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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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21/05/2017
( 1157 letture )
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Quattro anni dopo il debutto Super-Empowered, uscito nel 2013, gli olandesi MNHM (ex MANNHEIM) pubblicano il secondo full length della loro carriera: Of Empires Past, prodotto insieme a Rocky O’Reilly dopo un tour che gli ha permesso di promuovere la propria musica in giro per l’Europa. Il tempo pare aver portato cambiamenti importanti nel sound della band; il math rock strumentale del primo album si è tramutato in un post rock macchiato da dissonanze e tempi dispari, mantenendo quindi alcune delle caratteristiche presenti fin dal principio, pur in un contesto diverso dal precedente. Loro lo definiscono ʺmelodic noiseʺ, nome che risulta azzeccato visto il notevole muro sonoro che sono riusciti a creare insieme al sopracitato produttore degli And So I Watch You From Afar. Ma dobbiamo dirlo: quando il post rock è così monocorde e noioso diventa quasi insopportabile.
Si ha l’impressione di ascoltare lo stesso pezzo, fiacco e inconcludente, per quaranta minuti. Gli accenti spostati dell’opener A Show of Might non riescono né a coinvolgere né a mascherare la monotonia della canzone, che si protrae anche nella successiva Equals of Gods. Ascension introduce il sassofono e accentua le influenze math del gruppo, ma non si riesce a capire dove questi ragazzi vogliano andare a parare; le composizioni sono distaccate, piatte, incapaci di muovere emotivamente o intellettualmente l’ascoltatore. How Things End continua a dare quella sensazione di ripetitività, nonostante il batterista tenti in tutti i modi di ravvivare un sound spento e inefficace. Il lato B si distacca leggermente dal precedente, presentando suoni meno astratti e una maggiore concretezza. Rule of Law ripropone Otto Kokke, il cui strumento, presente in tutte le ultime quattro tracce, rappresenta l’unico vero elemento d’interesse del platter. Difatti Superior Grace, dove questo diviene protagonista e colonna portante, è sicuramente il pezzo migliore del lotto. La band riesce a trasmettere qualche emozione, comunicando un lieve senso di malinconia, ma la seguente Enforce/Embrace riporta tutto alla condizione di noia della quale si è oggetti fin dai primi istanti dell’opera. Chiude il disco Coronation, che per via dei suoni eterei e dell’impianto atmosferico si riavvicina concettualmente al lato A, ricalcandone la freddezza e la staticità.
Che altro dire? Fa piacere la citazione dell’artwork di Fragile degli Yes, ma oltre a questo c’è molto poco di cui essere contenti. Il debutto era un lavoro acerbo che però prospettava cose ben migliori rispetto a Of Empires Past, un album che quando non infastidisce lascia indifferenti, regalando pochissimi momenti veramente validi. La speranza è che questa esperienza serva agli MNHM da lezione, che possano tornare in futuro con una maggiore consapevolezza su cosa fare con le proprie idee, malamente sviluppate in questa seconda fatica discografica.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A Show of Might 2. Equals of Gods 3. Ascension 4. Of Empires Past 5. How Things End 6. Rule of Law 7. Superior Grace 8. Enforce/Embrace 9. Coronation
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Line Up
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Mark Bouwman (Chitarra) Otto Kokke (Sassofono) Henry Nagel (Basso) Roy van Wisse (Batteria)
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RECENSIONI |
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