Robert Smith, che è con questo lavoro è riuscito ad esprimere il proprio stato d’animo, sfornando il lavoro migliore della sua carriera. Chapeu.
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@Giollo: il 2017 è praticamente ieri, suvvia. |
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Non so quanto senso abbia commentare oggi una recensione di quasi 10 anni fa, pero\' Lol Tolhurst non era il sassofonista dei Cure: e\' stato il batterista nei primi anni e il tastierista fino a Disintegration.
Durante le session di registrazione del disco pero\' non era minimamente in condizione di partecipare, la band incise tutto senza di lui (Roger O\'Donnel che aveva gia\' suonato in tour come turnista venne promosso a tastierista ufficiale) e Robert Smith mosso a compassione per la vecchia amicizia, decise, prima di licenziarlo, di inserirlo comunque tra i crediti. Ma con la voce \"other instruments\", che suona abbastanza umiliante. |
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Vorrei scrivere qualcosa su sto disco ma penso non ci sia modo di esprimersi... Voto 100 e lode, cos'altro posso aggiungere? Da adorare, a tutti i costi... Inchinatevi e venerate quest'opera d'arte mastodontica |
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87
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Anche per questo capolavoro il mio voto è 98.
Ribadisco band immensa che ha segnato un periodo . |
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Uno dei miglioghi lavoghi della band. Tornano pegh un attimo alle atmosfeghe tristi e riflessive deglla famosa trilogia ! Sceghtamente non claustrofobiche come Pornography o funeree come Faith, qua c'e' piu' ampio ghespigho, maturita', sfosciamo quasi nel Dream pop. Paghe di scoltaghe un sogno fatato e inquetantemente romantico tramutato in musica . Successivamente solo Wish rimane un album descente e bello, dopo non sono stati piu' logho ! |
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Capolavoro. Una seria di perle dall'inizio alla fine |
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No ragazzi, scusatemi, ho letto cose sui Cure qua sopra che mi hanno fatto sanguinare gli occhi e implodere il cervello. Io spero stiate bene. |
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@The_Guest, gli ultimi (da SSOTSS in poi) dei Maiden non riesco ad ascoltarli tranne qualche pezzo splendido qua e là (pur essendo una loro grande fan) ma se ad altri piacciono così tanto vuol dire che c'è qualcosa che non colgo. Idem x i Cure, mi ricordo che erano molto amati, ma io non li ho mai capiti. |
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@ObscureSolstice devo ammettere che, seppure non mi hai ancora convinto sui Cure, hai argomentato molto bene e con grande onestà hai saputo denotare le mancanze della loro fase pop (spesso i fan non riescono ad accettare i flop dei loro paladini). Per il resto, se ascolto il metal? Beh, diciamo che ci convivo da "un po' di tempo"... ormai saranno più o meno 26-27 anni di ascolti. E pop "vero e proprio", in genere, neanche l'ombra... I miei generi? Vari. Ognuno ha le sue preferenza ma spero che queste preferenze siano motivate da contenuti concreti. Gruppi preferiti? Svariati: Rush, King Crimson, Judas Priest, Yes, Riot, ELP, Accept, Van Der Graaf Generator, Armored Saint, Thin Lizzy, Rainbow, Black Sabbath, Dio, Angel Witch, Dokken, Toto, ovviamente gli Iron Maiden (questi preferirei ricordarli fino a "Fear.."), Diamond Head, UFO, Frank Zappa ovviamente i primissimi Metallica, poi Megadeth, Anthrax, Death, Fates Warning, Emperor, Pantera, Helloween (i primi)... inutile, citare essenziali come Led Zeppelin e Deep Purple (i Beatles di "Rubber Soul"). Poi, Soft Machine, Styx, Foreigner, Journey, Survivor, Whitesnake, Eloy, Patty Smith, Velvet Underground... E la lista sarebbe ancora lunga... + il prog italiano (e vi invito ad ascoltarlo almeno una volta per chi non l'ha mai fatto, visto che è stato sempre bistrattato e sottovalutato a partire da noi connazionali) Insomma per tutti i gusti @Silvia prendevano in giro chi seguiva gli Iron Maiden molti anni fa, quando ancora sapevano scrivere almeno una canzone decente (o non troppo uguale). Adesso, mistero, (non me ne vogliatene) i Maiden fanno album "poco significativi" (per usare un eufemismo) o orribili per banalità ma i fan comunque l'incensano. |
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@The Guest: fino all'esasperazione no, ma "sti" Cure non sono mica dei pivelli arrivati ieri. 3 ore di concerto, poveri loro... Personalmente il brutal non mi piace, preferisco il death metal ma non solo...e come vedi anche nella nostra musica sono molto "anti" nei testi, nelle sonorità e nella proposta Scusa ma tu cosa ascolti di metal? Se lo ascolti. Non potrei ascoltare solo suddetti generi, altrimenti sarei come un rinchiuso in un sottogenere ghettizzato che non vede altro, è per quello che poi c'è chi ridicolizza dei capisaldi di un intero genere per divertimento o antipatia. Ho capito...ce l'avrai coi Cure per la fase più pop diciamo, ma che ci vuoi fare...se non fosse per quello, io non ci vedrei molta attinenza coi Duran Duran mi spiace, a parte la miscela synth-pop della fase più in discesa...ma come hai detto tu, non sopportando l'ipocrisia generale della gente al commento 73 che quoto, come possono poi incensare certe svolte stilistiche tipo degli Ulver odierni per dire per spararne una...ah ma quell'elettronica synth-pop va bene...invece, i classici struggenti Cure originali no. Non c'è molta coerenza |
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@The_Guest ti ringrazio! Volevo sottolineare che sì la new wave era sostanzialmente pop. Quand'ero alle medie mi piaceva molto la new wave con Ultravox, i Simple Minds e i Duran Duran di Rio. Certo con le orecchie di oggi mi chiedo come sia possibile che nella mia discografia ci siano i Duran Duran (OMG!!!) però alla fine nel loro genere i primissimi album credo che avessero la loro dignità. X quanto riguarda i Cure, Siouxie e ancora di più i Joy Division sentivo sonorità molto diverse, non li ho mai chiamati pop. Comunque credo che i Cure siano stati molto più longevi degli altri all'apice della fama perché ricordo distintamente di aver avuto amici che li ascoltavano quando passai agli Iron Maiden quindi anni dopo. [Naturalmente le prese in giro reciproche erano all'ordine del giorno LOL : -P] |
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@ObsureSolstice che ti piacciano all'esasperazione sti Cure se lo era capito. Poi, se ti piaceva o (ti piace) certo thrash, death e brutal e i Cure, beh, allora si capisce tutto: c'è una profonda lacerazione interiore! Oppure, nel caso degli esempi peggiori di brutal, esiste una certa attinenza tra sozzura brutal della peggiore specie e Cure: la caccofonia. Ma d'altronde tutto noi abbiamo un lato morbido (o moscio) in contrasto con le nostre pulsioni più "selvagge". Detto questo, mai ascoltato elettronica, mai tecno e la new wave (o come volete chiamarla, di qualsiasi tipo, tanto cambia poco) contenutisticamente si dà un sacco di arie di sperimentale e intellettuale ma alla fine è pop anfetaminico e molliccio sotto mentite spoglie. Inclusi, "The Cure". Comunque, su un punto ti do ragione: sono meglio degli Spandau Ballet e Duran Duran! Complimenti per Silvia, che in genere mantiene una certa pacatezza nell'argomentare! |
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@Silvia: era una provocazione per l'appunto e ti quoto al commento72 @The Guest: ma veramente vogliamo dire de gustibus su un disco come Disintegration? non sono la persona che balla su certe affermazioni..ma poi vai a vadere che ti piace tanta merda, magari elettronica che sta andando sempre più di moda e si ha pure da ridire su un disco fondamentale come questo? Non sono del genere e vengo da quel genere grezzo, sporco e lurido che ha citato IAN al commento 24..al sempre simpatico Lambrusco ma a volte fuori luogo. Venendo da fuori non si può rimanere indifferenti a certi grandi..I Cure sono i Cure, un pezzo di storia del genere rock e va rispettato anche se non lo capisci. E' come se io vado in una recensione di un genere che non sopporto di una band oltretutto storica, affermata a chiunque che ha influenzato migliaia e migliaia di band, moltissimo anche nel metal e scrivo "guardate, non la digerisco quindi non è musica" ahaha, ma si può? Un pò troppo egocentrismo da spavaldi ed è una band che c'è da metà degli anni '70 e qualcosa alla musica avrà dato.. Nei commenti sottostanti si vuole azzeccare il genere: se è dark..se è gothic...darkwave che è la stessa cosa letteraria di appunto movimento dark in inglese; Cambia solo per i pippaioli del genere dark che differenziano in base alla strumentistica, suoni ed elementi di poca rilevanza. Come succede anche nel metal e molti altri generi. Comunque sia di solito qualsiasi band del nostro panorama si definiscono rock perchè non vogliono imbarcarsi in certe cose inutili, perchè le definizioni dei generi le fanno le persone e i media. E ogni tot di anni col tempo cambiano, inventandosi nuove parole |
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Ragazzi, dato che si parla (anche) di band new wave / post-punk, qualcuno di voi ha mai sentito nominare i The Feelies e il loro album Crazy Rhythms? Vi posso garantire che è una pietra miliare, anche se prodotta Oltreoceano. Accetto, ovviamente, opinioni Sui The Cure concordo con il solito Lambru. Non me ne vogliano i fan, soprattutto quelli di vecchia data, e il recensore che ha scritto un'ottima recensione. Sonorità (fin troppo) dilatate, lenti all'inverosimile, non mi piace la voce: non è il mio genere in poche parole! Apprezzo solo la "popeggiante" e radiofonica Lullaby. |
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@The_Guest, un conto è dire detesto quel gruppo, un conto è dire quel gruppo è antimusicale. Poi vabbè dire sono antimusicali non è certo offendere ma sicuramente è una provocazione. X me invece il "de gustibus" è sacrosanto. De gustibus, appunto  |
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@LAMBRUSCORE sei il mio mito... c'è almeno qualcuno che dice come stanno le cose senza fare sempre il compiacente e senza trincerarsi nella solita affermazione "i gusti son gusti", "questione di gusti personali", etc. - affermazioni e posizioni spesso ipocrite che non vogliono sollevare feroci reazioni da parte degli interessati e vogliono solo arrogarsi il favore delle persone. Molte persone che dicono "de gustibus..." sono le stesse che detestano segretamente le preferenze degli altri. E io ne ho conusciute molta gente di questo tipo nella mia vita. |
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@Darby O'Gill ma il discorso proposto da Ciro era un altro.... Nessuno dice che i Cure abbiano fatto solo dark.... Ciro si domandava come mai non li trovasse inseriti nel movimento dark. Sorvolo sull'affermazione che chi ascoltasse dark fosse più aperto di chi ascoltasse true metal perché mi sembra sullo stesso piano di i Cure sono antimusicali. Non esiste proprio, sia l'una che l'altra, almeno IMO. |
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Per quanto riguarda le catalogazioni, di dark wave si può parlare fino all'85, poi si sono evoluti verso sonorità più variegate, spaziando dal pop al post rock e shoegaze.Quoto il commento qua sotto, un conto è esprimere opinioni e critiche, un conto è sparare stronzate siderali come che i Cure siano antimusicali, mi viene da pensare che chi asserisce una simile fesseria non abbia mai ascoltato davvero i Cure e in particolare questo disco, sembra di essere tornati a quando avevamo 18-20 anni e i true metaller si divertivano a denigrare quei gruppi alternativi ma di gran fama solo per il gusto di sfottere chi invece era più aperto mentalmente e aveva gusti più vari.Non è che si debba proprio dire la propria su tutto, se non si conosce è meglio tacere. |
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LAMBRUSCO è un peccato non aver potuto leggere il tuo commento 34 che è stato rimosso...avrei voluto leggere per farmi grasse risate...ma ti ho già visto diverse volte con altre persone che vai su di giri come un i'mbriago che barcolla attaccando con le stesse frasi: leone da tastiera, le cose vanno dette in faccia, fuori non hai il coraggio etc...sempre le stesse da barlafus..ma non puoi attaccarti con persone che la pensano diversamente da te dopo che tu hai provocato volontariamente per primo (quando il leone da tastiera l'hai fatto tu al commento 21)...se allora tutto quello che non si sopporta in musica dovremmo andare a sparare a zero a quello che non piace, allora... Ti potrei far cambiare idea sui Cure, ma forse no, ascoltateli dal primo disco, magari ti ricrederai e percepirai il loro valore musicale. Sono sempre i Cure. |
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X Ciro. Diciamo che da Disintegration in poi ma anche prima forse, non lo sono più di certo. Comunque il post punk che racchiude un sacco di generi è un mondo enorme e davvero interessante. Se iniziate ad infilarvii in questo filone siete fottuti. scoprire band come Television, talking head, Pil, Adam and the Ants, Ultravox etc etc etc é pure goduria. |
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Comunque permettetemi un consiglio, se vi piace il genere ascoltatevi i Red Temple Spirits, poco conosciuti purtroppo ma fondamentali per la scena. Musica sciamanica. |
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Ciro giusto ma anche molti gruppi metal rigettano le etichette |
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Ah e inoltre Il cantante dei Siaters of Mercy aveva dichiarato che loro non sono dark ne si considerano tali, anche in modo piuttosto piccato dicento di definirli semplicementi come una rock band,"questo siamo",una rock band, quindi le etichette meglio lasciarle perdere. |
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Scusate Gotic rock-alternative rock. |
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@InvictuSteele ecco, gothic rock, tra le tante, non solo e' una delle etichette cucitegli sopra, forse e' anche perche' un anno fa avevo fatto un corso di aggiornamento professionale di inglese e dovevo svolgere tre cloze test tratti da alcune riviste inglesi, e un cloz test verteva sulla musica, tra cui c'erano anche i The Cure, e l'autore dell'articolo, un certo thomson mi pare li aveva definiti proprio Gothic rock. |
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Ciro, prova a cercare su google the cure gruppo simbolo del dark. Probabilmente c'è qualcosa che ti può interessare |
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Comunque negli ultimi 40 anni i Cure sono la più alternativa tra le band mainstream (o la più mainstream tra le band alternative) |
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Concordo al 100% con Galilee. |
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@galilee, esatto! 😉 @Ciro, il Dark Rock è un'altra cosa, è più recente ecco perchè mancano i The Cure. Quello che devi cercare è dark wave. Prova perchè quello che io trovo su wikipedia inglese x Dark Wave è abbastanza fedele (avrei molto da dire sui Tears for Fears dark, ma dai, limitiamoci ai The Cure) a ciò cui mi riferisco x gli anni 80. Non era/è il mio genere di musica (anzi fra metallari e dark ci prendevamo sempre in giro ) ma avevo un paio di amici che erano molto addentro al genere anche nell'abbigliamento (crestina e spolverino nero) quindi qualcosa l'ho sentita (sotto tortura ). Dai scherzo 😊 |
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Sìsì, certamente sono dark, magari su molti siti sono descritti come gothic rock o come post-punk, ma è lo stesso.  |
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Mettiamola così, non mettere i the Cure nel Dark wave è non mettere i Motley crue nel glam metal. Poi chi ha vissuto i periodi capisce cosa intendo. |
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@Galilee, e' per questo che ho detto che in questolabirinto di etichette e generi non ci capisco molto,e in cio' concordo con asilvia, prima tra le varie etichette della band ci metono 3 generi piu' il new wawe, poi Galilee ti invito a riprovare e mettere testuale testule le seguenti parole su google e cioe' List of Dark rock Bands Wikipedia, oppure dark rock su wikipedia e giu' in fondo ti da List of Dark rock Bands e cliccaci sopra, non compaiono affatto, insomma sono Dark rock , si o no !?, o e' come dice invicrus, che stanno sulle pallocche a molti? |
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*Invictus 52, ho fatto un errore |
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Quoto Invictus 53. Aggiungo che io non chiamerei mai i Cure post punk ma gli Alarm piuttosto, quindi proprio è una questione di momento storico, di quello cui siamo abituati. Ciro, io ho sempre odiato le etichette, ok sono comode nei discorsi ma portano tanti pregiudizi all'ascolto |
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@Ciro, sai, è che le etichette cambiano col tempo, quindi mi sto accorgendo che alla fine va tutto in prospettiva. Quand'ero adolescente io negli anni 80 i The Cure erano IL gruppo dark più famoso, non so oggi, non seguo il genere. Allo stesso modo i Venom degli anni 80 vengono oggi etichettati a volte thrash, eresia x i miei tempi ...I Rage e i Blind Guardian ai tempi erano speed (termine che non usa più nessuno) oggi vengono etichettati power, quindi io non ci baderei troppo 😉 |
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Ho appena guardato su wikipedia . Le prime 3 definizioni sono Darkwave, post punk e gothic rock.... insomma giusto, non capisco cosa manca... |
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Ciro, evidentemente è come dici tu, si vede che i Cure stanno sulle palle a molti e sono considerati troppo mainstream per il dark, però loro provengono dalla dark-wave, nata a cavallo tra gli anni 70 e 80, e non solo, visto che sono proprio i portabandiera di tale movimento, insieme ai Joy Division. Il genere è il post-punk, Cure, Joy Division, Bauhaus, Siuxies and the banshees, Killing Joke, Sisters of mercy, Echo and the Bunnymen ecc., ma c'è anche quello un po' meno depressivo e oscuro e più rabbioso, come ad esempio gli U2 dei primi album che erano post-punk o i The Church. |
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Mah, riguardo a Wikipedia non saprei. Ma nei libri che ho in casa i Cure sono sempre protagonisti. Addirittura il primo disco Boys don't cry è inserito ancora nel post punk. Beh i vecchi dischi dei The Cure di pop hanno poco. Se tu ci trovi del pop in Pornography auguri... magari ce lo sento anche in world coming down dei TON.. Musicalmente parlando nel periodo dark i Cure suonavano come gli altri. Nè più ne meno commerciali. |
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@Galilee, Invictusteele, Silvia, vi posso pure capire, e ripeto che sono un profano di questa roba, e in questo campo brancolo quasi nel buio, essendo da poco in questo genere di musica, ma vi assicuro che il mio interrogativo era veramente per capirci qualcosa in questo ginepraio di sigle, generi, sottogeneri, stili, e non mi sono inventato niente, puo'darsi che sia affetto da una cataratta precoce, che abbia le allucinazioni, eoche le mie diottrie siano diventare improvvisamente ballerine, voi che avete la vista come un'aquila provate a vedere e mettere list of dark rock bands su wikipedia, e vedete se riusciute a trovarceli, ne ho messo altri due di siti uno tedesco, e uno inglese, e non vi compaiono inseriti, sara' che gli stanno antipatici perche' forse li considerano affetti da pop paraculite acuta o perche non li considerano abbastanza true dark rock o perche' piu' sul goth pop rock, o altrimenti cosa !?. Voi che siete esperti navigati, illuminatemi, perche' vorrei capirci davvero qualcosa. |
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Aggiungo, e x questo le etichette lasciano il tempo che trovano |
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@galilee @Invictus, concordo. È che col tempo le etichette cambiano ma se c'è qualche adolescente degli anni 80 dovrebbe ricordarsi che The Cure erano considerati la band dark x eccellenza |
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Dice bene invictussteele. Non sono nominati nel Dark? È la band più importante del genere. SS e Pornography sono tra i migliori dischi dell'intera scena. |
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Dark? Bleah... New Wave? Ma per favore... ma cosa cazzo stiamo sparando?! E' affascinante e paradossale constatare come una persona possa ascoltare grandi band del metal, dell'hard'n'roll, del prog e del rock in generale e allo stesso tempo seguire correnti "musicalmente" discutibili. L'effetto è ancora più esilarante quando trovi liste di "gusti musicali" che dovrebbero denotare una certa sensibilità mentre scadono elencando ciofeche che hanno a che fare poco con la Musica vera ("Ma è un concetto opinabile!" Si dice sempre... per non scontentare nessuno)": "New Wave" molliccia e moscia come sti "The Cure", cloni pop/rock ("Muse", "Oasis"), cantautori italiani infimi (Ligabue, Caparezza), obbrobri italiani di falso rock (i Litfiba) - tanto per citare qualche nome in ordine sparso. Lasciamo stare, poi, chi mette "rap" dell'ultima ora tra le proprie preferenze e roba sempre più moscia e senza anima... bah! De gustibus... ma fino ad un certo punto. Certe volte questa rubrica (che è pur molto bella e racchiude recensioni molto ben scritte) si spinge troppo oltre... la vera musica. P.S. E poi si critica spesso il rock melodico per le sue aperture catchy e allo stesso tempo si va ad ascoltare ste cagate che non hanno un minimo di nervo, emotività, tiro, forza espressiva, riflessione o altro. I lavori prog più commerciali e più denigrati delle migliori band del settore saranno sempre una spanna al di sopra di sti flosci tentativi di far musica elevata, sperimentale, avvenneristica, raffinata. Ma va! |
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Che poi la dark wave è chiamata anche post-punk. |
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Sì new wave (che comprende tutto l'elettro pop/rock) o dark wave è la corrente. Adoro i Cure, anche i Sisters of Mercy citati da Ciro. Per i Cult il discorso è un po' diverso, nel senso che loro provengono dalla darkwave e il loro album di esordio è molto vicino a quelle sonorità, ma già dal secondo album "Love" tendono più all'hard rock, sempre con influenze gotiche, mescolando gothic rock a sleaze metal. |
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Si sapevo New Wave, ma nella lista vera e propria elle dark rock band non compaiono, e anche su wikipedia tra le varie etichette appiccicategli la parola dark non compare.Comunque anche se sono pochi anni che mi interesso di questo stile io Preferisco i Bauhaus, i Sisters of Mercy, i The Cult. |
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Corrente New wave, sottogenere Dark. Direi di si. |
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Ma siamo sicuri che siano etichetabbili sotto la voce dark? |
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Vasco in effetti non è una testa quedra come il Liga...però quell'obscure lì e' troppo forte. Un mito il Lambro |
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Concordo al 100% con chi sostiene che quest'album è divino. |
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@Terzo, intanto che c'eri potevi dire che io sono anche come il Liga, dai..... |
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Il Lambro come Vasco...però quel Boncompagni lì secondo me...Emilia uber alles |
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@Lizard, quel personaggio lì, non è la prima volta che mi scassa i maroni, ahah, il solito leone da tastiera, che poi si caga addosso nella vita reale, povero ridicolo... |
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@Lambru: Obscure è stato abbastanza pacato nel suo commento, tu hai risposto a lui come se fosse Ian e, al di là di questo, lo hai fatto in maniera esagerata e molto offensiva. Sai meglio di me che ci sono modi diversi di gestire queste situazioni senza ricorrere alle offese. Sei stato provocatorio, questo non autorizzato nessuno ad offenderti, ma neanche te a scendere sullo stesso terreno. Vi chiedo di non proseguire ulteriormente. |
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Hai ragione, Lizard. Sarà che a me danno particolarmente fastidio e forse le noto più di altri.  |
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LAMBRUSCO, fatti un goccetto di prosecco, dai... IAN al commento 24 non aveva tutti i torti, lui ti ha risposto per come tu hai offeso un gruppo fondamentale della storia del rock come i Cure dicendo antimusicali...Riprendendo la tua frase potrei dirti che anche i Black Sabbath quando sono usciti in un certo senso erano anti tutto... |
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@blackiesan: mai è una affermazione un po' forte. Su centinaia di commenti a volte può non essere rilevata nell'immediato, tutto qua. |
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Ahshah, vero. Il commento 20 merita. |
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@blackiesan, cosa dici, il commento n.20 è troppo bello, peccato verrà cancellato o modificato, ahah |
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Si potrebbero evitare anche le bestemmie gratuite, imho... quelle però non le censurate mai |
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LAMBRUSCORE e IAN, gentilmente evitate queste scene. Anche perché la recensione è molto piacevole da leggere, indipendentemente dai gusti musicali, i vostri insulti un po' meno. Questo è lo spazio riservato ai commenti RELATIVI alla RECENSIONE, non la vostra bacheca. Spero in una vostra acuta comprensione, grazie. |
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vanno dette, leone, hai capito??? |
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@IAN, io non ti ho offeso, ho espresso il mio parere, quindi se hai dei problemi con me ,non fare il furbo dietro a una tastiera, ok? Le cose personali vanno detto in faccia, ma secondo me sei il classico leone da tastiera, coniglio. |
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Ah...quindi secondo qualcuno i Cure sarebbero antimusicali? Invece quei gruppi thrash, death e brutal grezzi e ignoranti che piacciono a te sarebbero promusicali? |
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Ogni volta che lo riascolto, non posso che apprezzare il basso trascinante di Fascination Street e di Disintegration. O le atmosfere malinconiche e desolanti di Prayers for Rain e di The Same Deep Water as You. Solo una voce dissonante ed imprevedibile come quella di Robert Smith poteva rendere uniche delle melodie ridotte all'essenziale, spesso ripetute in modo angoscioso. Questo per me è il classico esempio di opera dove la presenza di virtuosismi sarebbe solo ridondante e fuori luogo. |
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Altro gruppo che non ho mai sopportato, antimusicali... |
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Questo disco è la perfezione ASSOLUTA.Ci vorrebbero molte più recensioni dei CURE |
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Questo disco è stata la colonna sonora della mia adolescenza; molto profondo, tra il romantico e l'oscuro. Una grande prova dei Cure, un gruppo che ha dato il meglio negli anni ottanta e nei primi anni novanta, ma che ha sempre proposto cose di qualità. |
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Disco meraviglioso, il mio preferito insieme a Pornography. Purtroppo mai più su questi livelli, ma dal 78 al 89 non hanno sbagliato un colpo segnando la storia del Dark e non solo. Un classico. |
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Grande lavoro. Lo trovo un lavoro molto malinconico e romantico rispetto ad un claustrofobico e molto più angosciante pornography.90 |
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Capolavoro, anche se ormai non riesco più ad ascoltarlo perchè troppo "inflazionato". |
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E ora una bella recensione di Faith...  |
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citando un loro album, the top  |
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capolavoro assoluto dei cure, il loro canto dei cigni, purtroppo dopo questo solo gli abissi nella loro discografia a parte qualche live. quello che hanno dato negli anni 80 è stato immenso e dal vivo ancora spaccano come pochi, non si può non amarli. |
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i Cure hanno sempre saputo fare pop di qualità , Ma questo disco non può essere classificato banalmente come pop o rock ecc... questa è Musica Vera |
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10
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Dai molto loro fans Disintegration viene un pò denigrato per via del successo ottenuto e di un certo sound pop presente in tutto il disco. Secondo me è un capolavoro. È insieme boys don't cry e pornografi e il trittico must di questa band. |
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9
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Ho letto tanti bellissimi commenti prima di me, molto eleganti e sentiti con sincere parole di ammirazione verso Disintegration; io non potrei aggiungere niente di più. Anni fa lessi da qualche parte che in una puntata di South Park (puntata che mi è sfuggita) i ragazzi ne parlavano come il miglior album di sempre, l'unico che conti davvero. Infatti credo vada considerato anche l'impatto verso tanti adolescenti (o post adolescenti) che in quegli anni si affacciavano affamati alla vera musica. Trovo veramente difficile tradurre in parole la bellezza di quest'album. |
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7
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Un album cupo, malinconico ed anche sognante come pochi. |
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6
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Musicalmente, a mio avviso, è uno dei dischi più belli della strepitosa discografia dei Cure. Qualcuno ha citato Seventeen Seconds, per me il loro più affascinante. Qui siamo a livelli di malinconia, depressione e cupezza, espressi benissimo dalla musica e dai testi delle canzoni. Al tempo, però, avevo una lovestory molto coinvolgente e ascoltavo di più Pat Metheny o Seasons End dei Marillion. Poi tutto andò a rotoli due anni dopo e questo mood dei Cure tornò molto attuale, soprattutto nei due live Show e Paris (dove io ero presente...). Sottolinerei la bellezza disperata del sempre sottovalutato brano Untitled. Grandissima band e grandissimo album. Au revoir. |
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5
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Capolavoro, il mio preferito dei Cure. Un cult di un'epoca magica che non tornerà più. |
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4
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Un pezzo di storia della musica, scuro come la pece, decadente e romantico, una pietra miliare del genere alla pari con pornography, da avere |
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3
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Questo non è un album, è un diamante... appena inferiore a Pornography ma solo a patto che il 100 si possa dividere in decimali E giustamente Stefano cita anche Bloodflowers, non per niente terza colonna di quel magnifico live a Berlino che nel 2003 Smith ha scelto come testamento artistico della band... |
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2
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Qui siamo oltre il voto signori! Che disco! Non il mio preferito dei Cure (quello è Seventeen Seconds), ma qui davvero tocchiamo un abisso nerissimo e al contempo un romanticismo delicato e intenso, difficili da descrivere. I suoni poi, nell'edizione deluxe con tre dischi sono qualcosa da fuori di testa, davvero profondi e nitidi nella ricchezza che già era percebile nel mix originale. The Same Deep Water as You e Disintegration poi sono realmente opere d'arte senza tempo. Lunga vita a Robert Smith e a Simon Gallup. |
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1
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Probabilmente meno dark di album precedenti, ma concordo nel definirlo il capolavoro di Smith e dei Cure. Cupo al punto giusto, malinconico, un disco da ascoltare in una piovosa giornata invernale, magari davanti ad un camino ed un buon bicchiere di vino oppure di fronte ad un mare buio, come è capitato a me... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Plainsong 2. Pictures of You 3. Closedown 4. Lovesong 5. Last Dance 6. Lullaby 7. Fascination Street 8. Prayers for Rain 9. The Same Deep Water as You 10. Disintegration 11. Homesick 12. Untitled
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Line Up
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Robert Smith (Voce, Chitarra, Tastiere, Basso) Porl Thompson (Chitarra) Roger O’ Donnell (Tastiere) Simon Gallup (Basso) Boris Williams (Batteria) Laurece Tolhurst (Strumenti vari)
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